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Channel: Psicosi Collettiva – Il Portinaio
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POTERE DEL CRISTALLO DI LUNA E ALTRE AMENITA’ SU SAILOR MOON

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Il mio sogno da piccolo era solo uno: diventare veterinario.
Così quando ne ho avuta l’occasione ho provato a fare il test all’Università, ma con scarsi risultati.
Ho sempre dato la colpa ai miei genitori che mi avevano obbligato a fare ragioneria! Infingardi maledetti!
Sono finito a frequentare il corso parallelo che non ricordo manco più come si chiamasse.
Al primo esame di Biomatematica applicata agli animali domestici ho iniziato a ridere.
Per me non poteva esistere una materia con un nome così stupido.
Con i miei compagni immaginavamo di studiare “Scienza della defecazione felina” “Analisi grammaticale del lessico canino” e “Igiene intima del cavallo in convalescenza”.
Con gli anni ho scoperto di essere volubile in fatto di studi. Ho fatto dannare i miei prima di prendermi una cazzo di laurea non riconosciuta dall’Unione Europea. Però ho masticato materie tra le più differenti, cambiato università giusto per il gusto di farlo e trovato la mia strada.
Sbagliando s’impara. Lo diceva mia nonna. Poi è morta e addio antichi proverbi e sugo con gli involtini.
Crescendo i miei sogni sono diventati sempre più frivoli e materiali, che della pace nel mondo non me ne fregava molto.
Volevo essere un collezionista di oggetti inutili e lo sono diventato, volevo studiare una lingua orientale e l’ho fatto, volevo finire in una tv giapponese e ci sono riuscito, volevo un boxer bianco e la mia cagna l’ha partorito.
Ma adesso cosa voglio?
Lo scettro lunare ce l’ho, l’autografo di Carla Gozzi pure. Cosa mi manca?
Vorrei tanto finire nella colonna di destra su Repubblica.it…ecco l’ho detto!
Ma come?
L’articolo sul convegno di Sailor Moon sembra stia diventando un caso diplomatico peggio di quando il trapassato Gheddafi pretese delle hostess scosciate per il suo arrivo in Italia.
Il professore si è incazzato. Ma di brutto!
L’articolo potete rileggerlo QUI.
Sono stati tirati in ballo in ordine sparso: il grafico, l’illustratore Marco Albiero, Backstage Licensing, l’ignara amministratrice di una pagina Facebook di fan di Sailor Moon, la polizia postale, il mio webmaster, le leggi sul Copyright e mio nonno sepolto! 😛
Cavoli ha ragione.
Ho irriso il povero professore che quel giorno cercava di fare bene il suo mestiere, senza saper di avere tra le palle un cagacazzo come me.
Sono stato proprio uno sciocco, potevo alzare la mano quando chiedeva se avevamo domande da fare. E invece me ne stavo lì a prendere appunti e a ridere sotto i baffi. Perchè io i baffi ce li ho davvero!
Potevo alzare la mano. Devo imparare questa cosa.
Eppure i critici quando vanno a vedere uno spettacolo non si fermano a parlare con gli attori. Corrono subito a casa e preparano il pezzo velenoso da pubblicare sul giornale.
Potevo alzare la mano e creare un putiferio. Magari chiedere se quel convegno fosse frutto solo di una passione sfrenata e ossessiva per il cartone animato e che quella era  una scusa per riempirsi la bocca con la parola “cristallodiluna”.
E’ che sono stato troppo buono.
Dovevo andare più a fondo, capire se quel convegno fosse patrocinato da qualche ente pubblico o associazione di categoria, se l’organizzatore avesse percepito un compenso, oppure portarmi dietro psicologi affermati pronti ad aprire una tavola rotonda armati di coltelli Miracle Blade.
Potevo fare di più. E invece mi sono fermato all’apparenza e a quello che il mio occhio ha visto.
E ahimè mi sono fatto la fama di quello che schernisce i Cosplayer(s), creandomi un sacco di nemici carini che amano il rosa, il giallo e il blu.
Il professore sta inondando di mail tutti i malcapitati che ho citato prima.
Le accuse sono di ogni genere: ingiuria, violazione di copyright, maldicenze, calunnia, denigrazione, mancava solo addescamento e offesa al pubblico decoro, ma tranquilli il nudismo lo pratico di solito al mare in aree protette! 😛
Per tutti i beati in odore di santità è con me che dovrebbe prendersela, solo con me, sennò tutti quanti non ci stiamo nella colonna di destra di Repubblica. Ci tocca comprare il paginone centrale! 😛
L’oggetto della mail di oggi è esilarante:

diffamatorio

Diffamatoro????
Cos’è l’accoppiamento fra diffamazione e Totoro? Vede che ha la fissa degli anime giapponesi! 😛
Detesto quando devo spiegare i miei post, perchè vuol dire che in qualche modo non mi sono impegnato, ho tralasciato la grammatica nel frigorifero e non sono stato chiaro.
Però rileggendolo non mi sembra che abbia dato dell’incompetente al professore. Per Dio è pur sempre un medico, bisogna aver rispetto, non sia mai che un giorno abbia bisogno di lui.
Merda mi sto giustificando!!!!!!
Devo subito trasformarmi in Sailor Diffamatoria!

Ecco ora mi sento di più alla sua altezza.
Quello che dirò da adesso in poi potrà usarlo benissimo contro di me.
Mi spiace che non sia stato menzionato per il Nobel, ma non ci posso fare niente. Purtroppo non ho amici così influenti. Io al massimo conosco quello che c’è dentro al Gabibbo, che è il fratello della moglie del padre del figlioccio di mio padre. Ha capito???
Sono venuto da lei perchè come paladino della luna combatto contro i dolori provocati dai flussi abbondanti delle donne, l’influenza negativa che ha la menopausa su mia madre e sulla mediocrità.
Devo ripeterlo?
Ho trovato inconcludente e al limite del ridicolo il suo convegno. Niente di più.  Una mia opinione da cittadino che paga le tasse e con la libertà di espressione in tasca.
Mia madre fa l’estetista, ma non viene invitata dai dermatologi tanto meno i dermatologi si sognano di fare un convegno che abbia come metro di paragone la Pimpa, che diciamocelo era piena di disgustosi ponfi rossi sulla pelle.
Ma è una mia opinione. E la mia opinione su quello che ho visto non può censurarla.
Il mio parere su come si veste non può censurarlo, però può dare sempre la colpa a Carla Gozzi ed Enzo Miccio. Sono diventato così a furia di guardare “Ma come ti vesti”.
Se la può tranquillizzare capita anche a me qualche strafalcione nel look. Ultimamente ho comprato una camicia di Daniele Alessandrini (uno stilista migliore di Calvin Klein) che ha il collo in peluche leopardato. I miei amici mi chiamano “il figlio di Moira Orfei“, ma gli altri insulti non glieli posso scrivere perchè sono troppo volgari.
Ma ne vado fiero. Certo mi fa un po’ sudare, però alla fine ci rido anch’io. Crede che non l’abbia fatto apposta?
Anche io nel mio piccolo mi travesto. Magari non sono plateale come i Cosplayer(s), però lo faccio, consapevole che susciterò commenti, risatine e sguardi perplessi.
E lei pensava di passarla liscia?
Credeva davvero che tutti sarebbero accorsi al suo convegno festeggiandola come il bravo dottore che ha riportato in auge una vecchia serie che ormai non ha più un peso specifico nel panorama televisivo.
Devo ripeterlo?
Il suo convegno ha fatto ridere tutti i miei amici, conoscenti e parenti fino al sesto grado. Solo che nessuno lì ha avuto il coraggio di dirglielo. Me compreso. Perchè siamo codardi e vigliacchi. Ma ormai sono marchiato. E fra me e lei non ci sarà mai una pace, nemmeno armata.
Ma non sa ridere neanche un pochino di sè stesso? Per tutti i puffi del mondo io lo faccio tutti i giorni.
Si prenda un po’ meno sul serio: la vita è un soffio e domani magari rischia di svegliarsi in una bara de frassino! (con questa battuta non le sto augurando la morte. Si usa spesso fra noi giovani).
Ha intasato la posta elettronica di tutti quanti citando leggi e decreti, invocando la polizia e l’Onu.
Si è appellato al diritto di copyright come se io avessi violato chissà quale leggittimità con il mio blog che smuove le masse e l’opinione pubblica. La signora Naoko Takeuchi non è diventata povera per colpa mia!
Io prendo in giro i miei genitori, i miei zii e i miei cugini. Lei è stato solo un incidente di percorso.
Io parlo di viaggi in Giappone, dei miei mille mestieri e m’incazzo di fronte alla modestia. E in questo lei non è stato un incidente.
Sguazzo nel grottesco perchè sono il re dei pagliacci, non mi metto a confronto con Dario Fo o Camilleri, non saprei come rapportarmi, ho ancora tanto da studiare. Ma una materia la conosco bene: i cartoni animati.
Li tratto come un ricordo non come un’ossessione. Rimanere in un mondo chiuso rende chiusi, roba da psicologia spiccia.
L’ossessione mi fa paura, come i leghisti in piazza con Casa Pound, come i combattimenti clandestini con i pittbull, come quelli che non hanno il senso dell’umorismo.
Si faccia un corso di composizione di fiore secchi, io l’ho fatto durante il servizio civile, puzzavo di lavanda come mia zia morta, ma è servito a qualcosa: mi ha reso curioso.
Che ne dice invece della pasta di sale? Giardini e terrazzi? Teatro danza? Però la prego si sganci un po’ da questi cartoni animati che non sono mica una ragione di vita. Guardi che lo so che ha fatto un convegno su “Hello Kitty e il problema dell’igiene orale”, non è l’unico che cerca informazioni. Sono il Portinaio mica la vedetta lombarda! 😛
So anche che mi ha mandato anatemi peggio di Maleficent:

“Al compimento del 40° anno piscerai seduto per tutta la vita”

Ho trovato un articolo interessante del dottor Spadaro, laureato in legge e programmatore informatico.
Potete leggerlo QUI.
In poche parole dice che nel Comma 1-bis dell’articolo 70 sul diritto d’autore è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.
Per degradate non so cosa intendono.
Gentilissimo professore, se vuole la guerra, allora combattiamo ad armi pari.
Domani prendo un appuntamento nel suo studio e mi presento vestito così:

sailor moon cosplayer
Il Portinaio


FINALE BAGNATO FINALE FORTUNATO

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Scusate l’assenza.
La mia avventura con i Rimini Protokoll è terminata ieri.
Il sole e un cielo fantastico ci hanno fatto da sipario, ma l’altro ieri è stato un delirio.
Pioggia, vento e fiumi si sono concentrati in poche ore su casa mia!

Drin drin

“Figlio mio dove sei!!!! Ho visto alla televisione che è esondato il Seviso”
“Con la E!”
“Sevise?”
“No al posto della I”
“Sevese?”
“Ora compra una vocale!”
“E allora affoga in quella città di merda dove vivi!”

Io rimango affascinato quado gli eventi naturali paralizziano la città. Non mi dispiace quando tutto si ferma, poi ripenso ai poverelli che rimangono senza casa e allora mi passa subito quella sensazione di essere in armonia con quella stronzetta di Madre Natura.
L’acqua è arrivata ovunque.
Finito lo spettacolo, mentre aiutavo il tecnico a ritiriare l’attrezzatura mi sono reso conto che in tutta la mia vita non ho mai comprato degli stivali di gomma!
Ma solo perchè li volevo di Pikachu! O quelli o niente!

stivali di gomma
Intanto per strada l’acqua continuava a salire.
Come faccio adesso?
Così ho provato la tecnica che usano i poveri. Mi sono infilato due sacchetti della monnezza e li ho legati con una giarrettiera di scotch di carta.
Il tutto con la cromia sbagliata! Ma quelli passavano il convento.

“Non li avete neri?”
“No mi spiace solo azzurrini dentifricio”
“Gialli?”
“Vuoi i sacchetti dell’umido color piccione morto?”

Se mi vedesse ora Armani mi farebbe arrestare dalla buon costume.
Ho guardato il Gange invadere Milano. Tutti erano impazziti, ma soprattutto rincoglioniti.
Se ti dicono di uscire solo in caso di emergenza, perchè tu cittadino rimbambito tenti di passare con la tua auto in una piazza completamente allagata dove ci sono i delfini curiosi che saltano sulle fermate del tram?
Mi sono fermato.
Ho visto le auto spegnersi e madri e figli bestemmiare contro i mariti.
Le cause di divorzio sono aumentate del 20% per colpa del Seveso!
Una signora anziana era in panico e aspettava sopra una panchina l’arrivo di qualcuno.

“E’ un ora che chiamo la polizia, ma dicono che sono tutti indaffarati”
“Posso aiutarla?”
“Tranquillo ora arriva il poliziotto rosso e mi porta a casa in braccio”
“Rosso?”
“Sì! Quello lì in fondo!”
“E’ un pompiere signora”
“Sexy!!!!”
“0_o”

La milf decrepita no!!!!!!

Il premio scema del quartiere l’ho dato alla bionda che cristava con il centralino di Enjoy (il car sharing di Milano).

“Scusi è mezz’ora che cerco di far partire l’auto, ma non succede niente. Provo ad accenderla ma non va. Non capisco. Cioè io sto pagando un servizio!”

Le tinte per capelli che usano adesso devono essere di pessima qualità. Nell’auto c’erano le rane e quella pensava che ci fosse qualche punsalte per trasformare una 500 in un anfibio.

“Adesso vi mando una mail perchè voglio i miei soldi indietro. Comunque non si fa così”

Perchè quando in città succedono le calamità oltre alla protezione civile escono di casa anche gli scemi?
Tre ragazzi si divertivano a far la gara di scoregge, una psichiatrica cercava di usare l’ombrello come barca e due extracomunitari uscivano pazzi perchè non sapevano a chi vendere le rose! Gli stivali! Dovevate andare in giro con mazzi di stivali!
L’acqua era mischiata alla merda delle fogne, per questo c’era uno strano odore di lettiera di gatto misto cinghiale morto.
E io tranquillo che camminavo nella melma.
Poi i sacchetti ai miei piedi si sono riempiti fino ad esplodere e i miei jeans sono diventati dello stesso colore dei mocio vileda che usano all’Autogrill.

Drin drin

“Dove sei?”
“Nel pieno del disastro”
“Alla televisione dicono di non uscire! Perchè sei fuori???”
“Mamma sono andato a lavorare!”
“Ma la televisione dice che bisogna uscire per lo stretto necessario”
“Ma non le fanno più le repliche della Fletcher?
“Mi hai preso per una scema? Io guardo sempre Studio Apero!”
“0_o”

Disagio. Solo disagio.
Orde di vecchi si sono riversati in strada felici di poter ammirare qualcosa di diverso dai soliti cantieri, maghi dei selfie hanno immortalato l’evento su un iPhone.
A casa ho potuto ammirare il fiume giallo scorrere sotto la finestra.
Mi sono pucciato per purificarmi, ma non credo sia servito a molto…però…

alluvione seveso milano

Drin drin

“Mamma basta rompermi i coglioni! Sono a casa! Sano e salvo!”
“Sono la tua capa di Remote Milano”
“Buonasera signora! Spero vada tutto bene nella sua location”
“E’ saltata la luce e stiamo cercando di recuperare i dispersi”
“Mi dispiace! Volevo ringraziarla per l’opportunità e la fiducia che mi avete dato, i pranzi pagati, gli Spritz aggratis…”
“Ora taci ruffianello! Volevo dirti che a maggio forse replichiamo. Dovrai esserci”
“Sarò molto felice di far ancora parte della squadra”
“Per sei mesi!!!”
“…”
“Ci sei?”

Mi verrà un’ischemia!

Il Portinaio

MAI ANDARE ALL’IKEA DI DOMENICA (Ho detto mai!!!)

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Drin drin

“Mamma cosa vuoi?”
“Come facevi a sapere che ero io?”
“Sono cinque anni che ti ripeto che se memorizzi il numero nella rubrica del cellulare appare il nome di chi ti sta chiamando”
“Questa è stregoneria!!!”
“Ma non guardi Domenica Live come tutti i comuni mortali?”
“No! Dopo aver saputo che Signorini andava a letto con la Marini ho deciso di cambiare canale e religione”
“Vuoi venire all’Ikea con me?”
“No! La Svezia non mi piace”

Passo tutta la settimana a chiedermi un sacco di perchè.
Perchè Lorella Cuccarini alla sua età ha ancora bisogno di popolarità sfanculando la regina della televisione meglio nota come Raffaella Carrà? Perchè nei talk show politici ci sono sempre le stesse facce a ripetere le stesse cose alle stesse persone? Perchè le case popolari sono vuote? Perchè pagano a 90 giorni per un lavoro fatto adesso? Perchè esiste il fuori gioco? Quando invece dovrebbero chiamarlo “Sono stato scaltro e sono corso in area di rigore da solo per fare goal”.
Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto al cinema”.

“Figliolo lo sai che tuo padre soffre di cistite e poi a me manca l’aria”

Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto a fare shopping”

“Io non vengo in quei negozi di sottomarca dove vai tu!”

Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto all’Ikea”

L’avessi mai fatto.
Mia madre, come tutti i suoi parenti, a seconda del negozio dove entra diventa un’esperta.
E’ una stilista di alta moda se va in una boutique, una light designer nel reparto illuminazione di Leroy Merlin e ovviamente Interior Designer in qualsiasi mobilificio.
Io sono quello che non capisce niente, che poi me lo dice in maniera più volgare.
E’ rimasta folgorata dall’Ikea, nonostante l’avessi avvertita del casino che avremmo trovato.
All’ingresso adesso c’è un cartello gigante con un cane che dice: “Sei responsabile dei miei bisogni”.
E infatti ho visto uno Schnauzer nano, un bouledogue francese e un meticcio pisciare di nascosto negli allestimenti degli appartamenti da 40 metri quadri.
Ma non ho fatto lo spia!
La malattia dell’interior designer dev’essere molto contagiosa perchè appena varcati il parcheggio il virus si manifesta.

“Antonio il rosso stucca preferisco il bordò”
“Ammè piace il rosso”
“Ma ti ho detto che non va bene con il mobile della nonna carta da zucchero”
“E allora vaffanculo!”

Ikea è super attrezzata. Ha il bar, il ristorante, il bagno per i maschietti e le femminucce, il bancomat, l’area fumatori e da oggi anche un buon avvocato divorzista.
I bambini possono essere abbandonati nel locale schiavitù di fianco alle scale mobili. Verranno venduti come ripieno per i cuscini e sacrificati alla dea Malm golosa di sangue giovane.
Ogni tanto si sente una voce amorevole che ricorda quanto l’Ikea sia carina con i suoi clienti:

“Gentili clienti vi ricordiamo che al bar ci sono i nostri biscotti allo zenzero. Venite a provarli”

ma anche quanto siamo una manica di stronzi:

“Il propietario della Lancia Y color grigio targa XD1090 è pregato di sposatarla dall’area disabili”

I nomi dei mobili sono un altro problema da risolvere. Va bene che siete svedesi e ci tenete alla vostra identità però è ora di internazionalizzarvi.

“Figliolo mi piace molto il letto Svelik”
“Manca una V”
“Svelikv”
“No in mezzo!”
“Svevlik”
“Un po’ più a destra…”
“V come vaffanculo!”

La parola più usata all’interno dell’Ikea è Klippan la seconda ovviamente e fanculo.
Tra le novità che hanno lasciato sconcertata mia madre c’è il guardaroba Ikea Ps 2014

Ikea guardaroba

Una gabbia per furetti in calore con dei quadratini colorati che non hanno senso.
Un ricettacolo di polvere, dove ragni possono espandere le loro ragnatele senza chiedere il condono. Ingombrante, inutile e senza senso.
Comunque l’Ikea deve odiare tanto i neonati.
Il seggiolone Leopard è stato ritirato dal mercato perchè le chiusure a scatto rischiavano di rompersi facendo cadere l’infante per terra, che nel frattempo le avrebbe potute raccogliere ingoiandole sedutastante e con l’altra mano libero di strozzare il fratello gemello con il filo della lampada Smila e venire infine sotterrati sotto la struttura a soppalco Svarta, che non è il nemico di Xena, ma un letto. Magari il tutto in un quartiere dormitorio, riportando in auge il probelma delle periferie.
Ecco perchè l’80% dei bambini proletari dorme nel lettone con i genitiroi. Per non morire.
Io non mangio all’Ikea. Dopo lo scandalo della carne di cavallo nelle polpette di “gufo” ancora meno.
Su TripAdvisor la gente si diverte a massacrare tutti i self service dell’Ikea d’Italia.
A dire il vero il salmone non è male, ma la salsa di vomito di gatto non mi piace proprio. La pasta è un disastro, i dolci un benvenuto nel mondo dell’insulina.
Però mia madre è una schifiltosa quindi non ha neanche notato l’area ristoro.

“Ma perchè vendono un tappeto con disegnato un gorilla?”
“0_o”

tappeti ikea

Forse in Svezia non hanno mai visto gli animali. Anche i gufi sono qualcosa che li ricorda, ma non appartenenti alla specie dei volatili.

cuscini ikea“Mi piacciono queste candeline…potremmo metterle sulla tomba della nonna a Natale”
“Non vedi che è un tirapugni cammuffato da decoro natalizio!”

natale ikea
Nonostante l’ufficio marketing sia vincente e creativo le lenzuola che sceglierete saranno sempre lucide, i bicchieri in offerta si romperanno entro la fine del mese successivo e le piante moriranno dopo la seconda annaffiatura. E’ dimostrato dai ricercatori dell’Università degli Umpa Lumpa!
Alla fine io compro solo i tovaglioli colorati e lo scolaposate Ordning, perchè si ossida ogni cambio di stagione. (Nonostante lo lavi con l’acido muriatico)

“Sono molto soddisfatta di questo giretto”
“Hai visto quanta gente?”
“Sì! Mi è venuta un po’ di claustrofobia”
“Andiamo a casa?”
“Vorrei vedere anche Mondo Convenienza!”
“Ti prego abbi pietà di me! Come fai ad entrare in un posto dove vendono un letto che si illumina?????”

letto mondo convenienza
Il Portinaio

alien

IMMACOLATA ESTINZIONE

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Oggi si festeggia la Madonna.
Mia madre come tutte le cattoliche praticanti è andata a messa vestita come se fosse Capodanno.
Ha scelto un abito sobrio, ma coperto da una mantella verde scuro con maniche in visone sempre verdi e bottoni dorati.
Sembrava un albero di Natale con gli scoiattoli che si accoppiavano.
Ha già addobbato tutta casa.
Sia chiaro niente albero…c’è già lei!
L’ultima volta che l’abbiamo fatto sarà stato nel 1997, quando avevamo ancora i due cani famelici.
Durata del pino sintetico un giorno e 4 ore.
I cagnacci lo usavano come pisciatoio e le decorazioni come crocchette. Risultato? Scoregge al ritmo di  Jingle Bell Rock e cacche colorate di rosso e blu.
Da allora in casa mia c’è un presepe fatto a mano da un ‘amico di mia mamma, qualche angioletto, delle candele oro e argento, un pupazzo di neve in ceramica, un Babbo Natale di dubbio gusto e una riproduzione della natività in silver plate sotto una teca che non vedo l’ora che cada e si spacchi in mille pezzi.

“E’ argento vero 925″
“Perchè non la vendiamo?”
“Sei pazzo! E’ un ricordo!”
“Di chi?”

Silenzio…

“Non mi ricordo!”

Mia mamma è un’accumulatrice e io, nonostante continui a non ammetterlo, ho preso da lei.
Ma adesso ho la fissa di vendere le cose su internet, non per farci i soldi, ma per sbarazzarmene.
Oggi finalmente sono riuscito a convincerla a darmi qualcosa.

“Dai facciamo a metà!”
“No! Io tengo il 70%”
“Facciamo 50 e 50″
“60 e 40?”
“Dimmi un numero da 1 a 30?”
“Cosa c’entra?”
“Dimmelo!”
“45!”

Non sa la matematica, posso fregarla a conti fatti.
Nel mercatino del Portinaio è finita una pelliccia sintetica anni 80 di leopardo, che adesso è di super moda, roba che le femmine hipster farebbero la coda sotto casa.

“A quanto la vendi?”
“Non lo so…150 Euro?”
“Sei pazzo?????”
“Beh in effetti è un po’ troppo”
“Ha le maniche raglan”
“Io pensavo le avesse di merda!”

L’origine della manica Raglan è veramente trash. Il generale inglese F. J. M. Somerset Raglan per nascondere la mutilazione del braccio adottò questo tipo di cucitura ai soprabiti.
Nel linguaggio della moda e secondo la Treccani: maniche r., o a r., alla raglan (e, di capi di vestiario con maniche di questo tipo, cappotto, vestito, giacca di lana, maglione r., a r. o alla r.), maniche piuttosto ampie, attaccate con cuciture disposte a raggio, partendo dalla base del collo.
Praticamente devi essere un mostro deforme per indossare roba del genere.
Non oso sapere l’orgine dei pantaloni a zampa d’elefante. Forse erano nati per nascondere callosità consistenti o unghie incarnite e spesse.
La mia giornata si è conclusa bene. Qualcuno ha voluto acquistare il Mappamondo Mini Bar che i miei tenevano in salotto, nascosto dietro un mobile.
L’Oggetto più brutto dopo la dama di Capodimonte sul cavallo che sta per cagare.

dama di ceramica capodimonte
Ho guadagnato 70 Euro, che non è molto, ma almeno mi serviranno per fare benzina e comprarmi le Vigorsol.
Basta accumulare! Lo prometto in questo post!
Entro il 2020 voglio avere giusto un letto, un crocifisso e un vaso per la notte.
Oggi si festeggia la Madonna, l’anniversario della morte di John Lennon, la nascita dell’oratorio e forse lo smantellamento del guardaroba dei miei genitori.

Il Portinaio

“Ti devo dare una brutta notizia”
“Hai fatto la tessera del Pd?”
“No! E’ morto Mango!”

Sono partite lacrime finte e polemiche.

“Adesso vedrai che tutti diranno che bravo Mango, poi usciranno tutti i cd e ci scasseranno la minchia”

Cara mamma hanno fatto di peggio. Quei coglioni dell’Huffington post hanno pubblicato il video dove il povero cantante si sente male.
E’ ora che vendiate tutto, ci meritiamo l’estinzione.

È solo un addio,
credimi, io non ci penso mai. (G.M)

 

MENU’ DI NATALE

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Come siete messi con il menù di Natale?
Perchè a casa mia si è aperto il caso diplomatico, come tutti gli anni.
Mia madre ha una cucina, come dice lei, da venti milioni di lire, pari a Euro 10329.14 e nonostante ai fornelli se la cavi, ha dei piatti che non prepara mai.
Il fritto.
A dispetto della sua origine pugliese da noi non si è mai sentito odore di panzerotti, pettole, ma nemmeno patatine.

“Che poi puzza tutta la casa”
“Vabbè ma le mozzarelline surgelate me le puoi fare?”
“Sì però chiudi tutte le porte, indossa abiti smessi e apri le finestre”

I dolci.

“Tutta la famiglia di tuo padre è diabetica…lo faccio per te”
“Ma io non sono diabetico”
“Vuoi un budino della Galbani”
“No! E’ fatto con l’amido modificato”
“Tanto devi morire prima o poi”

Però le devo riconoscere una grande maestria nella carbonara.
Una come la sua non l’ho mai assaggiata.
E parla pure in romano quando la cucina.
Ho provato una volta sola a ripetere la sua ricetta e il risultato è stato il disastro più completo: spagghetti scotti con frittata e guanciale bruciato.
Poi è brava a fare il fegato alla veneziana, l’arrosto, il ragù e la lasagna.
Deve avere avuto un amante per ogni regione.
Gli arrosticini abruzzesi ahimè non li sa fare! 😛
E’ da ieri che ci scassa la minchia su cosa deve preparare a Natale. Il suo non è un invito a concordare il Menù, ma solo una perdita di tempo durante la pubblicità in tv.
Tanto fa sempre quello che vuole lei.

“Se facessimo le crespelle prosciutto cotto e besciamella?”
“No che tuo padre poi va in diarrea”
“Poi puliamo”
“Non si parla di cacca a tavola”
“Pappardelle con il cinghiale?”
“Non eri diventato vegano?”
“Solo il lunedì”
“Poi dove lo trovi un cinghiale a Milano?”
“Allora fammi il risotto”
“Ma non è natalizio!”
“E allora mangio a casa mia!”
“Ecco! Crepa tu e tutti i cinesi che ti piacciono!”
“Razzista!”
“Comunista!”
“Befana!”

Poi gli unsulti finiscono quando mio padre ci riprende perchè non riesce a sentire i dialogni di quella gatta nera della Signora Fletcher!
Tanto lo so che il menù sarò composto da antipasti misti (affettati, insalata di polipo, patè fatto dalla vicina cruelty free, gamberetti in salsa cocktail) ragù alla bolognese cotto per 10 ore con tagliatelle Barilla (boicottare grazie!!!) e bollito.
Panettoni e Pandori da noi possono anche maricire, preferiamo la Veneziana senza canditi della pasticceria di un pasello vicino al nostro, che costa la bellezza di 22 Euro.
Il mascarpone non sappiamo farlo, ma meglio così, che fa sempre correre al cesso.
A tavola saremo solo in tre, perchè ormai tutti in famiglia hanno litigato e nessuno cede al luogo comune “A Natale si è tutti più buoni”, piuttosto:

“Ti ha chiamato la zia?”
“No!”
“Tu l’hai chiamata?”
“No!”
“Stronza!”
“Chi?
“Tutti e due!”
“Allora è plurale!”

Quando ero piccolo invece il Natale era delirante.
Mia nonna iniziava a cucinare dieci giorni prima per sfamare le 20 bocche che sarebbero arrivate.
Faceva la pasta al forno, i tortelli in brodo, l’arrosto, le braciole, la pizza, il coniglio e l’insalta, perchè lavava via tutto.
Poi a tavola mangiavano come delle locuste mentre io perdevo tempo davanti allla tv con le repliche di Fantaghirò.
Dopo il caffè si aspettavano i parenti che non ci stavano a tavola. E via con frutta secca, datteri, mandarini, arance, croste di pandoro e cioccolatini.
Pisolino veloce e subito un giro di tombola.
Ma l’idillio durava poco, perchè tempo 4 minuti tutti cominciavano a litigare per i motivi più futili: perchè io ho lavato i piatti, perchè io ho pagato i salumi, perchè non sai giocare a carte, perchè io ho buon gusto, perchè non capisci un cazzo.
Mia nonna metteva tutti a tacere con un “Giochiamo a mercante in fiera?” e per qualche ora la pace tornava a regnare.
Solo una volta abbiamo organizzato un pranzo di Natale a casa nostra. E mia mamma si è fatta venire 40 di febbre.
Ho passato tutto il tempo a fare il cameriere e a tenere a bada i cani, per paura che sbranassero i miei cugini leghisti.
Ma una cosa me la ricordo bene. Mia zia dopo essere andata in bagno, per coprire l’odore di carogna, aveva spruzzato mezza boccetta di profumo Cartier da 180 mila lire.
Natale ha spesso la stessa fragranza, da me costa un po’ di più!

Il Portinaio

Qui sotto un articolo interessante di Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini noti anche come i cuochi di Gesù!

dippiù ricette

XMAS IS COMING Volume 2

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Alla fine ho ceduto anche io all’albero.
D’altronde ovunque andassi c’era un pino, un rametto o una semplice decorazione.
E va bene fare l’alternativo, però mi sentivo troppo ateo.
C’è l’ha persino il bar cinese sotto casa mia.
Così sono andato in soffitta e ho cercato fra le robe vecchie e dimenticate.
Dove cazzo l’ho infilato quell’alberello sintetico?
Cosa ci fa qui una lucidatrice anni 70?
E sti dischi di chi sono?
Guarda un po’ dov’era finito il mio Alien! Per Dio è ancora vivo!!!!!
Devo chiamare uno “Sgombero tutto”, sembra il solaio di una gattara!
Non ho un bell’albero.
Me l’hanno comprato qualche anno fa quando facevo i capricci fuori dal Carrefour.
Sarà costato 9,99 Euro, emana radiazioni e perde all’incirca due rami ogni giorno.
Adesso sembra uno scheletro di un pollo impanato nel rosmarino.
Le palline le ho prese a saldo qualche anno fa all’Ikea. Non le voleva nessuno perchè erano nere. A guardarlo da lontano sembra che ha tanti buchi del sedere…sì lo so…sono volgare!
Per renderlo più colorato ci ho appeso della frutta finta, una testa mozzata di alce, un ragno d’argento, un biscotto a forma di renna, un babbo Natale impiccato, delle luci che funzionano solo nei giorni dispari e quando il vicino non sbatte la porta, una campanella e un angioletto.
Devo informarmi quando fanno la raccolta dell’indifferenziata così lo butto via.
Sotto ci ho messo il presepe di quando ero piccolo, che mia mamma abbelliva con tirannosauri e puffi.
A guardarlo da lontano sembra la vetrina di quei negozi “Tutto a un Euro”.

bjorn borg design
Mia zia quella tirchia invece ha un albero fantastico. Bianco e argento. L’ha pagato più di mille Euro, tra decori, illuminazione e permesso del sindaco. Sì, perchè quando lo accende gli aerei atterrano sul suo terrazzo.
Poi come al solito la notte di Natale sparisce e mi dice di passare il giorno dopo per ritirare il regalo.
Ma quest’anno la fotto!!!
Giuro che gli ciulo una pallina e la rivendo al mercato nero degli aiutanti di Babbo Natale così posso permettermi un’utilitaria con i finestrini elettrici.
Anche mia cugina ha un bell’albero. E’ altro due metri, ereditato da sua madre.
Io le invidio.
Il mio misura giusto 5 spanne con un mignolo senza la prima falange.
Però ho la soluzione giusta per farlo crescere.
Mi è arrivata una mail che pubblicizza un prodotto per far allungare il membro maschile.
Si chiama Max Pene. Sono pillole per moltiplicare il turgore e la lunghezza dei minidotati.
Caro alberello, con soli 69 Euro avrai un trattamento di un mese e ti ritroverai duro come il cemento e dritto come un faro.

max pene
La notte di Natale le renne ti useranno come palo della lap dance, Babbo Natale avrà pensieri contro natura e mia zia schiatterà d’invidia.
Il sito lo potete trovare QUI.
Guardate come sono seri, in home page hanno messo un’immagine porno censurata!
In quattro parole come funziona?
I ricercatori di Max Pene hanno trovato nell’estratto di Muira Puama la gallina dalle uova d’oro, perchè è quello il principio attivo.
In un mese il vostro carotino Bonduelle diventerà un matterello o una mazza da baseball oppure un dissuasore di sosta. Vostra moglie prenderà le ferie e le doghe del letto dovranno essere rinforzate!
Io il mio albero siamo contentissimi.
Non fatevelo mancare la notte della Vigilia e magari mettetelo di nascosto nel caffè Borghetti a vostro nonno così oltre ad allungarsi il “battista” aumenterà anche la mancia!

Il Portinaio

Se invece volete essere più originali, vi consiglio questo tenero coniglietto con la gonnellina arancione (che non si abbina con niente) che caga glitter!

DEVOTEE con due E (e gli strazianti twitter della classe politica italiana)

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La spia che ho in Parlamento è venuta a casa mia a cena.

“Però poi mi accompagni a casa?”
“Scusa non avevate l’auto blu?”
“Ce l’ha tolta Renzi”
“Mi dispiace…”
“Bugiardo!”

E’ un peccato non poter condividere con voi tutti i pettegolezzi che mi ha detto.
Come di quella parlamentare bionda che quando va nelle trasmisisoni pretende trucco e parruco manco fosse dall’estetista. O come quell’altra che quando arriva in aula sembra la reincarnazione di una valchiria pronta a castrare chi si trova sulla sua strada.
Devo starmente zitto, perchè ormai commentare la classe politica è un’arma a doppio taglio.
Non sono dei simpaticoni e questo lo sappiamo.
Leggono il gobbo quando fanno le interviste al telegiornale come la Sarrecchiani o imparano la lezione a memoria come la Santanchè.
Ma la cosa più bella è quando twittano, come dei sedicenni, tutto il giorno, parlando male di tutti e proponendo come alternativa solo loro stessi.

“Ma posso scrivere che quella parlemantare è lesbica?”
“Se lo fai poi verrai arrestato per diffamazione e omofobia”
“Ma scusa sono iscritto all’associazione donatori midollo osseo. La mia è un’opinione assunta all’interno di un’organizzazione sanitaria”
“Ma cosa stai dicendo?”
“Poi non sono omofobo! E’ lei che ha tutti i diritti e non è coerente con il suo essere”

Dopo avergli tolto il dolce dal piatto ho cercato di carpire qualche altra informazione.
Nessun nome di futuri presidenti della repubblica se non i soliti noti Amato, Prodi, Grasso e dicono Finocchiaro.
Ma ahimè quest’ultima ha il marito indagato e quindi è già stata tagliata fuori.
Non posso neanche raccontarvi come si comportano quelli del M5S che pare siano dei sociopatici che non salutano nessuno. Oppure dell’onorevole Ravetto che pare sia addicted ai selfie e figlia segreta di Mr Burns.

Mr Burns sosia
L’unica cosa che posso fare e seguirli su twitter, leggere i loro scellerati commenti e sentirmi confuso e infelice.
La coscienza politica si sta perdendo per far spazio ad incontrallabili allarmisti razzisti che attaccano ottimisti democratici inconcludenti.
salvini twitter
Certo! Vestiti meglio che con quelle felpe con scritto MIL- ANO (al posto del trattino mettetci la zip) possono nascere dubbi sulla tua mascolinità!
E poi quelle foto nude che hai fatto!!! Sembravano scattate da un amante del devotee!
Digressione.
Il devotee è quella persona che pratica il devotismo. Il devotismo è una devianza sessuale, meglio nota come acrotomofilia o apotemnofilia. Ovvero l’attrazione verso persone disabili.
Invece che farlo sembrare un sexy testosteronico lumbard l’ha trasformato in un maturo sportivo dilettante in riablitazione dopo un incidente in una bocciofila.
Ora devo sperare di non trovare orde di padani sotto casa mia tutti vestiti con le felpe PO-LENTA (ricordatevi di mettere la zip al posto del trattino) FORA-DIBALL e MADU-NINA pronti a picchiarmi.

salvini nudo
Salvini twitter 7
E se non riesci a persuaderlo usa le maniere forti, fagli ascoltare un cd di Ofra Haza!

Salvini twitter 6
Forse perchè sanno leggere meglio le carte?

Salvini twitter 5
Si sa che i neri hanno il ritmo nel sangue. Voglio James Brown al Quirinale!

Salvini twitter 4Peccato! Proprio adesso che avevo trovato una strega da bruciare e ripassato il libro delle torture!

Salvini twitter 3Ecco il sorriso di una nota mamma dopo aver letto il tweet.

franzoni

Salvini twitter 2
Arrivo!!!!!

leggere ipad al cesso
Salvini twitter 1
Salvini, ma è ovvio!! Perderebbe subito contro di te. Guarda che fisico! Ha i capezzoli sotto le ascelle, spalle inesistenti e panza molle.

renzi nudo
Noi con Salvini twitter
L’avranno affittata da Briatore?

Continuiamo con Formigoni, uno dei più fashionisti tra i politici italiani.

formigoni twitterMi sa che hai le idee un po’ confuse. Bettino è scappato dall’Italia e fu dichiarato latitante. E’ vero che capiva un po’ di politica tu invece mi sa che hai dei problemi di shopping compulsivo.

formigoni camicia

formigoni twitter
Avete ragione, tutte parolacce al femminile!

Maroni twitter
E Maroni non si è accorto che dietro di lui c’era un prete indagato per pedofilia.

E per finire in grande stile…
renzi twitter

Evvai! Da oggi in poi cioccolato Lindt per tutti!

Il Portinaio

SABATO ITALIANO

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Siamo quello che mangiamo, vediamo e ahimè di cui ci circondiamo.
Stasera ci sarà un grande evento per la mia città: il saggio di danza di mia cugina.
Ma siccome ha litigato con il proprietario del teatro per una questione di soldi, ha deciso di farlo nella paese di fianco.

“Quello si voleva tenere i soldi che dovevo dare alla Siae e ai pompieri”
“Perchè si pagano i pompieri?”
“E’ ricco, ha la moglie tutta rifatta e viene a fare il morto di fame con me”
“Ho capito, ma non ti avevo domandato questo!”
“Allora sai che c’è me ne vado in un altro teatro”
“Non ho capito la storia dei soldi ai pompieri”
“Comunque l’altro teatro fa schifo, ha dei camerini di merda”
“Buon spettacolo allora!”
“Forse non hai capito! Tu devi venire…ho bisogno dell’occhio di bue”
“Non so cucinare le uova”
“Cretino! Devi illuminarmi dal fondo della sala”


“E per vedermi arrivano anche i nostri parenti dal Sud”

(presto devo nascondermi un una scatola)

Vedete che sono carino e gentile.
Ieri sera sono andato alle prove, perchè dovevo imparare tutto il saggio a memoria, ricordare da quale parte del palco uscivano le ballerine, scegliere i colori della luce, perchè:  “il giallo no che sbatte e non sono mica una cinese” “l’arancio nemmeno perchè sembra che abbia bevuto”.

“Bianco?”
“Ecco bravo! Così mi spiana le rughe!”

Tra i presenti alle prove c’erano:  la cameriera personale di mia zia, i suoi figli, i tecnici dello spettacolo, genitori in blue jeans e Hogan di minorate in via di sviluppo, un paio di precarie che mia cugina fa ballare per pena perchè crede che nella vita non avranno mai soddisfazioni e un’amica cornuta di mia madre.

Primo momento di razzismo

“Non ti avevo riconosciuto con quei baffi”
“Hai visto? Ti piacciono?”
“No sembri uno di quei terroristi che ci sono in giro adesso”
“In giro dove?”
“A Parigi”
“Siamo in provincia di Varese e i terroristi che hanno attentato a Charlie Hebdo avevano a malapena un po’ di barbetta sotto il mento”
“Comunque stai male”

Calmo! Devo stare molto calmo!
Sei qui a vedere uno spettacolino modesto di metà corso con quattro sgallettate neanche tanto brave, mica ti farai intimidire da una anziana signora che si è fatta togliere la pappagorgia da sotto il mento e che ora assomiglia a un quadro di Dalì.
Però potevo domandarle quanto avesse speso per far pedinare il marito, che questa è una cosa che mi incuriosisce da sempre.

Secondo momento di razzismo:

“Secondo te quello è un culo?”
“Fammi pensare zia…ha i polsi spezzati, parla al femminile, dice cose legate al mondo della moda, è egocentrico, pensa di stare alla Scala, ha un filo di sopracciglia, un anello grosso come un comodino…forse potrebbe essere gay…perchè si dice gay”
“No vabbè era per dire io non ho nulla contro i culi…poi è un bel ragazzo…peccato”
“Peccato per cosa?”
“Vuoi una gomma da masticare?”

Mia zia è bravissima a eludere gli argomenti quando si accorge di essere nel torto. Potevo domandarle come mai è andata in giro a dire che a Natale mi ha dato 100 Euro. Forse per farmi fare la figura dell’accattone. E io stupido che ogni anno le compro un regalo. Ma siccome siamo in regime da pettegolezzo non possiamo star qui a mendicare sentimenti. Lei pensa che io voglio i suoi soldi in cambio di un profumambiente, io penso che in cambio di un oggetto raffinato potrei ritrovare una parente perduta.
Ma non ho speranze. Mettiamocelo in testa, i vecchi non cambiano, anzi peggiorano.

Terzo momento di razzismo

“Ciao è un po’ che non ti vedo…”
“Abito in un’altra città”
“Io ho messo su famiglia…guarda quel bambino di fianco alla negra è mio figlio!”
“Quello biondo slavato che sembra uno appena uscito da un orfanotrofio dell’Ex Blocco Sovietico?”
“Cosa?”
“Niente, stavo cercando di entrare nella tua testa, ma ho fatto un triplo carpiato e sono scivolato sopra un burka islamico e ho sbattuto contro una roulotte di zingari”
“Io, mia moglie e mio figlio balliamo insieme stasera?”
“Che bello una famiglia di ballerini!”
“Avrei preferito farlo giocare a calcio però vuole ballare…non vorrei che lo prendessero per…”
“Frocio?”
“Già!”
“Parlane con mia zia, lei ha un’idea tutta sua!”


Stasera potrei presentarmi con una bomba legata in vita e farmi saltare nel bel mezzo di una canzone. Rivendicare su questo blog l’attentato e finire sui giornali come miglior giustiziere postumo della rete.
Mia cugina ha messo in piedi una specie di festa dell’oratorio piena di luoghi comuni, dove tutti maschi saranno ridicolizzati…

“Allora ricordati di inquadrare quei tre: la checca, il frocio e il bisex. Quest’anno non mi sono fatta mancare niente”

Le femmine grasse derise nei loro costumi strettissimi…

“Hai visto che rotoli?”

I bambini usati come cavie per intenerire il pubblico pagante…

“Alcuni sono dei rimbambiti, non sanno neanche fare le capriole”

Le anoressiche idolatrate come esempio da seguire…

“Hai visto che magra? Pensa è campionessa italiana di ginnastica artistica”

In questo spettacolo potete trovare:

– I balletti di Heather Parisi, prima che fuggisse all’estero dopo il crack finanziario del marito.
– I disinibiti stacchetti delle ragazze del Drive in, prodotto berlusconiano che ha lobotomizzato mezza Italia.
– Video di veline che sono rappresentate come portalettere di un tg satirico che di satirico non ha più niente.

In più ci sono le sigle della Cuccarini, che ormai è diventata una democristiana baciapile che si offende se non la chiamano in un trasmissione, e quelle della Carrà attaccata su tutti i fronti per il suo programma  “Forte forte forte”. (Voi l’avete visto? Dicono sia un insulto all’intelligenza media di un criceto).
Cosa devo fare stasera? Aspettare che si riempia la sala e urlare:
“Allora quelli che vogliono bruciare i campi rom si siedano a destra, gli estimatori della pena di morte nelle ultime file, i miei parenti che non si parlano per motivi di eredità nelle prime tre e quelli che indossano intimo di Tezenis vadano in platea e si vergognino!”

Cazzo! Dimenticavo che stanno arrivando i miei parenti meridionali!
Non li vedo e sento da 15 anni! Un motivo ci sarà?
E’ che sono straziato da questa situazione. Non sorrido alle battute da bar sport, non mi fanno pena i Corona che chiedono grazie e graziella, mi inquietano i tamarri tutti firmati con le sigarette elettroniche, fulminerei le ragazzine con problemi di cervicale dovute all’abuso del cellulare.
E’ siamo tutti sotto lo stesso tetto!
Dice il saggio: usa l’intelligenza per costruire qualcosa non per polemizzare.
Rispondo al saggio: E se la usassi per tutti e due?

Il Portinaio

“Scusa cugina come l’hai intitolato lo spettacolo?”
“80 voglia di Novanta”
“Ahahahahaahahhhahahhahahah”


MALELINGUE

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Eccomi qua.
Scusate l’assenza di questi giorni, ma ho avuto un incidente di percorso.
Prima di tutto sono sopravvissuto all’incontro con i miei parenti del Sud. Ci siamo incontrati tutti quanti al saggio di danza di mia cugina (QUI un bel resoconto delle prove) e infine abbiamo passato una domenica tutti insieme, non succedeva dal lontano 30 gennaio 1992, giorno del funerale di mia nonna paterna.
Ho conosciuto i figli dei miei cugini, minorenni biondi con gli occhi azzurri e mi sono lamentato con mia madre perchè in famiglia sembrano tutti svedesi mentre io sono l’unico che ha preso i geni di Ayman Al Zawahiri.

“Ciao io sono tuo cugino di secondo grado”

Silenzio

“Ciao io sono tuo cugino di secondo grado…non ci siamo mai incontrati perchè la nostra famiglia ha dei problemi caratteriali”

Silenzio

“Hai paura di me perchè ho i baffi?”

Mi hanno risposto più o meno così:

Dio sembra di stare in una puntata di Gomorra!

“Va bene cugini di secondo grado, anche se non capisco la vostra lingua volete giocare con me?”

Da bravo parente tollerante li ho portati in giardino insieme ai cani di mia cugina. Dovete sapere però che mia cugina ha appena ricevuto un Labrador femmina di 4 mesi, dono di suo fratello, che vuole usarla come fattrice e lucrare sulla vendita dei cuccioli. Ma questo povero cagnetto ha un difetto, caga come un bisonte.

“Attenti a giocare con la palla, rimanete qui vicino a me a raccogliere le margherite”
“Strunz non ci stanno le margherite fa fridd!”
“Vabbè fate finta che ci siano?”
“Vattin’ Kittemurt”

Come fa l’onomatopea della scarpa che sciaccia la merda? Sciac?

“Ve l’avevo detto piccoli meridionalotti intriganti!”

E non ho fatto in tempo ad avvertire mio padre che…Sciac…anche lui! E così mia cugina, il suo fidanzato, mia zia, il figlio della ex moglie di mio cugino, la donna delle pulizie…

“Scusate c’è qualche altro mio parente che vuole schiacciare escrementi di cane? Porta soldi”

E mia mamma che deve sempre fare la carmelitana scalza…

“Io non ho bisogno di soldi!”
“Stai zitta non dire cazzate!”
“Io voglio la pace e la serenità in famiglia”
“E allora mi sa che hai sbagliato casa!”
“Non sei mio figlio, sei una serpe!”

Non sto guardando molta televisione in questo periodo e mi dispiace non farvi sapere la mia su programmi utili alla società come L’Isola dei Famosi o le espressioni razziste e sgomente di mia madre quando ha visto Simona Ventura sul canale Agon Channel.

“Poverina è finita alla televisione albanese”
“Ma non dirlo con quel tono borghese”
“Chissà se la pagano!”
“Ma certo! Con prodotti della terra e polli già spennati pronti per lo spiedo”

Di Mattarella son felici tutti o quasi.
Però qualcuno mi ha ricordato che insieme a Casini, Formigoni e Giovanardi fu promotore di una proposta di legge per depotenziare  la 194.

proposte di legge mattarellaproposte di legge mattarella

Roba che se fosse passata saremmo tornati alle mammane e agli aborti clandestini!

In più ho un’altra persona che mi vuole querelare e denunciare alla polizia postale.
Leggete QUI (e se avete voglia di commentare mi fate un favore!)
La signora in questione è una Mistress che si offesa a morte e mi sta tempestando di mail mianacciose.
Cosa avrò mai detto?

commenti
Signora Mistress Fidelia Bdsm- Mi (Quanto sarà lungo il suo codice fiscale?) non era mia intenzione accostarla alle più sfortunate donne che stanno sulla strada.
Lungi da me sapere di cosa si occupa, ma mia cara devota alle escoriazioni genitali è lei che mi ha intasato la posta con la spam.
E si faccia una risata, che le ho solo fatto pubblicità gratuita.
E soprattutto come fa a sapere che una mia parente stretta è  zoccola? Vedo che le voci girano in fretta!

E visto che ormai mi stanno facendo le macumbe con dei fantocci a forma di Mirko dei Beehive ecco il motivo della mia assenza giustificata.
Domenica stavo mangiando allegramente la mia focaccella del Mulino Bianco, quella sempre soffice perchè trattata superficialmente con alcol etilico, quando un pezzo di mollica mi si è attaccato al molare.
Con la lingua ho iniziato a ravanare e non so per quale motivo mi è venuto da mordere.
Bene!
Vi risparmio le bestemmie che ho tirato.
Dopo un nano secondo ho iniziato a perdere sangue. Sono corso in bagno e allo specchio sembravo un zombie che vomitava amarene. D’impulso ho buttato sulla lingua masticata dell’acqua ossigenata.
E da innocuo morto vivente mi sono trasformato in uno Rottweiler schiumante.
Ora parlo così:

gatto nero

 

Ma la mia amica infermiera mi ha rincuorato.

“Stai tranquillo non parlerai come Jovanotti!”
“Neanche come Silvio Muccino prima del logopedista?”
“Questo non posso assicurartelo!”

Il Portinaio

LA D.C. A SANREMO 2015 (Prima serata, ma se continua così anche l’ultima)

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Ci fosse mai stata una volta che i miei zii mi abbiano detto “Vuoi andare un weekend nella nostra casa a Sanremo?”
Niente, piuttosto la lasciano lì, chiusa, a marcire con le tarme.
Eppure mi sono sempre comportato bene con loro.

“Hai chiamato lo zio per fargli gli auguri di Natale?”
“No! Vota Berlusconi!”

Neanche quell’altra mia zia ricca, anzi ricchissima, che aveva la casa ad Arma di Taggia (vicinissima a Sanremo) mi ha mai invitato.
Una volta sono andato a trovarla, così non poteva avere scuse…beh mi ha mica mandato in hotel a mie spese?!
Pensate che ha pure ricevuto una querela da uno dei suoi affittuari per problemi di contratto con la casa.
Cioè lei la querelano e a me no!
Scialpi che aveva promesso di denunciare il mio POST  mi ha solo bloccato su Twitter, la Mistress continua a minacciarmi sulla mail…magari stasera con Sanremo posso beccarmi anche io una citazione nella colonnina di destra su Repubblica.
Mia madre è già in assetto Sanremo: divano, telefonino per tediarmi, cioccolatini e sottotitoli alla pagina 777 del Televideo perchè sta diventando sorda.
I Gruppi di ascolto in tutta Italia sono pronti.
Incominciamo!!!
Ah! Prima devo cenare, ma la Rai per perdere tempo ha fatto queste belle interviste a tutti i cantanti.
Certo che ne dicono di cazzate!
Griginani sostiene che il suo pezzo ricorda i grandi cantautori come De Andrè e Bob Dylan. Dio lo perdoni. Ha scritto “Ti raserò l’aiuola quando torni da scuola” meriti che arrivi Malgioglio mentre ti cade la saponetta sotto la doccia.
In questi giorni ho scoperto che la Tatangelo ha dei tatuaggi terribili.
Il primo è il nome di suo figlio. E vabbè ormai lo fanno tutti. I genitori del 2000 sembrano degli armadietti delle scuole materne.
Il secondo è un testo in inglese che dice: “Lavora per una causa e non per l’applauso. Vivi per esprimere e non per impressionare. Non ti sforzare di far notare la tua presenza, piuttosto fa in modo che si noti la tua assenza”.
Ti sei sposata Gigi D’Alessio, rifatta le tette e cantato Muchacha Sexy sicura di aver seguito la citazione, ahimè ormai cutanea?
L’ultimo è una croce con scritto dentro Pio. Sì, perchè è dovota al Santo di Pietralcina e siccome perdeva sempre i santini nella lavatrice ha deciso di tatuarselo.
E io che perdo sempre gli scontrini del Carrefour cosa dovrei fare?

anna-tatangelo-su-chi-2-2

La prima a cantare è Chiara Galiazzo a cui hanno tolto il cognome in sovraimpressione.
Conti la presenta come una che ha vinto un talent e con 4 canzoni nella hitparade…(hitparade è veramente arcaico)

VOTO CANZONE: 5
LOOK: Abito giallo Titti, speriamo arrivi Silvestro a sbranarla

Ecco la prima presentatrice del Festival. La cara e dolce Emma, anche lei vincitrice di un talent.
Vestita da sposa e con dei tacchi vertiginosi diletta il pubblico con un siparietto sulla sua vittoria nel 2012. Lo share ha perso 40 punti in 20 secondi.
Qui sotto il suo abito.

bolscevismo

Griginani è il secondo in gara. Scusate ma a me non piace molto, ne approfitto per passare il Viakal sui rubinetti che signore mie non potete capire che disastro che ho in bagno!

VOTO CANZONE: 3
LOOK: Giacca, maglia nera e codino. Gli anni 90 ringraziano.

Arisa è la seconda presentatrice. Ha un vestito importantissimo. Rosso. Ma che le mette in risalto le tette penzule.
Non si capisce se abbia preso degli psicofarmaci, parla a vanvera e ahimè fa rimpiangere le Canalis, che anche lei era fuori come un balcone, ma almeno faceva ridere veramente.

Alex Britti mi sta simpatico, ma è un po’ il clone di se stesso. Cito una sua canzone: “Il tempo va passano le ore e finalmente faremo l’amore”. Ecco potevi stare a casa a ficcare.

VOTO CANZONE: 5+
LOOK: Non me lo ricordo, stavo controllando il caffè sul fuoco.

Conti prensenta sul palco la famiglia più numerosa d’Italia. 16 figli più mamma e papà.
E che papà!!! Un ciellino che non ha mai usato le precauzioni.
Secondo lui la provvidenza aiuta tutti i giorni a sfamare i suoi figli e a ingravidare sua moglie ci ha pensato lo spirito santo. Perchè solo Dio può mettere al mondo delle creature così belle.
Conti visibilmente imbarazzato e brusio in platea.
Non c’è nessuno in sala che si alza a urlare “Ci sono altri buchi dove infilarlo”
All’Ariston aleggia aria di Democrazia Cristiana e Sanremo è un ottimo veicolo per fare passi indietro.

Malika Ayane dovrebbe vincere ad occhi chiusi.
Direi perfetta a parte i capelli fritti.
VOTO CANZONE: 8
LOOK: Rosso di sera. Ricordati di non mangiare i grissini che ti s’impastano nell’apparecchio.

La terza presentatrice è una certa Rocio Munoz Morales. Io non voglio fare lo snob, ma chi cazzo è?
E siccome viene dalla Spagna inizia a citare proverbi iberici raggelando tutti nelle prime file.
Chi sono gli autori del Festival? Perchè dobbiamo pagare il canone? Non potevate chiamare 3 Youtubers a caso come valletti che facevate più bella figura e magari risparmiavate sui cachet.

Drin drin

“Figliolo stai guardando il Festival?”
“Certo mammina e tu?”
“Ma chi è Frocio Morales?”

Vabbè è ufficiale ritornano i democristiani!!!!

democrazia cristiana

Super ospite della serata Tiziano Ferro, che scusate mette in ombra tutti quelli che hanno cantato prima.
Grande ovazione e nessun democristiano che lancia sul palco foto di uomini nudi, visto che su i social ho letto “Bravo peccato che è…”
Capito dove stiamo finendo?
Entro sabato ritorneremo al medioevo. Le streghe verranno bruciate su pire di sacchetti di carta dell’Esselunga, gli eretici buttati nell’umido, le fedigraghe vendute al Lidl, i disabili abbandonati in doppia fila, gli zingari legati alle fibre ottiche e gli extracomunitari confinati al Mc Donald’s.
Un po’ di pubblicità…così abbiamo tempo di cercare il passaporto per espatriare.

Alle ore 22.18 la presentatrice Arisa dichiara “Scusate se sono un po’ impastata”.
Quale film ha citato?

1) Christiane F. Noi, ragazzi dello zoo di Berlino
2) Trainspotting
3) Paura e delirio a Las Vegas
4) Scarface
5) Moana e Cicciolina ai mondiali

I Dear Jack annoiano peggio delle conferenze sulla situazione femminile nell’Iraq degli anni 70. Meglio farsi un cicchetto che qui non si arriva a fine serata!

VOTO CANZONE: 5
LOOK: Ciuffi e magliette della salute sotto la camicia.

Alessandro Siani dopo il suo siparietto da avanspettacolo e insulti gratuiti al bambino sovrappeso in prima fila cita Pino Daniele.
E Mango?
E la figlia di Whitney Houston?
Perfavore non facciamo preferenze!

Lara Fabian, pseudonimo di Lara Crokaert (Etterbeek, 9 gennaio 1970), è una cantautrice e compositrice belga con cittadinanza italiana naturalizzata canadese. Io non ho capito niente di quello che ha cantato. Sembra uscita dal 1983 ed è pettinata come Farrah Fawcett.

VOTO CANZONE: 3
LOOK: Esco un attimo a prendere una baguette e mi fermo a cantare a Sanremo

Ma eccoli gli ospiti più attesi: Albano & Romina Power.
Scongelati da Putin e rimessi in sesto dall’Impresa Edile Gonella (esiste veramente cliccate QUI) sono più patetici dei politci.
Questi due si sono insultati per vent’anni e ora per 4 soldi fanno la reunion.
Romina dichiara “Che bello che per una settimana nessuno ascolta i tg e le brutte notizie, ma solo la bella musica italiana”
Ma stai zitta che il tuo abito di Laura Biagiotti è stato pagato con il sangue degli ucraini.
Albano dice battute imbarazzanti. Che modestia!
Che brutte persone che siamo!
Basta odio tutti!
Spero che sabato arrivi un metorite sulla Liguria così ci estinguiamo in 20 secondi e non devo neanche più sbattermi per vendere su Ebay la collezione vintage di accendini di mio padre.

Arriva Nek che dopo il duo esplosivo Albano & Romina è come affacciarsi al balcone di San Pietro appena finito l’Angelus del Papa. Non ti caga nessuno!
Nek pare sia diventato iper religioso durante un viaggio dello spirito.
Qui sotto un’intervista al sito Medjugorje.altervista.org

Nek è un ragazzo sensibile e dotato di grande fede, che, inutile girarci attorno, è stata ulteriormente aumentata dalle sue visite a Medjugorje.
In quel posto ci sono stato ben tre volte e le assicuro, senza con questo cadere nella sterile ed inutile retorica, che la mia fede prima era molto, ma molto più tiepida, poi si è riscaldata e mi sono infervorato. Del resto, a Medjugorje ho toccato con mano che cosa vuol dire, in un luogo tanto lontano,ma nello stesso tempo geograficamente accessibile, la fede in Dio, grazie all’opera della Madonna che, come instancabile mediatrice, opera autentiche grazie”.

Le piace la messa antica?
Dal punto di vista dell’’eleganza e del mistero, senza dubbio. Non la capisco come molti miei coetanei, ma ha una sua indubbia eleganza, valorizza l’’idea del mistero e del sacrificio.

Che cosa le piace della Chiesa attuale?
Vedo una Chiesa attiva, concreta, vicina alle esigenze di chi soffre. Ma vorrei, da giovane, anche una Chiesa maggiormente attenta ai problemi della comunicazione, che sappia pensare in grande e il fatto di aver oprato ultimamente per i social network le rende onore”.

VOTO CANZONE: 4
LOOK: Madonna parrucchiera ti prego fammi i capelli come Orietta Berti

Grazia di Michele e Platinette “Mauro Coruzzi” arrivano direttamente da Amici di Maria.
Avrei preferito quella pazza vegana di Anna Oxa, ma per ora non mi ha ancora chiamato nessuno per fare il direttore artistico.
Giuro che semmai dovesse succedere invito:

1) Solange

solange
2) Marina Castelnuovo la sosia di Liz Taylor

sosia liz taylor
3) Gabriele Sbattella L’uomo gatto di Sarabanda

uomo gatto
VOTO CANZONE: 5
LOOK: Eleganti raccomandati

Annalisa passa inosservata come una Panda alla reunion di auto d’epoca. Peccato mi è anche simpatica.

VOTO CANZONE: 6
LOOK: Due galletti vallespluga cuciti sulla giacca non ti rendono originale.

Nesly è il fratello di Fabry Fibra.
Ha dichiarato che non va mai in giro senza il suo nastro isolante. Infatti per essere moderno se lo avvolge sulle dita. Chi glielo dice che sembra abbia le unghie pestate?

VOTO CANZONE: 5
LOOK: Da colloquio in banca.

Le canzoni sono finite, dopo il tg, dopo altri siparietti comici, dopo altri ospiti stranieri, dopo monologhi inutili forse diranno la classifica provvisoria.
Voi avete voglia di aspettare?

Il Portinaio

Nel 1988 Alan Sorrenti arrivò ultimo al Festival.
Ultimamente ha dichiarato al giornale DiPiù (quello del parruccone Alessandro Mayer): “Il sesso? Per un periodo ne ero totalmente disinteressato, ero – al contrario – completamente rapito dalla roba di cui abusavo. Spiace dirlo, ma furono i tempi migliori: non a caso Figli delle stelle trae il suo splendido frutto concettuale dall’eroina.”
Non a caso fu arrestato per detenzione e spaccio.
Qui sotto l’ultima sua creazione, l’ennesima riedizione di Figli delle Stelle.

INVECCHIAMENTO PRECOCE A SANREMO 2015 – Seconda Serata (Vi giuro domani esco)

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Vi risparmio i commenti di mia madre su Sanremo perchè potrebbe essere denunciata per:

– razzismo
– oltraggio al pudore
– omofobia
– zoofilia

Ho deciso di dare una seconda chance al Festival, solo perchè ho saputo che Emma Marrone si è messa a piangere durante la conferenza stampa. E siccome sono un ragazzo, come dice mia madre, “sensitivo”, non posso rimanere indifferente alle lacrime di una ragazza bionda.
Questa sera ci sono anche le nuove proposte.
Quelle delle scorse edizioni sono scivolate in fretta nell’oblio.
C’è chi è finito a esibirsi solo alle fiere della salamella, chi ha un onesto lavoro come bigliettaio del cinema e chi si fa mantenere ancora dai genitori e continua a cantare.
Vi ricordate chi ha vinto nel 2008 nella sezione giovani? I Sonhora!
Mentre scrivo sta cantando tale Caligola, un rapper anni 90, giovane e inesperto.
Prima di lui si sono esibiti i KuTso che hanno dichiarato: “Le nostre esibizioni saranno un pugno in faccia al pubblico”.
Non voglio replicare perchè sennò potrei essere denunciato per:

– offesa alle religioni diverse dalla mia
– Schiamazzi notturni
– Diffamazione
– Guida in stato di ebrezza per colpa dei Ku Tso

Enrico Nigiotti è un altro scappato da Amici, che sbiascica in livornese parole senza senso.
Ma una brava e nostrana come la Pausini non la trovano più?
Vabbè vi dicevo dei Sonhora.
Dopo sette anni si sono fatti finalmente crescere la barba (QUI il loro sito)
Fra le loro News c’è scritto: Annullate tutte le attività dei Sonohra previste per agosto 2014.
Ma siete seri?

Drin drin

“Figlio mio c’è Biagio Antonacci a Sanremo! Non lo sapevo! Sono tutta eccitata!”
“Mamma non voglio sapere come ti stai stimolando”
“Guarda da quando tuo padre è andato in pensione io pensavo che ogni sera…”

Click!

Avete capito con chi ho a che fare?

Nel 2005 vinse fra le nuove proposte una tale Laura Bono, che abitava vicino a casa mia.
Io e il mio vicino siamo usciti pazzi perchè è un anno che non la vediamo più in giro.
Abbiamo tappezzato il quartiere con annunci di smarrimento “Cercasi Laura Bono, è carina e gentile, bionda e vispa. Risponde quando la chiamate per nome, ma potrebbe essere impaurita. Indossa un collare verde e viola, regalo che le avevamo fatto il Natale scorso. E’ sterilizzata e va pazza per le scatolette tonno e riso”.

Finalmente inizia la gara dei campioni.
La prima è Nina Zilli.
Ma non erano i Big a cantare? 😛
Io la trovo spocchiosa e basta.
Però meglio andarci piano con i commenti perchè ieri Malika Ayane ha dichiarato che i giudizi sui Social sono aria fritta e ricordano un po’ le minchiate che si dicevano al liceo.
Ovvero non puoi darmi della cessa dopo che ho lavorato per due anni su me stessa.
Ha ragione. Cercherò di fare critiche costruttive.

VOTO CANZONE: 4+
LOOK: Abiti di Vivienne Westwood. Ammazza sei hai speso!!!!

Scusami Malika ma io non ce la faccio ad essere costruttivo, non ora che canta Masini! Non ora che ho visto questa intervista!

VOTO CANZONE: 3
LOOK: Tutto in cotone nero tranne i capelli sintetici.

Le vallette quest’anno sono inutili come la Card Ikea Family che serve solo per bere il caffè gratis.
Anna Tatangelo per anni si è fatta scrivere i testi da Gigi D’alessio per poi passare a Kekko dei Modà.
Com’era il proverbio? Dalla padella alla brace!
Questo è il ritornello della sua canzone: “Libera come una nuvola nel cielo che si dondola”
Anna, la prossima volta chiama i Regurgitator che secondo me ti danno una bella rispolverata alla carriera. Presentati mezza cionca sul palco, tagliati un capezzolo e rutta l’Ave Maria, vedrai che farai scintille!

VOTO CANZONE: 1
LOOK: Riappaiono le sopracciglia e questo basta per promuoverla.

Uno dei primi ospiti della serata è Joe Bastianich di Master Chef. E con la sua simpatia lo share cala di 50 punti!

Raf piace tanto a mia madre. E’ tornato al Festival dopo 24 anni.
In effetti è un po’ invecchiato.
Pelato, magro, pallido e con la faccia scavata.
A proposito quando ricomincia Walking Dead?

VOTO CANZONE: 4+
LOOK: Giacca elegante borchiata che si usava 24 anni fa

Sta arrivando Biagio Antonacci e a mia madre è tornata signorina! :-)
Qui sotto una foto! 😛

Carrie sguardo di satana
Quest’uomo ha il potere di riattivare le tube delle donne in menopausa. Come fa?
Scoperto l’arcano: dentro la testa di Biagio alberga un potente alieno che stimola l’apparato femminile e offusca la mente  di tutti facendo percepire le sue canzoni come perle rare della musica italiana.

alieno nella testa
Non poteva mancare in prima fila la nostra Alba Nazionale, che quest’anno non ha ancora mostrato gambe, scollature e mutande in diretta.
Però anche lei ha subito i poteri di Biagio Antonacci.
Dopo la sua esibizione si è cosparsa di pesto siciliano in preda a orgasmi uterini.
Hanno dovuto allontanarla con un teaser elettrico.
Però il Pronto Soccorso di Ventimiglia mi ha assicurato che ora sta meglio e che la stanno lavando con una canna nel parcheggio dell’ospedale.

alba parietti costume da bagno
Mentre Carlo Conti tedia Charlize Theron con domande banali io posso cercare altre info su qualche cantante caduto in disgrazia.
Nel 1992 e 93 tale Bracco di Graci partecipò al Festival con scarso successo.
Dopo aver tentato di campare con la musica decise di tornare a fare l’operaio. E per questo tanto di cappello.
Ma non contento ci ha riprovato vent’anni dopo scrivendo una canzone per il Popolo Viola e un inedito per il grande pubblico dal titolo “C’è bisogno di riscrivere la vita”.
Regia agevoli il video.

Spero non l’abbiano licenziato!

Finalmente un tributo a Mango, ma solo con un balletto improvvisato di due minuti.
Vi faceva schifo far cantare alle due presentatrici una sua canzone? Avete preferito farle interpretare “Il Carrozzone” di Renato Zero, che quello a Sanremo è andato solo quando era vecchio e grasso! Ecco l’ho detto!

Mentre facevo la differenziata, ha cantato il trio di tenori il Volo, in quota alla Clerici. Praticamente sono come Bocelli, ma ci vedono.

VOTO CANZONE: N.C.
LOOK: Stavo bestemmiando sul balcone perchè mi si è rotto il sacchetto dell’umido ed è uscito tutto un liquame di morto vivente.

Irene Grandi è la mia cantante preferita.
Non posso giudicarla.
Passiamo al prossimo, Lorenzo Fragola vincitore di X Factor, il programma che va in onda su Sky, la televisione a pagamento, quella che ha mio cugino che poi non paga le rate dell’auto.

VOTO CANZONE: 5 per incoraggiamento
LOOK: Manichino dell’Oviesse

Altro ospite della serata il comico Angelo Pintus.
Allora o sono diventato un sociopatico o veramente sto invecchiando. Chi è Pintus?
Forse dovrei rivedere la mia giornata tipo.
Mi alzo, vado al lavoro (quando c’è) poi pranzo con i colleghi, ritorno al lavoro, finalmente a casa, prima però mi fermo al supermercatino a comprare il latte, i biscotti e il vino.
Mi ubriaco e poi vomito perchè metanolo, Gocciole e lattosio non stanno bene insieme.
Mi riprendo verso l’una di notte e in tv c’è solo Malattie Imbarazzanti, quindi nel caso sto Pintus fosse apparso alle 22.30 su qualche canale, beh mi spiace, ero in coma etilico.

Detto questo non fa ridere e io sto diventando malmostoso peggio di Paolo Villaggio.
Quest’anno il Festival ha il potere di farti invecchiare di 20 anni. Io ho già la cervicale, l’ostioporosi, la prostata gonfia e questa insana voglia di ammirare cantieri.

Bicio Mandelli sono una brutta copia di Cochi e Renato. Magari per prendere loro hanno scartato la povera Anna Oxa, che si starà strafocando di ceci per fare una super petofiamma davanti all’Ariston e far morire tutti quanti.

VOTO CANZONE: 2
LOOK: Sabato al circo

Pino Donaggio ritira un premio a caso e anticipa l’ingresso di Bianca Atzei, che è un po’ il clone di Nina Zilli, ma meno cavallona della maremma.
Mia mamma quando legge il cognome di Bianca va in apnea perchè è una confusione di consonanti e vocali.

VOTO CANZONE: 4
LOOK: Abito in pane carasau offerto all’orchestra dopo la performance con del formaggio di pecora

Moreno è la quota giovane insieme ai Dear jack.
Io non conosco neanche una sua canzone e lungi da me ascoltare questa. Nel frattempo vi giro un video che mi ha mandato la mia amica giapponese.

“Gabry chan carino”
“Chi io?”
“No il cane!”

VOTO CANZONE: 4
LOOK: Elegante perchè me l’ha detto la mamma
VOTO VIDEO CHE MI MANDANDO SU FACEBOOK: 3

Concita Wurst, la cantante con la barba che mia madre pensa sia una sua lontanta parente, chiude il Festival, giusto a mezzanotte perchè i democristiani sono già tutti a letto

Il Portinaio

LA PECORINA

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Eccomi qua, sopravvissuto alla settimana sanremese e ad altre roccambolesche avventure famigliari.
Subito una notizia fresca: la zia si è iscritta su Facebook e mi è venuto un colpo quando l’ho vista fra i suggerimenti di “persone che potresti conoscere”.
Ora se scopre il mio blog rischio il linciaggio nella piazza del suo paesello dormitorio, una querela o peggio ancora l’arrivo di un postino di Maria De Filippi con sputtanamento globale in differita tv!
Il peggio poi è se le vengono a sapere anche tutte le cugine tamarre di mia madre, che sui loro profili pubblicano selfie imbarazzanti manco fossero delle sedicenni.
Per un periodo sono state gentili e carine con noi, poi quando sono subentrati problemi di soldi, crediti e lutti…apriti cielo! E’ arrivata la guerra.
Sono tutte uguali le famiglie, per un centesimo in più sarebbero capaci di ingaggiare i terroristi dell’Isis.
Mia nonna non vedeva di buon occhio sua cognata, diceva che ci provava con il nonno.
E io ancora non me ne faccio una ragione che dei vecchi siano capaci di comportamenti lascivi, del tipo “Dai togliti i mutandoni per le piccole perdite”, “Ti sfilo il catetere con la bocca”, “Spalmami di crema antidecubito”.
Ok, ho il vomito!
Sta di fatto che questa è la situazione: mia zia non parla più con mia madre e i suoi fratelli, ma ha fatto una coalizione coi suoi cugini. Quest’ultimi non sono venuti al funerale di mio nonno, perchè non parlano più con mia madre e i suoi fratelli.
Io non trovo pace.
Mi servirebbe un parente che non capisca molto bene l’italiano, che abbia per me solo affetto e voglia di farmi i regali.

Drin drin

“Sono Mia san sono a Milano!

Ecco l’ho trovata!
La mia sorella giapponese è ritornata dal suo lungo viaggio in Abruzzo!
Finalmente per qualche giorno potrò dedicarmi solo a mangiare cibo strano preconfezionato di marca Glico, provare esperimenti linguistici e imparare nuove parolacce giapponesi.
Mia san mi ha riempito casa di alimenti nostrani, perchè come sapete ai nipponici interessa solo quello: mangiare!

“Tieni queste sono cicerchiate abruzzesi”
“Cosa sono?”
“Dolci di Abruzzo”
“Pensavo fosse la raccolta dell’umido”
“Tu cattivo!”

Come si presentano secondo Wikipedia:

ll dolce è a base di pasta di farina, uova e, in alcuni varianti, burro o olio d’oliva, zucchero, liquore o succo di limone. Da questa si ricavano palline di circa un centimetro di diametro che vengono fritte nell’olio d’oliva o nello strutto. Scolate, vengono mescolate con miele bollente e disposte “a mucchio”. Il miele raffreddandosi cementa le palline fra loro e dà solidità alla struttura.

Io non sono amante dei dolci, la mia famiglia è per metà diabetica, ma questi cosi assomigliano a dei denti di un tossico pucciati nel miele!
Oh mio Dio adesso gli abruzzesi mi odieranno! 😛

cicerchiata

“C’è anche mandorla buona”
“Grazie Mia san, ma io non vado pazzo per questi dolci. Poi non digerisco la frutta secca”
“Ma è buono”
“Ho capito, ma ho un problema con la frutta secca”
“Tu assaggia è dolce”
“Fai conto che l’abbia fatto”
“Tu prova poco”
“Ho questo problema che mi assilla fin dalla tenera età. Se mangio noci, mandorle e pistacchi, essi con crudeltà si ripresentano nella stessa forma all’interno del colon e durante la loro fuoriuscita dal retto provocano dei dolori tipo un parto podalico gemellare. Hai capito?”
“No!”
“Che se li mangio cago un Tronki!”
“Tu maiale!!!!”

Mia san si è molto divertita nella sua lunga permanenza in Italia. E’ stata persino abbordata.
Questo il racconto più o meno con le sue parole:

“Stavo andando a vedere casa di D’Annunzio – però io non trovato – allora ho chiesto informazione a persona. Era molto vecchio. Lui ha detto che non potevo trovare da sola casa di D’Annunzio e ha deciso di accompagnarmi. Mi ha detto che si chiamava Sabino e che sua madre ha scelto questo nome perchè suo nonno beveva tanto vino e allora non poteva chiamarlo Sa-Vino e hanno deciso per Sa-Bino”

Nel frattempo mi usciva il sangue da naso.

“Poi suo nonno è diventato molto vecchio e il comune gli portava il cibo perchè era povero. Ma non gli davano più il vino, ma solo il latte. Quindi lui è morto perchè non beveva più. E’ stato il sindaco ad ucciderlo. Alla fine questo signore voleva un bacio!”
“E tu gliel’hai dato?”
“Noooooooooo! Io ho detto che bacio solo i miei fidanzati e i cani e lui si è messo a urlare che non posso baciare animali che fanno venire problemi al fegato”
“Dimmi che sei scappata!”
“Io ho detto a lui che non mi piaceva e sono fuggita. Lui come D’Annunzio maiale!”

Mia san ha ricevuto in omaggio dalle sue amiche una pelliccia di visone. Beata lei, ce li avessi io degli amici così.

“Vuoi tu?”
“Va bene che siamo nella città della moda, ma non sono così trasgressivo”

Dieci minuti dopo per pura coincidenza un mio amico mi ha mandato questa foto fatta in Metro a Milano.

uomo in pelliccia

“Poi sono andata anche a visitare castello con proprietaria di hotel, ma lei stanca e non voleva fare scale. Così sono andata con guida, che cercava di prendermi la mano e di baciarmi”
“Ti sei buttata dalla torre?”
“Noooooooo! Io ho detto che bacio solo fidanzati e cani”
“E lui?”
“Ha detto che era cane!”
“Ahahahahahahahahahh”

Come ogni giapponese che si rispetti Mia-san ha voluto comprare regalini da portare ad amici e parenti.
E qual è il posto migliore dove fare regali? L’Esselunga.
Ha speso 80 Euro in cioccolatini e 20 Euro in deodoranti.

“Devo comprare caramella per collega di lavoro”
“Ok! Hai delle preferenze?”
“Caramella Nella”
“Non conosco…”
“Lei dice che ha visto in tv”
“Forse si confonde con le Elah quelle che si attaccano ai denti e addio lavoro del dentista. Fai pure la figura del bifolco perchè sei sempre lì con il dito a toglierti pezzi di liquirizia”
“Caramella Nella non c’è?”
“Vuoi le Rossana? Sono famose per il loro gusto unico e il ripieno di catarro e miele”
“Tu maiale!”

Mia-san va in estasi al Supermercato. E mi racconta che da loro nocciole, pistacchi e mandorle sono cari come il fuoco, che lo yogurt è più buono in Italia, ma che il pesce costa tanto.
Poi scompare e mi tocca cercarla per i reparti con in mano un vasetto di Nutella.

“Conosci deodorante Fossil?”
“Veramente è un marchio che fa orologi e pelletteria”
“Mia amica vuole deodorante Fossil, dice che è buono”
“L’ha visto in tv?”
“Forse sì”
“Sei sicura che le tue amiche non guardino le pubblicità su Al Jazeera?”

Stasera faremo il cenone di addio. Ma sono certo che non mi lascerà senza altre perle di saggezza.

“Cosa mangiamo stasera?”
“Pensavo di sgozzare un agnellino e far colare il sangue nella vasca, poi con un macete tagliarlo e cuocerlo alla brace”
“Tu cattivo! Pensa io sono andata a vedere pecore in Abruzzo e loro tanto carine. Poi pastori mi hanno preso a pecorina!”
“Ahahahaahhahahahahahah”
“Tu maiale”

Cosa vi avevo detto?

Il Portinaio

Drin drin

“Ciao figliolo sono tua madre”
“Lo so!”
“Ah già che tu hai quel cellulare che dice chi ti chiama”
“Cosa c’è?”
“Volevo dirti che tua cugina è incinta, ma non dirlo a nessuno perchè ha fatto la fecondazione artificiale”
“Stai tranquilla mamma, con me i tuoi segreti sono al sicuro!”

 

 

 

 

MADONNA DA FAZIO (Che tempo che fa)

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Dai ci provo.
Voglio vedere se le mie conoscenze da Portinaio mi porteranno da Madonna, anche se devo ancora trasportare la cucina e tutto il villaggio dei Puffi nella casa nuova.
Ho chiamato una mia amica che lavora in Rai, che ha un’altra amica che lavora in Rai che conosce una che lavora a Che tempo che fa, la trasmissione di Fazio.

“Senza impegno. Tanto sono occupato con il trasloco. Poi come dice mia mamma – la guardi in televisione che la vedi meglio”
“Vediamo di fare il miracolo”

Sabato scorso alle ore 14 il miracolo è avvenuto veramente.

“Ciao sono una delle responsabili del programma, ti ho trovato un buco in piccionaia per vedere Madonna, sei contento?”
“Aspetta che appoggio per terra gli scatoloni con i costumi di Carnevale di quando ero bambino”
“Dicevo che ti ho trovato un posto a Che tempo che fa”
“Un attimo che sta arrivando l’architetto a segarmi la cucina”
“Cosa?? Il tuo architetto si masturba sulla tua cucina?”

Sono un ragazzo fortunato. Chi l’avrebbe mai detto che una sconosciuta, con lo stesso nome di mia madre, avrebbe esaudito un mio desiderio.

“Ricorda miracolato. Non devi indossare niente di viola, nessua marca in vista e nemmeno una T-Shirt con scritte”

Io questa cosa del viola non la capisco.
Da uno come Fazio professionista di sinistra radical chic e colto non mi aspetto che sia un credulone.
Secondo me più che scaramanzia sembra una dimostrazione di potere.
Più sono artisti più sono superstiziosi!
Una mia ex collega era la nipote di una nota maga dei Vip, che si è fatta soldi a palate leggendo carte e dando numeri per giocare al lotto. Adesso credo sia indagata per qualche truffa ai danni dello stato.
La mia amica voleva andare a lavorare con la zia e fare la centralinista cartomante sexy, poi quando ha scoperto che non venivano pagati i contributi ha cambiato idea.
L’ultima che ha fatto una figura da cioccolataia è stata la D’Avena, che invece di ammettere di essere superstiziosa ha preferito glissare con questo annuncio, dopo la gaffe in diretta dove diceva che i gatti neri portano sfiga.

Per entrare in una trasmissione devi essere invitato o telefonare a non so chi per essere messo in lista, oppure essere pagato poco e prenseziare ad alcuni programmi noiosi che non ci andrebbe neanche un sordomuto.
L’attesa per vedere Madonna è lunga.

“Scusa sei qui per Che tempo che fa?”
“No! Per Ok il Prezzo è giusto!”

Il mestiere dello spettatore è frustrante.
Gli addeti ai lavori ti trattano con quell’aria da sufficienza, persino le guardarobiere sono spocchiose e antipatiche.

“Non puoi portare niente dentro. Neanche lo zainetto”
“Scusa non lo sapevo”
“Beh adesso lo sai!”

Allora muori in mezzo ai cappotti di acrilico brutta faccendiera da due soldi! Spero che Madonna inciampi e ti voli addosso rompendoti quattro costole.

Ma la strada per arrivare allo studio è ancora lunga e tortuosa, non è bastata un’ora di coda, devo aspettare che qualcuno mi indichi dove sedermi.
Perchè se sei ospite Rai devi andare in piccionaia, se sei ospite Endomol puoi sederti sulle poltrone, se sei giornalista stai in prima fila, se sei la Parietti in terza.
Ebbene sì, c’era anche la nostra Alba nazionale, che quella è come l’erba infestante. La trovi ovunque.
Sicuramente vorrà scoprire il segreto di giovinezza di Nostra Signora Ciccone.
E’ bello quando sei in questi posti notare come ci siano un sacco di persone che non fanno una beata ceppa.
Stanno lì, in piedi, appoggiati al muro e ti guardano come se fossi un plebeo.
Non è la mia prima volta da Fazio.
Fui già trascinato da un mio amico amante di queste cose e ricordo questa poverella che girava tra il pubblico con delle  magliette e lo scotch di carta per coprire scritte sulle maglie e uccidere quelli in abiti viola.
L’assistente di produzione, una signorina molto carina, tutta ricciolina ci ringrazia al microfono e chiede cortesemente di non fare fotografie, perchè potremmo far saltare l’intera performance di Madonna e far cadere un satellite sull’Antartide.
Il secondo personaggio che parla al microfono è un pacato ragazzo che è entusiasta dell’arrivo di Madonna e sprona tutti ad applaudire come allo stadio, perchè dobbiamo far sentire il nostro amore italiano, poi sempre gentilmente sottolinea di non fare foto perchè potrebbe succedere un cataclisma, ovvero l’apparizione improvvisa di Barbara D’Urso al posto di Fazio.
L’ultimo invece è il cattivone di turno. Credo il direttore di produzione. Le sue sono minacce.

“Ricordatevi che per voi oggi è l’8 marzo. Stiamo facendo un salto temporale. Perchè questa è una registrazione. Quindi non deve uscire nessuna informazione da qui perchè la trasmissione sarà montata come se fosse in diretta. Il primo che verrà beccato fotografare l’ospite di oggi verrà allontanato dai nostri agenti infiltrati tra voi. Prima di essere cacciati sarete obbligati a cancellare la foto davanti ai nostri occhi e vi perderete lo spettacolo. Se invece in settimana becchiamo su qualche social network delle foto di Madonna verrete querelati dalla Rai e portati in giudizio alla corte suprema Europea e condannati per crimini contro l’umanità”

Siamo venuti aggratis, abbiamo perso tempo, ci siamo spaventati alla vista della Parietti, non ci avete offerto neanche un bicchiere di acqua e in più dobbiamo sentirci intimoriti?
Ti va bene che il mio cellulare non funziona sennò sarei sceso durante la performance a fotografare Madonna sotto le gonna.

Finalmente arriva Fazio, che ci richiede per la centesima volta di battere le mani come le foche al circo. Manco fossimo autistici.
Bene. Siamo pronti.
Ancora un po’ di attesa.
Si spengono le luci.
Ecco a voi la donna che ha venduto più dischi nel mondo, bella e d -annata: Madonna!!!!

madonna da fazio

Sei andata mezza nuda in tutto il mondo e da noi ti presenti vestita da becchina?
Che ci fai con quel cappottone pensantissimo e lo strascico lungo? E mettiti un bel tailleur comodo e la scarpa mezzo tacco.
Niente, preferisce stare lì in piedi su un trespolo a cantare Devil Pray.
A un certo punto scende e io temo il peggio. Ma fila tutto liscio.
Applausi e…si rifà tutto da capo.
Ma come? Io devo finire di fare il trasloco, ho lasciato il merluzzo a scongelare e mi scappa anche un po’ di pipì.
Ripetiamo.
Ecco a voi la donna che ha venduto più dischi al mondo, domani esce il suo nuovo album che s’intitola Rebel Heart, il primo che osa dire che è vecchia verrà usato come carne macinata per fare gli hamburger.
Madonna ha l’aria un po’ stranita.
Anzi diciamo la verità, ogni volta che viene in Italia assomiglia a una che va a trovare la zia vecchia e rompicoglioni.
Finita la performance viene circondata da truccatori, parrucchieri, assistenti che le tengono il vestito. C’è persino uno che apre il suo giubbotto per non mostrare alla Parietti il segreto della sua bellezza.
Che scocciamento.
Madonna canta un’altra canzone. Questa volta è Ghosttown.
Si siede di fianco al pianoforte con una coscia di fuori poi si alza e piano piano cammina verso il pubblico. Inciampa un pochino in quella cazzo di pelandrana nera, finisce la performance e…ripetere!
No vabbè! E’ un supplizio.
Ma prima un bel mazzo di mimose visto che è la festa della donna.
La Ciccone tiene i fiori in mano come se fossero tacchini sgozzati. E’ quasi schifata. Poi si acccorge che il vestito si sta macchiando di polverina gialla, tira un “Cristo e una Madonna” e ritorna a cantare.
Mi sa che questa parte non la metteranno nel montaggio. Ero imbarazzato per lei.
Potevano anche regalarle un calendarietto da tavolo di Frate Indovino e magari delle rotelle di liquirizia da mangiare quando ha la pressione sotto i piedi.

E’ magnetica Madonna, nonostante la lista di difetti che tutti le affibbiano.
E’ una nana bagonga, ma ha la forza di un giocatore dell’NBA.
Se fossi volato io al suo posto la sera dei Brit Awards sarei ancora all’Ospedale Fatebenefratelli in coma farmacologico per via delle mille fratture.
Al suo cospetto Lady Gaga è una bidella, Beyoncè la cameriera dei piani di un hotel e Katy Perry una catechista sciatta.
Lei ha tutto e noi niente, per questo dobbiamo toglierle qualcosa.
Fazio inizia l’ intervista con la sua proverbiale comicità. Fa finta di togliersi la cravatta per via dell’eccitamento. Lei sparisce nel divanetto sommersa da quel paltò, così le tocca sedersi sul bracciolo come un pappagallino.

“Sono molto comoda seduta così”

Madonna non ti crede nessuno, però visto che ti pagano profumatamente, puoi anche soffrire per una mezz’oretta.
Le sue risposte sono secche e da manuale della piccola diva d’oltreoceano.
Non che le domande siano interessanti e curiose.
Si parla del titolo del suo disco Rebel Heart.
E ovviamente la risposta è: “Sono un’artista anticonformista, ma che pensa all’amore”.
Si parla delle droghe.
E ovviamente la risposta è: “Sono un’artista anticonformista, ma le droghe non sono la strada giusta”.
Per la pace nel mondo quanto dobbiamo aspettare?
Sotto il tappeto dark che indossa porta messaggi di tolleranza e di libertà d’opinione. Sottolinea come il maschio etero si senta ancora superiore alla femmina del 2000.
Ricorda la tragedia di Charlie Hebdo, sbevacchia un po’ di vino che le viene offerto da Fazio, ma prima di prendere il calice preferisce vedere la marca della bottiglia. Claro che sì, siamo in Italia, magari per risparmiare hanno comprato un Tavernello.
Durante le pause la sua assitente, che assomiglia a Marylin Manson, le mette a posto la piega dei capelli, le spazzola la forfora e la polvere di mimosa dalle spalline.
Finalmente si scioglie un po’.
Madonna osa rivolgere la parola al pubblico.
Domanda se sta andando bene, quali canzoni ci piacciono del suo album e manda bacetti volanti e thank you con i suoi occhioni da cerbiatta photoshoppata. Sembra quasi una mortale.
Se fossi cattivo la paragonerei alla Sandra Mondaini degli anni 70, che si faceva prendere in braccio dai ballerini, visto che ormai non era più capace di muovere un passo.
Mia cugina ha la stessa sindrome di Madonna: fisico statuario, seno sodo, faccia spianata nonostante gli anni giusti per frequentare l’università della terza età.
Ogni volta che giro con lei sento su di noi commenti di ogni tipo, ma se a me danno del figo perchè sto con la cougar, lei quando va bene viene considerata una vecchia estrosa passeggiatrice.
Viviamo ancora in un mondo così.
Per questo credo che Madonna difficilmente possa far passare un qualsivoglia messaggio se continuerà a credere che un bel paio di tette possano funzionare per sottolineare un problema, e a preoccuparsi troppo dell’età, nascondendo i segni del tempo sotto guantini di Chanel.

Madonna interview

Ma forse questo accanimento nei confronti dei segni del tempo è solo una forma di autodifesa: sembra in corso una feroce battaglia contro le dive di mezza età.
Diamo allora il via ad una nuova ondata di intolleranza anche verso i vecchietti.
Harrison Ford è caduto con l’aereo. Sei un vegliardo! Dovresti andare in giro con il trepiedi!
Sandro Mayer esce con un siamese in testa.  Comprati un gatto vero e stai a casa a mangiare la pastina!
Vasco Rossi si presenta ai concerti con addosso la tuta dell’ Adidas, ma è solo un trucco per nascondere il patello per le piccole perdite.

Fazio a un certo punto fa a Madonna una domanda contorta. La paragona a certi pittori d’avanguardia e sottolinea come i suoi scandali siano intellettuali. Dove il suo corpo esibito porta lo spettatore sempre un pochino più avanti.
Lei che è distratta e ormai un po’ ubriaca per i brindisini non capisce.
Ma chi gli ha scritto le domande?
Io vorrei sapere perchè si fa le mani da Deborah Unghie finte a domicilio

madonna nails

Se è vero che quest’anno non è stata invitata alla festa di capodanno di Valentino perchè l’anno scorso aveva portato i suoi figli che avevano fatto un casino peggio dei tifosi del Rotterdam.
Se sente ancora i suoi parenti abruzzesi o gli fa mandare giusto dei biglietti di Natale dalla sua segretaria.
In più se è vero, come sembra affermare il Corriere della Sera, che riporta i suoi guadagni in Lire, che si è schierata con il fronte “No Euro”.

madonna fazio

Il resto dell’intervista sono commenti sui quadri che lei possiede e sul modo di scrivere le canzoni.
Ma Fazio incalza, lei lo zittisce con “Sto parlando io” e  lui per ruffianarsela al meglio sostiene la tesi del “Fai bene a fare quello che vuoi”.
Hai ragione Fazio. L’onestà è la miglior politica, come scriveva Miguel de Cervantes.
Quindi anche io ho fatto quello che volevo. Ho indossato mutande viola! Tiè!

Il Portinaio
madonna che tempo che fa

You’re all that I can trust
Facing the darkest days
Everyone ran away
But we’re gonna stay here, we’re gonna stay here (Ghosttown Madonna)

 

 

 

 

GLI ITALIANI SONO COME I FRANCESI (MA PIU’ ALLEGRI)

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La prima cosa che bisogna fare quando si viene a Parigi non è andare al Louvre o spararsi i selfie davanti alla torre Eiffel, ma farsi trattare male dai francesi.
Perché aveva ragione la nonna: i luoghi comuni esistono.
E qual è quello francese?
Che sono antipatici,  fanno dei film noiosissimi e mettono la crème fraîche ovunque!
L’amica che mi ospita abita in una delle zone più belle di Parigi: il Marais.
E’ pieno di negozietti, anche inutili, che ti chiedi come cavolo fanno a pagare l’affitto.
 Perché qui tutto è magnifique. Anche se i prodotti fanno cagare, vengono esposti in una maniera tale da diventare fighissimi…e le commesse fanno pure la fatica di salutarti.
Una signora che si occupa di far attraversare gli studenti durante l’uscita da scuola mi aiuta a trovare la via di un museo. E’ così gentile. Sorride e continua a ripetere “Benvenuto”.
Dove sono i parigini sgarbati????
La mia passeggiata parte da Place de Vosges, la più antica piazza di Parigi.
Vosges prende nome dal primo dipartimento che pagò le tasse al nuovo stato repubblicano. Qui potete venire a correre, passeggiare mano per la mano con la tipa, far scagazzare il cane o far giocare i bambini. 
E’ bellissima. Ricorda quella di Vigevano, ma senza nebbia.
C’è un sacco di gente che fa jogging. Quello più buffo ha una tuta bordeaux molle sul sedere, delle scarpe non propriamente tecniche e una maglia a manica corta nonostante gli 11°. Ma ci crede. Pensa di essere alle olimpiadi. Corre come un pazzo tirando su un polverone. 
Una vecchina lo guarda incarognita perchè la dentiera le si sta riempiendo di sabbia.
Che bella Parigi. Ti basta questo per innamorarti, poi fai tre metri e ti accorgi che la merda del cane però non la raccolgono.
Ma allora siete degli zozzoni!!!
Ci sono cagate ovunque. Solo nella Rue de Sévigné ne ho contate 12 intere e 4 spalmate.
 E’ che sono piccolini gli stronzetti e fai fatica a vederli.
Ma state tranquilli sono griffati da bouledogue français.
 Sì, perché come tutti sappiamo il francese soffre di nazionalismo incontrollato.
 Le auto sono solo Renault, Citroen e Pegeout. I cani sono Dogue de Bordeaux, bouledogue o cani da pastore dei Pirenei e i profumi assolutamente provenienti dalla Rive Gauche.
 E compratevi un carlino!!! Sono tanto teneri e poi si puliscono da soli.
Dopo aver surfato su onde di merda sono riuscito finalmente ad entrare al Musée Carnavalet, il museo della storia di Parigi. L’ingresso è gratuito, ma solo per qualche mese. 
Alla reception c’è una giapponese.

“Opendebà”
“Scusi? Ops…excusez-moi ?”
“Opendebà !!”

La guardia armata mi fa cenno di aprire la borsa. Poi mi fa i complimenti in francese per i baffi e m’ispeziona con il suo cerca armi di distruzione di massa.
Alla cassa un omino slavato mi parla in francese, al guardaroba pure.
 Nonostante io risponda in inglese, nessuno delle sette persone assunte al museo fa un minimo sforzo di parlare un idioma diverso dal loro.
Il museo è un potpourri di oggetti legati a Parigi.
Da segnalare:

1)  Scimmiette o comunque mammiferi di piccola stazza imbalsamati male, vestiti da damine e uomini ottocenteschi che intorno a un tavolo fanno finta di fare cose.
2) Una pera dorata
3) Una forchetta gigantesca
4) Un quadro che dovrebbe raffigurare Napoleone, ma che assomiglia al cantante dei Tokyo Hotel (ve lo ricordate?)
5) Del pane secco chiuso in un ampolla risalente al 1870 circa
6) Una ciocca di capelli di Maria Antonietta
7) Un dipinto di un topo morto

Uno degli addetti alla sicurezza capisce che sono Italiano.

“Buongiorno tu Italia! Anche io italiano mia mamma di Torino Cavarià”
“Cavaria…”
“Cavarià”
“Senza accento”
“Càvàrià”
“Se vabbè…”
“Tu di dove?”
“Milano”
“Bello Duomo pasta mi piace”
“Scusi sa dirmi dov’è il bagno?”

Mi risponde ovviamente in francese!

 0_o

Nel Marais potete anche trovare il museo di Picasso, sinagoghe ebraiche e un negozietto molto bellino che vende abiti giapponesi e tabi fatte a mano. Si chiama Trazita. (23 Rue des Blancs Manteaux 75004 Paris)
Questo il dialogo surreale fra me e il commesso nipponico.

“Do you like tabi?”
“Sì molto…ops…Oui”
“Ils coûtent € 180″
“Ammazza se sei caro…tranquillo le ho già comprate a Tokyo da Sousou”
“I know Sousou in Kyoto”
“Io le ho comprate a Tokyo”
“No Kyoto?”
“Ti ho detto di no”
“You know Kyoto?”
“Sì…Oui “
“You know Sousou in Kyoto?”
“Scusa c’è un bagno?”

Il nazionalismo francese si riconosce anche dalla presenza massicia di pupazzini di Tin Tin, Spirou e Fantasio, Asterix Barbapapà e Puffi. Tutti a prezzi folli.
Ora non per essere cattivo, ma un ragazzetto pettinato male con un cane randagio non ha lo stesso appeal di un goldrake tutto accessoriato.

tin tin
In Italia non siamo più affezionati alle nostre icone. Il povero Topo Gigio è stato abbandonato in autostrada, Calimero cacciato dalla Lega, Diabolik e i fumetti della Bonelli esiliati su qualche sito di vendita on line o in offerta alle fiere del fumetto.
Vabbè c’è qualcuno che mi può trattare male ????
Verso sera in preda ai crampi della fame ho deciso di fare un aperitivo con un croque-monsieur.

Entro in una fornitissima Boulangerie che ha due banconi: uno per il pane e uno per le pizzette e toast vari.
Nessuna mi saluta.
 Trenta secondi di silenzio e poi il negozio inizia a riempirsi.
I clienti mi passano davanti e nessuno mi dice niente.
Poi capisco che bisogna andare alla cassa, spiegare nel tuo francese stentorio cosa vuoi mangiare, aspettare che quelle si degnino di andare all’altro bancone, farti consegnare il prodotto e ritornare a pagare.
Mi hanno rivolto la parola solo per domandarmi se lo volevo freddo o caldo, ma io ovviamente non avevo capito una mazza.
Gentilmente ho replicato che non sapevo il francese e la risposta è stata in francese!!
Poi quando ho indicato il forno mi hanno fatto un sorriso di circostanza come davanti a un piccione morto.
 Mi hanno dato il mio misero toast e manco un saluto.
Bene! Ora sono soddsifatto!
Umiliato e con la pancia piena!

Il Portinaio

richard tran godzilla paris

I FRANCESI SONO COME GLI ITALIANI (ma più incazzati)

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Anche oggi ho voglia di farmi trattare male da qualche parigino.
Non so perchè mi è venuto questo insano masochismo.
Deve avere a che fare con le minacce di querela che ricevo ogni tanto dalle Mistress che pubblicizzo sul Blog.
Già m’immagino quando finirò in tribunale, tutto vestito in lattice e al guinzaglio del mio avvocato, con il giudice che urla: “Chiamiamo a testimoniare il boa constrictor!”.
I francesi sono una bella palestra per chi vuole subire mortificazioni.
La prima è stata una ragazza che vicino all’Opéra regalava lattine della nuova Coca Cola Life, la versione meno calorica della Coca Cola normale, ma con l’etichetta verde. Vi garantisco che è uguale.
Mi sono avvicinato a lei perchè avevo una sete boia e siccome era gratis perchè non approfittare.
Mi ha parlato in francse, le ho risposto come al solito in inglese e lo sgomento è stato tale che si è bloccata con il suo stappa lattine.

“Come puoi tu insulso baffone non comprendere la mia lingua? Noi che abbiamo conquistato colonie in Africa, costretto Celine Dion a cantare in francese e tagliato la testa ad un’Austriaca!”
“Posso avere una cocacolina???”
“Tu lurido italiano pizza pasta e mandolini, che non sai altro che lamentarti del tuo governo, mentre noi abbiamo Marine Le Pen che ci riporterà i franchi francesi, perchè io me li sono tenuti sotto il materasso e non vedo l’ora di spenderli in creme fraiches e profumi”
“Non capisco il francese!”
“Allora sai che c’è? Beviti questa Coca Cola di merda verde, tanto ci ho sputato dentro!”
“Merci beaucoup!”
“Cretino ignorante non si dice la P di beaucoup”

Più o meno questo il discorso che ho capito.
Ma è la faccia che fanno i francesi, quando si accorgono che non puoi interloquire con loro, che fa specie.
E’ un misto tra “Ho pestato una merda” e “Che palle c’è la coda in posta”.
Un clochard si è avvicinato per chiederle 560 lattine e lei (stronza) non voleva neanche dargliene una.
Sono rimasto immobile come un coglione. Meno male che nel frattempo una spagnola aveva visto la stessa scena e ha regalato al signore la sua Coca Cola verde.
Dopo sentenze e maledizioni ho fatto un giro al mercato delle pulci di Clignancourt.
E’ immenso. Anche qui a Salvini verrebbe un infarto alle coronarie. E’ pieno di extracomunitari che tentano di venderti Samsung Galaxy S5 rubati e borse di Luois Vuitton con attaccate ancora le dita delle proprietarie.

“Grazie, ma non voglio niente!”
“Tu italiano?”
“Capisci la mia lingua?”
“Certo! Buongiorno amico io regalare a te Iphone6″
“Ti ringrazio! Stavo cercando delle teste di cervo mozzate”
“Ma è gratis!”
“Guarda che l’italiano sono io!”

Si è messo a ridere.
Dopo aver superato i vari negozietti di scarpe e vestiti, entrate nella zona dei mobili.
Roba da uscire pazzi. Potete trovare tutto, dai dischi di Albano e Romina alle parrucche ottocentesche, da poltrone in pelle di coccodrillo e zanne di elefante a cobra impagliati che litigano con faine color tabacco.
Non sto scherzando, guardate qui:

clignancourt mercato
E’ che i francesi non sono bravi a fare affari. Un corvo impagliato lo vendono a 350 Euro spacciandolo per quello originale appartenuto a Maleficent. Una cappalliera degli anni 50 te la puoi portare a casa a poco più di 450 Euro, perchè è di acciaio inossidabile e poi un puffo vintage lo paghi 7 Euro! Siamo pazzi??
Meno male che oggi la Metropolitain è gratuita per tre giorni, perchè Parigi è inquinata peggio che città del Messico.
Siccome macinare chilometri fa venire fame, qui hai l’imbarazzo della scelta.
Puoi andare dall’asso dei felafel nel Marais o fermarti in qualsiasi panetteria che trovi per strada, c’è persino il supermercato che vende solo cibo giapponese e koreano nella  “Little Tokyo” a Rue S. Anne. Ma se volete saltare i pasti c’è un modo per farsi passare l’appettito: la pubblicità del “Le Cassoulet”.
Una specie di fagiolata con wurstel precotti che manco i maiali in carestia mangerebbero.
Qui sotto lo spot:


Ovvero come nutrire futuri petomani.
A Parigi ti puoi fare la tessera mensile del cinema. Con soli 20 Euro puoi guardarti tutti i film che vuoi. C’è anche quella per i musei e per l’estetista. Una ceretta totale alla “farfallina” la paghi la metà.
La torre Eiffel è sempre uguale, ma di fianco c’è il bellissimo Musée du quai Branly progettato dagli architetti Nouvel e Clément. Alla cassa del bookshop c’è una simpatica ragazza italiana, che se non mi avesse detto dov’era il bagno avrei rischiato la gigliottina per inquinamento del suolo pubblico.
Notre dame non si è spostata di un centimetro, ma è la fondazione Louis Vuitton a lasciare senza fiato.

SAMSUNG
Forse a Parigi non scappa un sorriso perchè ci sono in giro i militari con i mitra.
Il ricordo è ancora forte.

je suis charlie
Il Portinaio

Altre foto sull’Instagram del Portinaio QUI


COWBOYLAND

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Avete passato bene le vacanze pasquali?
Fatto la gitarella di Pasquetta…o come ha detto il senatore Antonio Razzi:
antonio razzi twitter
Finalmente sono arrivati i tecnici di Fastweb a montarmi il modem, sembravano due rapper di provincia.

“Bella zio non è che hai un carica batteria dell’Iphone 5?”
“No, mi spiace”
“Bella zio non è che posso pisciare”
“Certo, il bagno è in fondo a destra”
“Se chiama la zia dille che scendo?”
“Chi?”
“La portinaia! Brutta storia i parcheggi qui. Ho dovuto mettere l’auto dentro il cortile”
“Con chi mi lamento del ritardo del trasloco della linea?”
“Ma che ne so zio!”

Vabbè mi tocca andare davanti alla sede di Fastweb con la mia nuova arma:

elefante che caga

Nel frattempo mia madre…

“Figliolo vieni via da Milano ci sono i pazzi che sparano per strada”
“Veramente hanno ucciso tre persone in tribunale”
“Non voglio che stai in quella città violenta”
“Ti ricordo che nella via parallela alla nostra abitava un assassino di minorenni”
“Ma l’hanno arrestato!”
“Stai tranquilla che acciuferanno anche quello del tribunale…lo ha detto Alfano”
“E chi è?”
“Perchè tu e tuo marito non la smettete di guardare la signora Fletcher?”

Come biasimarla.
Settimana scorsa hanno mandato in onda un servizo su Studio Aperto dove m’intervistavano sul grande dilemma del secolo: la cioccolata fa dimagrire?
Peccato fosse un registrazione dell’anno scorso.
Che pezzenti. Ho avuto comunque i miei dieci secondi di celebrità.
Adesso che ho la fibra ottica mi sento così galvanizzato che vorrei spettegolare su tutto.
Mi sono perso le diatribe di quegli avulsi dalla realtà di D&G che a furia di essere boicottati saranno finiti al mercato a rammendare calzini bucati, la puntata di the Voice con Chiara di Paola&Chiara che elemosinava un po’ di fama, le michiate di Salvini sui Rom, che ormai passa più tempo in tv che al gabinetto.
Ma oggi vi voglio raccontare della mia gitarella di pasquetta.
Sono andato in un luogo molto trash, di quelli in provincia, dove si riuniscono orde di famiglie chiassose e amanti dei cavalli.
Benvenuti a Cowboyland.
Come ci sono finito non chiedetemelo, ma lo consiglio per chi vuole fare una tesi di antropologia.
Situato nella ridente cittadina di Voghera nota ai più per le casalinghe e per il carcere di massima sicurezza, Cowboyland accoglie nella sua struttura un parco a tema, un ristorante, stalle, bar, hotel e uno shop per veri cowboy dell’Oltrepo.
Non ho scelto una giornata tranquilla per visitarlo, ma visto che tutti i ristoranti della provincia mi hanno rimbalzato, ho dovuto cedere: o tex Mex o panino dell’Autogrill.
Tutti in sella inizia l’avventura.
Nel parco giochi, non tanto economico (14 Euro il biglietto) ci sono un sacco di attrazioni, che hanno nomi di film porno.

1) La canoa di Toro seduto
Non è il pistolino dell’indiano più famosa d’America, ma un rigagnolo con una barchetta. La giostra ti promette di attraversare la via della spiritualità indiana, ma solo dopo aver assunto dei funghi allucinogeni.

2) Lazo Stage
Lega la tua amante e marchiala a fuoco come una vitella in calore.
Maniaci che non siete altro, qui s’impara la tecnica del lazo, indispensabile nel lavoro con il bestiame. E diciamocelo chi non ha un allevamento di vacche in garage?

3) Animal adventure
Potrai conoscere ancora più da vicino daini, lama e asinelli, oltre che le dolcissime caprette e pecore.
Non voglio neanche saperlo schifosi che non siete altro!!!!

4) First emotion
E’ la vostra prima volta? Fatevi deflorare da un cowboy.

5) Pony ride
Vi piacciono bassi? Questo è il posto giusto per voi.
Pony maldestri e spocchiosi cercheranno di disarcionare i vostri bambini

6) Ranch animal tour
Qui promettono incontri con bisonti, orsetti lavatori e moltissimi altri animali delle praterie.
Nel caso non doveste vederli, nel ristorante ci sono appese le loro teste.

7) Gold mine train
E’ il calco del bigolo di Rocco Siffredi.
Dai scherzo,  è un trenino da 4 soldi. Vostra moglie rimarrà delusa.

Il divertimento è comunque assicurato.
Ogni tanto ci sono gare e spettacoli a cavallo. In più nei parcheggi, potrete vedere tedeschi che fanno camping, roba che neanche un punk oserebbe.
Il ristorante è il classico americano, con bambini urlanti e genitori coi telefonini. Io ho perso l’udito e ho atteso un’ora per essere servito. Un applauso comunque ai camerieri che sopportano ogni giorno clienti maleducati e pretenziosi.
Il western store è l’apoteosi di chi vorrebbe essere cowboy, ma rischia di sembrare un cosplayer. Stivali a punta in pitone o cavallino, giacche con le frange, scarpette da Pocahontas, speroni argentati e braccialetti di osso e piume di uccello.
Come nel film di Sergio Leone qui il buono, il brutto e il cattivo si mescolano. Il problema è distinguerli.

Il Portinaio

COME FARSI ADOTTARE DA GIANNI MORANDI

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Il mio bisnonno è stato uno dei primi in Italia ad essere iscritto al partito comunista. Nella famiglia di mia madre erano tutti comunisti. Poi ricordo che sul letto di morte, giusto prima di spirare, farneticava sulla politica e urlava “Non votate il Pc”.
Così i miei parenti sono diventati democristiani, poi berlusconiani e ora credo oscillino fra Renzi e un nazista dell’Illinois.
Ma il bisnonno soffriva di arteriosclerosi galoppante e quindi ne sparava di cazzate.
Il problema è che la nostra classe politica le spara anche senza avere una demenza senile diagnosticata.
Mia mamma in questi giorni è uscita pazza. Qualcuno ha osato offendere Gianni Morandi.

gianni morandi salvini
Scene teatrali a tavola, tipo in lacrime davanti ai broccoli.

“Hai visto com’è buono?”
“Beh a me non fanno impazzire i broccoli lessati”
“Sto parlando di Gianni Morandi!”
“Più del Papa?”
“Gianni viene prima del Papa”
“Ho letto sul giornale che nella nostra città vogliono mettere 500 extracomunitari nella caserma”
“Dio che paura! Porteranno malattie e ruberanno in casa”
“Sei bipolare!”
“No! Sono solo un po’ cicciottella”
“0_0″

Funziona proprio così. Il cattivo spaventa l’intera popolazione, punta il dito su una minoranza, crea il problema, prende consensi e punta al potere.
Il buono invece offre un momento di riflessione e viene massacrato dall’opinione pubblica.
La differenza fra Gianni  Morandi e Salvini è che il primo si veste bene, canta meglio, non prende soldi pubblici, non si è mai spogliato nudo su giornaletti da parrucchiera, ha più fiato e fa innamorare ancora le italiane. Il secondo invece indossa felpe opinabili e twetta sempre le stesse cose.
Sul comodino di mia madre c’è una foto mia e di Gianni Morandi.
Sotto il comodino c’è il libro di Gianni Morandi con l’autografo.
In cucina c’è la foto della presentatrice Avon morta e di Gianni Morandi.
In salotto ci sono giornali con in copertina Gianni Morandi.
Gianni Morandi è il mio padre putativo. Me lo deve.
Quindi come risolvere questa diatriba del “Portateli a casa tu i clandestini che hai i soldi?”.
Non disperare Gianni ho io la soluzione.
Prima cosa: Fallo!
Però non da solo. Visto che hai tante stanze invita anche me e mia madre, che quella è bravissima a fare le lasagne e il ragù.
Mettiti una cintura di castità perchè sicuramente ci proverà come una milf allupata, chiama tutti i giornalisti, creiamo un caso e scriviamo un bel diario della settimana.
L’idea è di portare a casa tua due o tre clandestini, dimostrare al signor leghista che non sono terroristi imbottiti di tritolo, magari spararci qualche selfie e due tweet con l’hastag #morandifropresident #salvinihairottocoglioni e poi metter su un coro di Siriani.

Gianni Morandi facebook
Spiegagli anche a Salvini che gli zingari nati in Italia sono cittadini italiani, che se vuole asfaltare i campi rom con le ruspe poi peggiorerà la situazione. Sono i comuni e lo Stato che hanno creato quei lagher, quindi invece di andare in televisione e disegnare cartelli pubblicitari su facebook faccia la sua parte. Siamo noi che paghiamo le tasse ed è quindi lo Stato che si deve occupare di queste cose e non sparare sentenze monitorando internet che è cosa che fanno solo le starlette di quarto ordine.
Gianni alla gente piace prendersela con il diverso. A me gli extracominitari non hanno mai tolto il lavoro, nemmeno rubato in casa. Piuttosto mi hanno pulito i vetri, curato il bisnonno ammalato e lavato i piatti al ristorante.
Rispondi alla richesta di Salvini. Vengo io a darti una mano, magari giriamo anche un video e poi andiamo tutti a palazzo Chigi a cantare “Uno su mille ce la fa”.
Però caro Gianni, devo dirtelo: il mio piano ha un secondo fine.
Mia madre è disposta a tutto per sposarti. Potresti diventare poligamo? Così poi mi adotti e posso cambiare cognome.
Potremmo convivere tutti insieme. Io mi occuperei dei tuoi gerani e del look, mia madre pulirebbe tutta la casa (pensa che è talmente esaurita che si è comprata un prodotto specifico per le fughe, le tapparelle e le ringhiere del balcone) ovviamente lo farebbe a ritmo di “Banane e Lampone”.
Se dopo una settimana ci trovate invadenti puoi sempre cacciarci come vorrebbero fare i leghisti.

gianni morandi lettera
Cosa probabile, quando l’accompagnavo ai tuoi concerti, mi faceva vergognare. E’ una che urla come una aquila, canta come un’ossessa e porta ogni tanto dei reggiseni in borsa.  Perchè te li vorrebbe lanciare.
Ma siccome ha un “davanzale” generoso dice che alla fine le dispiace buttarli sul palco perchè costano troppo ed è un po’ volgare.
Quando facevi le turnè in teatro, io e mio padre siamo entrati una volta a vedere di nascosto…non te…ma mia madre.
E sai dov’era?
Sotto il palco ad adorare il tuo orlo dei pantaloni, ma solo perchè è bassa e credimi avrebbe voluto farlo alla cerniera.
Quando ci ha visto ha spinto per terra papà, che è caduto (visto che cammina con il bastone) ed è stato calpestato dalle altre tue accanite fans. Ha riportato contusioni di vario genere e un livido sul culo.
E’ riuscita ad entrare persino nel tuo camerino, spacciandosi per una disabile, il che non le fa onore, ma è andata avanti una settimana a far finta di essere zoppa! 😛
Ora devi liberarmi di questo fardello. O la porti a cena o le regali la tua bambola, vedi tu.

Gianni Morandi toy

Non credere a Renzi che ti ha chiamato solo per farsi pubblicità.
E a chi ti da del buonista ruttagli in faccia “In Ginocchio da te”.
Noi dobbiamo essere educati, ma solo chi è illuminato sceglie un bravo maestro. Gli altri preferiscono dare la colpa a quelli che non conoscono.

“Vedi che Gianni Morandi è buono?”
“Ti sbagli mamma, Gianni è intelligente”

Tutto qui.

Il Portinaio

Poi però questa cosa che hai fatto a Bocelli me la devi spiegare! 😛

FUORI TEMA Volume 1 (Vuoi andare all’Expo?)

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La mia insegnate delle medie mi sgridava sempre quando facevo i temi. Perchè andavo fuori tema.
Per farvi un esempio. Titolo: Parla di un tuo parente a cui vuoi molto bene.

Svolgimento:
Mia cugina è la mia preferita fra tutte le cugine, ne ho 4 di primo grado e 670 di secondo. Lei è molto famosa in città perchè lavora al Drive-in la trasmissione di Antonio Ricci. A me piacciono molto gli sketch del Tenerone, quelli con As Findanken e le signorine con le tette grosse. Carmen Russo è molto brava come soubrette, anche la Lory Del Santo, però io preferisco di gran lunga Gianfranco D’Angelo quando fa le imitazioni della Carrà.

Voto: 5+ Devi parlare di un tuo famigliare non di quello che guardi in Tv.

Replica: Ci ho provato, ma mi addormento quando arriva il turno di mia cugina al Drive-in.

Nota sul diario: Suo figlio non vuole ammettere di essere andato fuori tema, continua a parlare di personaggi televisivi come se fossero suoi parenti. E’ vero che la cugina partecipa a questa trasmissione dove le donne vengono mercificate e trattate come oggetti?

Risposta di mia madre: Mia nipote fa la ballerina e si vede per 2/3 secondi, siamo tutti orgogliosi in famiglia.

Bocciato!!!!

Sono andato all’ Expo.
Con l’aiuto di due miei amici segreti sono riuscito ad avere il pass dei giornalisti.
Non ho scelto una giornata delle più belle. Il meteo prevedeva: forti piogge, venti, fulmini, umidità tropicale, invasione dei barbari, apparizioni della Madonna a Rho e calo brusco delle temperature.
Ci sarà meno gente? Stokazzo!
Ma con il mio lasciapassare sono entrato senza fare la coda.
E’ grande Expo, come me lo immaginavo. All’ingresso un forte odore di popcorn e cibo fritto fa presagire il peggio, ma il Padiglione Zero resetta subito i pensieri critici.
C’è una grande biblioteca al suo interno. La chiamano la biblioteca degli oggetti, della terra. Un archivio dei riti e delle pratiche sull’alimentazione. La musica gotica mette ansia, come a dirti “Morirete tutti di fame se non fate qualcosa”.
Nella stanza accanto si possono vedere filmati di persone che cucinano secondo la tradizione rurale di inizi 900. Contadinelle che fanno il pane, bambine che aiutano la mamma a girare la zuppa. Vecchi valori, un po’ troppo.
Il turista si scoccia e corre a farsi i selfie nell’area dedicata agli animali tutti in resina bianca. Ci sono i maialini, il canguro, lo struzzo, i gatti e la marmotta che confezionava la cioccolata.
Non contenti ecco la camera degli strumenti del bravo pastore. Mannaie, falci e martelli e una grossa anfora, dove potete entrare e vedere sopra di voi uno schermo che proietta all’infinito manciate di semi che cadono.

Momento fuori tema.
Due maliziosi signori dietro di me ripetono “Sembra che ti vengano addosso”
Aspettate un attimo e invece dei soliti semi, potrete vedere un liquido bianco entrare copioso nell’anfora. “Ecco ora sembra che ti vengano addosso”.

Il padiglione è un susseguirsi di installazioni, plastici e spazzatura finta. Quanto cibo viene buttato in un giorno solo? E’ questo che ti sta chiedendo Expo. E la risposta è proprio fuori. Il paradosso dello spreco.

Il Sudan non è altro che un mercatino dell’artigianato locale. Elefanti di legno, vasellame, vestitini e scatoline. Forse non avevano capito bene il tema.
Giustificazione: “Ci scusi signora maestra avevamo capito – Nutrie – e non Nutrire. Voglia giustificare mio figlio Sudan per non aver portato a termine il compito.
Voto: Bocciato!

Davanti al Belgio c’è il piccolo stand delle patatine fritte, che pare siano buonissime. La gente si accalcava per averne una.
A salarle c’era Iva Zanicchi, che dopo essere stata cacciata dall’Europarlamento sembra abbia trovato la propria dimensione come ambulante.
Voto: Non visitato

Irlanda: Non vedo l’ora di scoprire come si fa la Guiness.
Giusticazione: Padiglione chiuso temporaneamente, ci scusiamo per il disagio.
Voto: Fanculo!

La riproduzione della Madonnina del Duomo di fianco al padiglione della Caritas, ricorda che viviamo in un paese laico. Io con la Caritas non ho un buon rapporto, ma solo perchè quelli del mio paese quando raccoglievano i vestiti si sceglievano i migliori per rinfrescarsi l’armadio.

La Repubblica Ceca non è posto per vegani. Nel menù del suo ristorante cervi cucinati in tutte le maniere, daini dissossati e cerbiatti in umido a volontà! Bambi ringrazia.

expo repubblica ceca
Se non apprezzate mammiferi fatti a pezzi potete andare nello shop di “Karlovy Vary”, che è una città nota per le terme e la ceramica. Il padiglione è un pot-pourri di citazioni di film anni 70, design incomprensibile e atmosfera pre-perestrojka.
Un bistecca 27 Euro!
Voto: 5 Si ricorda allo studente ceco che il tema è nutrire il pianeta e non vendere tazzine kitsch tantomeno diminuire la percentuale di animali nelle foreste.

Il Bahrain è molto raffinato. Un padiglione dal gusto clinico, con corner di boschetti qua e là. Ma le persone sono più interessate a farsi i timbri sul passaporto finto che ti vendono all’ingresso, manco fosse un concorso a premi.
Voto: 5 Potevi impegnarti di più.

Il Brasile vince. Il suo percorso fatto di rete fa molto divertire i bambini, che credono di essere a Jurassic Park. Le mamme cadono, i padri tremano. I disabili invece possono rimanere all’ingresso o godersi la mostra interattiva all’interno della sala adiacente al ristorante.
Una churrascaria solo 45 Euro, un dessert 8.
Voto: 6+ Ci hai stupito con effetti speciali bravo! Però dovevi pensare a tutti.

La pioggia sta rendendo tutto un po’ difficile. Expo non aveva pensato che l’Italia sarebbe diventata un paese tropicale. Nel Decumano si formano pozzanghere e cascate della Marmora. Oviesse tira fuori i suoi Kway con il logo imbarazzante di Foody e i padiglioni vanno in crisi.

Inghilterra: “Ci dispiace abbiamo chiuso temporaneamente perchè è tutto allagato”
Azerbaijan: “Purtroppo il secondo piano ha delle piccole perdite e non possiamo farvi entrare per sicurezza”
Bielorussia: “E’ chiuso. Abbiamo dimenticato di mettere il cartello, però potete andare nel nostro shop. Ci sono un sacco di bamboline molto carine da mettere sui comodini in camera da letto”
Usa: “Ci dispiace ma la terrazza del bar è inutilizzabile”
“Posso avere una birra?”
“Non ci hanno messo la spillatrice”
“Si dice spillatore”
“Cosa?”
“Niente. Un caffè decaffeinato?”
“Non è ancora arrivato”
“Ma siete il padiglione dell’America o del Malawi?”

La Korea del Sud, scritto anche Corea è uno dei padiglioni più riusciti.
La hostess prima di farvi entrare insegna a dire “Ciao” e “Grazie” nella sua lingua. Sembra un’animatrice pazza del villaggio Valtour. Il bianco è il nero sono i colori primari. In un mondo futuristico la Korea ricorda “Cosa”, “Quanto” e “Come” devi mangiare con installazioni aliene e migliaia di parole scritte sui muri. Vale veramente la pena.
Ho mangiato qui.
4 roll e la nota piadina koreana + mezza di gas a soli 13 Euro.

expo korea
Il ristorante ha una bella vista sulle campane della spazzatura della cascina Triulza.
Voto: 7 Potevi prendere di più se mettevi degli aspiratori in cucina. Dio che puzza di fritto.

Vietnam: Un grande palco accoglie i turisti. C’è uno spettacolino ogni giorno. Al primo piano il mercatino di oggetti dal gusto opinabile. Un cappellino di paglia delle contadine vietnamite costa 10 Euro e si vede che è fatto in Cina.
Il ristorante verrà allestito a data da destinarsi.
Voto: 3 Ritorna a Settembre, anzi no. Facciamo a Dicembre

Moldavia.
Giustificazione: “Mi scusi signora maestra, causa meditazione trascendentale non sono potuta venire al brief di Expo”
Voto: 2 Però i video con le danze popolari sono ipnotici.

In ordine sparso ecco i paesi in via di sviluppo che a Expo hanno portato souvenir locali e qualche foto: Costa D’Avorio, Laos, Cambogia, Bangladesh, Sierra Leone.
Giustificazione: Siamo poveri!!!!!!
Voto: Come biasimarvi!!!!!!

La Russia ha speso un sacco di soldi, perchè deve dimostare al mondo quanto vale. Il suo padiglione è pazzesco, anche se manca di stile e design. Il ristorante è una riproduzione di un vagone di un treno. I russi non sono pacchiani…no…non lo sono per niente!

Putin Expo
Il porta gioie di Putin tutto tempestato di brillanti! Non deve mancare nella mia collezione di cimeli dal mondo. E’ peggio delle gondole d’oro di Venezia e dei pastorelli di Capodimonte.
Voto: 6- E’ inutile che te la tiri perchè hai il gas. La mia casa in circonvalla ha più stile (diceva J Ax)

L’Estonia ha una voglia di rivalsa e di mostrare a tutti quanto può fare per nutrire il pianeta. Correte subito nel suo padiglione diviso in “room” dove ci sono un sacco di altalene e oggetti di design molti fighi e carissimi.
Voto: 6/7 Giusto perchè ero appena uscito dal padiglione della Russia.

Malaysia e la sua foresta tropicale che ricorda la hall di un hotel di Las Vegas.
Le persone si aspettano di vedere tigri e Sandokan e rimangono imbambolati ad aspettare,  ma l’umidità si fa sentire ed è meglio uscire in tutta fretta.
Voto: 6+ E piantala di chiacchierare con il tuo compagno di banco

I tempi di attesa sono quelli che scoraggiano di più i turisti.
Arabia Saudita: 50 minuti
Giappone: 1 ora e 30′
Germania: 45 minuti

E meno male che fa freddo, pensate con il caldo e l’afa.
Io non posso nemmeno togliermi il giubbino di pelle marrone, perchè è talmente fradicio che ha lasciato il colore sulla camicia bianca. Sembra che mi sia rotolato in una cacata di mucca. Scusate lo sfogo.

“Figlio mio come sta andando a Expo?”
“Mamma sono tutto bagnato”
“Sei matto? Poi ti viene il mal di gola. Vai subito a comprarti una maglietta all’Oviesse”
“Piuttosto il polmone d’acciaio!”

Il Sultanato dell’ Oman è la fiera delle falso. Ci sono i manichini, la frutta finta, i pesci finti, le verdure finte. E’ tutto finto! Anche le piante. Sembrano tutti felici in Oman. Mangiano tanto pesce, esportano miele e vivono in serenità. Metà dei lavoratori stranieri in Oman guadagna 400 dollari al mese.
Voto: 4 L’idea dei manichini parlanti fa molto Gardaland anni 80

La pioggia non da tregua. Ormai sembra il set di un film catastrofico. Nel padiglione dell’Argentina sono tutti impazziti.
Ti obbligano a camminare fra il bancone del bar e i tavoli, creando disagio e nervosismo. I più fortunati riescono a mangiare seduti, altri stanno in piedi con le loro bistecche secche impregnate di acqua piovana.
Meglio scappare.
Voto: N.C.

Anche in Indonesia non hanno capito molto. Solite bancarelle e mostre dei loro burattini autoctoni.
Il ristorante è un po’ sfigato. Due miei amici ci sono andati e hanno tirato bestemmie. 85 Euro in due + riso scotto.
Voto: 2 e “Senza pietà” come cantava Anna Oxa

Entrare a Expo di trasforma in uno zombie. Dopo due padiglioni è come se avessi lavorato in miniera. Per riprendersi bisogna andare nel Turkmenistan e guardare la gigantografia di Gurbanguly Berdymukhamedov, ditattore autoritario poco rispettoso dei diritti umani e fan di Jennifer Lopez.
In base ai precetti del libro d’oro Ruhnama il popolo turkmeno deve preservare al massimo i propri costumi e non deve essere corrotto da agenti esterni. Bisogna ascoltare solo cantanti turkmeni, leggere libri turkmeni, mangiare turkmeno e pettinarsi alla turkmena. Praticamente una turk-menata.
L’unico partito presente è quello Democratico, che è un po’ un ossimoro.
Separmurat Niyazov ex presidente morto di crepacuore qualche anno fa ha sostituito i nomi del calendario con quelli della sua famiglia e dei suoi adepti. Quindi io sarei nato nel mese di Bitaraplyk, che significa neutralità. Fossi nato ad Aprile sarebbe andata peggio perchè è stato cambiato con il nome della madre Gurbansoltan.
Il padiglione ha una grandissima palla al centro della sala che proietta video pixellati. Dev’essere bello vivere in questo paese.
Voto: 1

Dietro il Quatar c’è un bellissimo chiosco che si chiama Barbeque Hooligans. Verso le sei di sera potete riunirvi per picchiare qualche tifoso avversario.
La mostra allestita da Sgarbi fra i ristoranti regionali italiani è imbarazzante. Sembra di stare in una mensa. I nomi degli autori dei quadri sono attaccati con lo sputo e in fondo al corridoio c’è questa statua.

Donna carota Expo
Io sono rimasto quindici minuti a fissarla, come se fosse una parente morta.
Il bello è ascoltare i commenti dei turisti.
“Oh guarda la figa”
“La carota con la fica”
“C’è una nuda con una carota infilata nel culo”
Poi arriva l’innocente bambina, “Mamma guarda che bella la sirena carota con la liqurizia”

Alle ore 17 il mio cervello è sovraccarico d’informazioni.
Nel padiglione della Francia mi lamento dell’orto tenuto male e dei pomodori ammaccati, dalla Thailandia dei loro video wall montati male e con dei lettering graficamente modesti e nel Kuwait dell’acquario con i pesci vivi che chissà che fine faranno.
Expo t’imbruttisce. E poi sti cagacazzo della Tecnogym che sono peggio dei testimoni di Geova. Non voglio provare la vostra palla rimbalzella! Io non vado in palestra, voglio diventare grasso! Ma qui non mi è permesso alzare il colesterolo perchè è tutto caro! Vaffanculo!
Al padiglione Italia pare che la fila sia sempre così:


Alle ore 19 ero diventato un protagonista di Waling Dead. Volevo sparare a tutti quelli che vedevo muoversi. Bruciare la riproduzione della porcilaia, con tanto di maiale squartato, in centro al Decumano e capire perchè i Cinesi hanno usato questo giocattolo per spiegare come si fa la ricetta dell’anatra laccata.

Expo padiglione cina
Expo è stata un’occasione persa per molti, anche per me, che sono tornato a casa confuso e stanco.
Andate al padiglione Vanke, disegnato da Libedskin, evitate quello della Coca Cola e dell’Enel, cercate qualcosa che vi ricordi un viaggio, portate vostra nonna e fate finta di essere in un parco a tema…ops fuori tema!

Il Portinaio

 

IL FASTIDIO DEL SAMURAI

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Sto leggendo un libro che parla di fiabe e miti giapponesi.
E’ un susseguirsi di morti, inganni e segreti. In più in una storiella su tre un samurai deve aiutare qualcuno.
Non hanno pace gli uomini con la katana, c’è sempre un vecchio contadino che rompe i coglioni.

“Mi aiuti buon uomo un gatto parlante stava cercando di uccidermi”



E il samurai che alla fine è gentile e anche un po’ egocentrico deve dimostrare la sua forza e il coraggio.
La mia amica giapponese Mia san ha fatto il colloquio per lavorare nel padiglione giapponese di Expo. Praticamente un esame di logica, caratteriale e di cultura generale. Per entrare alla Nasa pare sia più semplice.
L’hanno bocciata.
Adesso è a casa mia e sta facendo il giro di mezza Italia. L’altro ieri però ha sconfinato ed è andata a Locarno, ridente cittadina Svizzera.
Un uomo di colore l’ha adocchiata e ha subito fatto il famoso “nampa” che in giapponese significa “broccolare”.
Le ha chiesto età, stato civile e se avesse rogitato qualche casa.
Quando ha saputo che non aveva figli si è offerto per fecondarla gratuitamente, che si sa il seme africano è potente non sbaglia mai un colpo.
Ogni volta che viene in Italia qualcuno ci prova con lei, devo stare attento o rischio che me la “ciulano” come diceva Massimo Boldi.
 Maledetti erotomani.

Drin drin

“Cosa vuoi madre?”

“Tuo padre sta vomitando e pisciando in giro per casa”

“Anche il gatto che sto curando”

“Da quando hai un gatto?”

“E’ in affido”

“Che razza è?”

“Affido non è una razza”

“E’ il nome?”

“Si vabbè…tuo marito come sta?”

“Volevo dirti che ho chiamato l’ambulanza. Corri al pronto soccorso o ti tolgo dall’asse ereditario”



Andare alle sei del pomeriggi all’ospedale vuole dire non uscire più.
Ma con mia mamma è un misto di gioia e dolore.
Prima c’è il pianto liberatorio e la disperazione.



“Quando sono entrata e l’ho visto con l’ossigeno mi si è spostato il cuore, sembrava morto, allora gli ho tenuto la mano e gli ho detto che non lo lascerò mai…scusa, ma quella non è la panettiera di Corso Garibaldi?”



Mia madre conosce tutti.
 Abbiamo passato 4 ore a parlare con la panettiera irachena che era lì con suo zio immigrato che barcollava per non so quale problema alla testa.
Poi abbiamo visto passare in ordine: un ragazzino caduto con il motorino, bambini con l’otite, vecchie collassate e matti un po’ maniaci.
Uno ci ha provato con mia madre.

“Vuole che le offro del the bella signora”

“No grazie”
“
Sa che lei ha delle belle tette”


Tempo zero è stato catapultato su una barella e spedito in psichiatria.
Mio padre nel frattempo veniva visitato da ogni medico di turno.

“Gabry sono entrata a vedere il papà, indovina chi c’è con lui?”

“Fammi pensare…l’ultimo vincitore di Amici di Maria De Filippi”

“Cretino…c’è il Peppe Culo”

“Mamma si dice gay”

“Fa il fisioterapista”

“Deve essere un po’ confuso. Non faceva il parrucchiere, poi il truccatore, il ballerino e il body buildier?”

“Beh per questo è gay!”

“Vuoi dire qualche battuta razzista sugli extracomunitari?”



Non contento sulla chat di whatsapp dei miei ex colleghi di Expo mi è arrivata questa notizia.

“Ragazzi non ci hanno ancora pagato lo stipendio di Maggio, ci hanno detto che non lo sanno quando ci liquideranno”

Ora dico io, se vuoi fare l’imprenditore e scialacqui i soldi a destra e a manca, ma poi non ti ricordi di pagare gli stipendi, perché non vai a fare il casellante, così non hai pensieri e non ti caga il cazzo nessuno.
Non sappiamo se andare in negozio e appropriarci della merce e rivenderla al mercato nero, oppure contattare qualche avvocato del lavoro.
Io ho proposto un sit-in di vegani davanti alle vetrine tutti sporchi di sangue e quattro black block minorati pronti a spaccare tutto.
Ma non mi hanno preso sul serio.
Ahimè tutti questi fastidi mi hanno portato a una decisione drastica, cancellare il volo per il Giappone. 
Ma il mio viaggio è solo rimandato, d’altronde un po’ di Tokyo me lo sono portato a casa.

“Ciao Mia san com’è andata oggi? Dove sei stata?”

“Sono andata in centro e c’erano questi uomini vestiti da donna che facevano processione per un signora morta e cantavano una canzone”

“Scusa?”

“Hanno ammazzato un angelo di nome Rosetta era di piazza Vetra batteva alla colonnetta…”

“Da oggi in poi stai chiusa in casa!”

Il Portinaio

P.S. Se volete sapere la storia della Rosetta cliccate QUI se invece preferite che vi racconti qualche fiaba giapponese, basta scrivere alla mia mail. Giuro solo racconti belli! :-)

samurai black

KYARY PAMYU PAMYU LIVE IN ITALY (Vuoi andare all’Expo? Vol.2)

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“Avete mai creato il braccialetto dell’amore?”

Così mi accoglie la voce dagli altoparlanti all’ingresso di Expo.

“Venite al padiglione polacco e partecipate alla gara, chi sarà il più veloce?”

E cosa si vince? Reliquie del beato Papa Wojtyla?
Ma io sono qui per il JapanDay, non posso farmi distrarre da corsi per donne di mezza età.
E’ presto. Sono le 2 del pomeriggio.
La parata dei Matsuri dovrebbe iniziare alle 4.30, caldo permettendo.
Una troupe televisiva giapponese riprende uno statico presentatore che mostra grafici in salita di non so che cosa, forse dell’affluenza dei turisti o le vendite dei portachiavi di Hello Kitty.
La mia amica Mia san mi ha detto che a Tokyo c’era  un bar dove ragazzine facevano origami mostrando le mutandine ad allupati clienti. Niente sesso. Io faccio barchette tu mi guardi lo zoccolo di cammello.
Pare che la polizia l’abbia chiuso.
Davanti al padiglione giapponese delle ragazzine italiane mi regalano una gru di carta.
Tentenno e sorrido, tanto nessuna di queste qua mi farà vedere il suo intimo Tezenis.
Domando:

“Scusate dove fanno il concerto di Kyary Pamyu Pamyu?”
“Chi?”
“La cantante giapponese”
“So che fanno degli spettacoli all’Auditorium”
“Sapete dov’è?”
“Di là”

E indicano un orizzonte infinito.
Maledette disinformate!!
Kyary Pamyu Pamyu è la mia ossessione da qualche mese.
Ne avevo già parlato QUI.
Se dovessi riassumerla in poche parole la definirei un concentrato di zucchero, vuoto a rendere, 80% cotone 20% poliestere e parrucche.
Lei è diventata, dopo un accurato studio a tavolino, la regina del Kawaii.

Ha incominciato come fashion blogger e in pochissimo tempo si è imposta come suprema ambasciatrice della cultura pop di Harajuku.
E’ bassissima.
Nakata Yasukata del duo electro Capsule, nonchè padre putativo delle Perfume e Dj supermegatrendy è il suo produttore.
Kyary è la risposta a tutti i problemi della vita, se diventi un suo adepto non avrai più nessun timore, niente ti farà più paura e il mondo diventerà piccolissimo.
Il suo arrivo in Italia non ha di certo spostato masse di fans accaniti. Io ho provato anche a contattare il suo staff per avere un’intervista, ma siccome non scrivo per una testata nazionale, sono stato rimbalzato con un “E’ troppo tardi per pianificare interviste”.
Perché Kyary Pamyu Pamyu si porta dietro manager cattivissimi, ma anche produttori scaltri, designer internazionali e stylist coi controcoglioni.
E’ una bambola.
Appena arrivata a Milano ha postato questa foto:


Sembra una studentella che sta andando a scuola.
Poi il pomeriggio è stata in piazza Duomo e alla Fondazione Prada.
Il giorno dopo ha visitato all’Expo il padiglione del suo paese, senza fare la solita coda di un’ora e trenta minuti. Ha parlato con un giornalista del Corriere della Sera e ha rilasciato dichiarazioni su temi scottanti di interesse universale:

1) Gli uomini italiani si vestono bene e stanno attenti al loro look

2) Se avessi tempo libero andrei in vacanza a Okinawa

3) Vorrei che la musica giapponese influenzasse le altre culture

4) Vorrei influenzare con il mio stile la moda delle ragazze

5) Mi piace la burrata

6) Vorrei influenzare anche quelli con l’influenza

Kyary Pamyu Pamyu non esce di casa senza l’Umeboshi (prugne fermentate) perché è il suo energizzante naturale e non potrebbe vivere senza.
Come se Marcella Bella in turnè in Australia pretendesse di avere barattoli di ‘Nduja e Sottaceti per l’insalata di riso
Ma si sa ognuno deve avere le sue certezze quando viaggia, è difficile essere totalmente in balia di un paese. Del resto io sono uno che ha sempre in valigia un pacco di Gocciole, ma solo per corrompere all’aeroporto quelli della dogona! 😛

Sono le 15:45. Mi faccio un giro in qualche padiglione, tanto Kyary dovrebbe arrivare verso le 17:30.
Visito quello Irlandese, perché l’ultima volta era allagato.
Non vi perdete niente, ci sono solo poster e schermi giganti che dicono quanto sono bravi a far pascolare le mucche e come gli chef stellati non vedono l’ora di averle nelle loro cucine, quanto wiskey importano e come sostengono la coltivazione del grano e dell’allevamento ittico.
Se volete vedere dei gioielli a forma di asparagi andate nel padiglione del Belgio, se invece preferite ammirare la gente che sviene mettetevi davanti a quello della Bielorussia, di solito è lì che iniziano i primi cedimenti.
I polacchi saputo dell’arrivo della popstar giapponese hanno chiamato nel loro padiglione il gruppo “Chopin”. Una disastro totale! Gente che moriva di caldo e cercava riparo sotto gli ombrelloni, doveva pure subirsi gli starnazzi di una perfetta sconosciuta.
Agevolo contributo fotografico.


In mezzo alla bolgia ho notato la guardia forestale, che va bene tutto, ma qui ad Expo l’unico bosco che c’è è sintetico.
La cosa che mi ha rattristato di più è stato lo sguardo affranto del maiale di plastica nell’allestimento in mezzo al Decumano.


Vado in coda. Kyary Pamyu Pamyu incrocerà il mio sguardo, ne sono certo, s’innamorerà di me e mi trasformerà in un piccolo marshmallow peloso.
La coda è molto lunga, manco regalassero polpette di riso.
L’addetta alla fila ci informa che forse non riusciremo ad entrare.
Questa la simpatica reazione.


La bimbetta di fianco a me, con una parrucca sintetica blu lunga fino alle ginocchia, sta per avere un mancamento. Un po’ perché le sono cresciuti muschi e licheni sotto il cuoio capelluto e un po’ perché non potrà vedere la sua dea.

“Scusate, ma i giapponesi non possono rimanere fuori, tanto l’avranno già vista al loro paese”

Come darle torto.

“Se non riuscissi ad entrare sarebbe già la seconda volta che mi lasciano fuori da un concerto di cantanti giapponesi”
“E chi erano gli altri?”
“Le Baby Metal”

Perché non conosco queste suddette ragazzine? Devo informarmi.
Mentre aspetto che la fila si muova mi guardo intorno.
Il potere di Kyary Pamyu Pamyu non ha attecchito molto. Sono in poche ad essere vestite seguendo il suo stile, ma soprattutto con un risultato imbarazzante.
E’ inutle. Non c’è storia.
Le ragazze di Harajuku sono inimitabili. Per espressione, cultura, testa e ideologia.
Vedere una minorenne occidentale con un vestito rosa confetto, gli occhiali da orba e i capelli secchi la fa assomigliare di più a una bambola di ceramica adagiata sul letto piuttosto che a un’ ammicante lolita dagli occhi a mandorla.
Kyary e tutte le idol giapponesi vivono in un mondo che non è il nostro e che è difficile da replicare, a meno che non ci si voglia rendere ridicoli.
Il mondo Kawaii ha come unico timore quello dell’estinzione degli unicorni. Al mondo Kawaii non importa delle sorti del pianeta, della povertà in generale e della lotta per i diritti umani.
Se vuoi farne parte devi rasare al suolo ogni forma d’intelletto, non farti commuovere se il popolo greco muore di fame, ingozzarti di panna montata e girare intorno alla moda. Ma hai poco tempo, perché quando invecchierai ci sarà una nuova schiera di ragazzine a prendere il tuo posto e ti accorgerai di quanto tempo tu abbia perso ad infilare le perline colorate nel filo della collanina.
Ok ci sto! Voglio diventare così.

Perché la cultura Kawaii non ha sesso, tutti possono vestirsi come vogliono. Se poi i generi si mischiano ancora meglio. Fanculo il Family Day, voglio sposarmi un Orsetto del cuore e pregare al tempio di Kyary Pamyu Pamyu, se poi la Grecia fallisce cazzi loro, potevano emettere qualche scontrino in più.
Alle 17.30 chiudono le porte. Non vogliono farci entrare.
Si scatena uno tsunami di parolacce.
L’efebo di fianco a me non cede alle lacrime perché potrebbe rovinare il suo trucco, quello con i fuseaux a stampa di pesce verde brillante sta per avere un collasso.
Io mi avvicino a due giapponesi vestiti da banchieri.

“Io no parlo italiano”

Non avevo ancora aperto bocca.
Il ragazzo che si occupa di piantonare la porta è spaventato, tutti iniziano a spingere.
Esce un signore italiano ed esclama: “Possono entrare solo in 50”
Il cielo si apre ed Hello Kitty scende da una nuvola fucsia e con un dito sceglie i fortunati.
Ma i fans sono agguerriti. Iniziano a scalciare come Mio Mini Pony al rodeo.

“Io soffro di claustrofobia”
“Io di attacchi di panico”

Se vabbè e io ho il 45 di piede! 😛

Riesco a entrare, sussurrando al piccolo giapponese impaurito che sono di una testata giornalistica.

“Quale?”

Merda. Sembra la scena del film Nothinghill

“Caravan e Camper”

Poi, mentre lui moriva calpestato da una Cosplayer con i capelli a forma di zampe di ragno, sono tornato indietro per dirgli che forse ero del giornale “Giardini e terrazze”, ma ormai non respirava più.
Meno male che a Expo ogni cento metri c’è un defibrillatore.
L’Auditorium è pieno zeppo. Per metà sono giapponesi vestiti tutti uguali. I famosi Salarymen.
Lo spettacolo è in ritardo.
Riesco a vedere la perfomance di calligrafia e tamburi e un piccolo assaggio di teatro No, che fa addormentare mezzo pubblico.
I presentatori sono fantastici. Quello italiano ha una voce da televendita. Legge tutto, persino quando dice “Fate un applauso” Ogni performer ripete la stessa cosa: “Vorrei gettare un ponte fra Italia e Giappone”.
Ma quale ponte! Noi non abbiamo lavoro, semmai gettaci delle monetine.
Kayry Pamyu Pamyu appare verso le 18.15.
E’ bellissima. Vestita con un abitino rosa con maniche a sbuffo e pois gialli.
Ha una parrucca rosa antico, tipo le tinte sbagliate delle vecchie, gli occhi grandi a una grossa coccarda sul petto con appiccicati in ordine sparso: un’automobilina, due trombette, una nave, due aerei, un papillon rosso, un mazzo di chiavi (credo del solaio), degli anelli, due pettini, una mazza da golf, una lampadina, dei braccialetti e una farfalla.
In testa un cerchietto fatto di bottoni con una bambolina dalle trecce rosa seduta su una cassetta musicale anni 80, che tiene in mano una testa mozzata di un’altra bambola, il tutto legato da un anello importante dove al posto del diadema c’è uno pezzo di scroto di qualche sua fan che ha sacrificato la sua virilità per un suo bacio.
Non ci credete?

Lo showcase è impeccabile nel suo playback.
Sono tutti felici.

Più che il JapanDay sembra una festa privata di qualche azienda giapponese. Ma va bene così.
A un certo punto Kyary chiede di muovere le braccia a ritmo di musica, qualche nipponico filonazionalista inizia a fare il saluto romano, ma queste cose le noto solo io che sono sempre così tignoso e in cerca di polemica.
Canta Ponponpon, che è il suo pezzo più famoso, Tsukematsukeru e Ninja Re bang bang.
Tre ragazzi “minacciano” di rifare un suo balletto e di pubblicarlo su Youtube per portare in Italia quel pizzico di rosa che manca.
Quando tutto finisce mi avvicino al palco, fregandomene di chi è seduto.
Dice poche parole, dice che ritornerà.
Questa è la sua promessa.
Io invece giuro che ti sarò fedele sempre, risparmierò per venire nella tua laica chiesa di pizzi e parrucche, ti cercherò fra le pazze di Harajuku, mi raserò il petto villoso e indosserò solo calze con pesciolini verdi. Avrò un profumo delicato di fiori di cieligio, mangerò quello che mi servirai e seguirò i tuoi dogmi come i testimoni di Geova fanno con la Bibbia.
Portami via con te, non lasciarmi qui a sudare, sarò il tuo vassallo vestito con sospensori glitterati e zeppe fluorescenti, ti prometto che non parlerò di politica e religione, farò la pedicure un giorno sì e l’altro pure, indosserò orecchini a forma di zampe di gallina e parlerò solo a monosillabi…ti prego non lasciarmi…non adesso!
Poi saluta e svanisce come la schiuma nella vasca.

Io rimango con lo sguardo perso. Per un attimo sembrava che mi avesse detto “Che carina la tua maglietta”


Il Portinaio

Qui potete vederla all’aeroporto di Malpensa come un’appestata qualsiasi.

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