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Channel: Psicosi Collettiva – Il Portinaio
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GIALLO AL MATRIMONIO

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Credo di averlo già detto. Le tre cose che bisogna fare quando si partecipa ai matrimoni sono:

  • Criticare senza remore gli outfit degli invitati
  • Portare a casa più confetti possibili
  • Sbarazzarsi della bomboniera all’uscita del ristorante a meno che vogliate usarla per la riffa di Natale.

Al matrimonio di mia cugina metà degli invitati giocava a PokemonGo l’altra era vestita male. 😛
Non proprio tutti.
La cugina di mia mamma aveva un abito charleston molto divertente con una stola che io e i suoi figli abbiamo subito ribattezzato “la grande vagina”.
Prego dalla Portineria un contributo fotografico.

foulad vagina
Sono stato anche sgridato per averla presa in giro.
La stola in questione costa la bellezza di 1 milione e duecento mila lire.
Comprata da un maestro delle sete comasche noto per aver venduto a Sharon Stone centinaia di tessuti per farci chissà cosa ha attraversato i decenni senza neanche fare una piega.
Ho tentato di rubarla tre volte, ma quella tornava dalla sua proprietaria come per magia.
Mio cugino novello sposo da un anno con una giapponese (QUI il post) mi ha raccontato le vicissitudini della sua famiglia in sollevante. Sono stupendi.
I suoi suoceri vivono in due case separate con un figlio a testa. Uno è un hikikomori complessato che si lava tutto il giorno con prodotti disinfettanti al limite della corrosione, l’altro un bio visionario che parla con i morti.
Tutti sostengono di essere sotto minaccia della Corea del nord, che le spie di Kim Jong-un sono sparse in tutto il Giappone e che se vai a vivere a Toyko muori.
In più è vietato mandare loro messaggi dopo le 14 ore italiana, perché significa che stai perdendo tempo e non stai producendo denaro.
La mia cugina giapponese era assente giustificata, purtroppo è al capezzale della madre che non sta molto bene. Peccato avrei voluto dirle che anche io ho un problema in famiglia, ma che lei è sicuramente messa peggio. 😛
Cara parente con gli occhi a mandorla vedrai che prima poi il destino riserverà per te un futuro roseo e quando rimarrai sola con i tuoi fratelli potrai sempre venderli a un circo, oppure usarli come ferma porte.
La cosa più bizzarra comunque è che hanno perso la nonna. Non è morta, l’hanno proprio persa. Un giorno sono andati a trovarla al ricovero e gli infermieri hanno comunicato che era stata trasferita in un altro luogo.

“Dove?”
“Non possiamo dirvelo”
“Perché?”
“Perchè no”

Questa storia è veramente surreale. Sta di fatto che hanno dovuto fare intervenire gli avvocati, ma della povera vecchina pare non ci sia più traccia.
Io non voglio fare il complottista, magari la nonnina è una spia coreana. Forse i fratelli pazzi non hanno tutti i torti.
Oh mio dio moriremo tutti sotto le bombe di quel matto dittatore.
Tutta la famiglia però ha un solo obiettivo, trasferirsi in Europa, perché dicono che qui la situazione è migliore. Si vede che non leggono molto i giornali. 😛
Noi comunque li aspettiamo a braccia aperte. Mia mamma ha imparato a dire buongiorno, cazzo e figa. Vocaboli utili quando devi indirizzare qualcuno ai cessi dell’Autogrill.
Durante il matrimonio avevo una responsabilità. Controllare che mio padre non morisse. (QUI la polemica) perché secondo mio zio avrebbe rovinato il giorno più bello di sua figlia.
Bene.
Tranquillo zietto ci penso io.
Avevo le tasche piene di zucchero per il collasso diabetico, una peretta di glicerina puntata sulla giacca in caso di blocco intestinale, una siringa di adrenalina per eventuali infarti, il defibrillatore per uccidere le zanzare, sanguisughe per fare salassi e il kit dell’allegro chirurgo.
Mentre mia madre girava fra i tavoli mostrando il suo poncho da farfalla messicana e ballava Mueve la colita contorcendosi come un serpente senza testa io scannerizzavo come Terminator tutti gli invitati.

pokemon moustache
Tavolo degli amici della sposa: 5 femmine e 3 maschi tutti sani e di robusta costituzione.

“Papà stai bene?”
“Sì”

Tavolo degli amici dello sposo: 6 maschi e 2 femmine. C’è quella un po’ burrosa, devo idratarla costantemente sennò rischia un malore.

“Papà stai bene?”
“Sì”

Tavolo dei parenti materni della sposa: C’è la nonna molto anziana, devo monitorarla ogni 20 minuti.

“Papà stai bene?”
“Sì”

Tavolo dei miei parenti: C’è la zia sulla carrozzina per via di una frattura al perone, fare attenzione che non cada nei fossi del parco o nello stagno.

“Papà stai bene?”
“Sì”

Il mio tavolo: Cugino diabetico con apparecchio elettronico attaccato alla pancia che inietta insulina a piacere. Devo misurargli la glicemia ad ogni portata.

“Papà stai bene?”
“Dovrei pisciare”

Il gabinetto dei disabili è all’interno di una biblioteca di fianco al ristorante che è in una villa gigantesca immersa in un parco secolare appartenuto a una principessa brianzola che aveva persino fatto costruire una casetta per l’amante.  Peccato che la porta fosse chiusa perché pare che al proprietario piaccia fare lì il pisolino postprandiale.

“Piscio sui fiori?”
“Sei pazzo? Se ci beccano fare una cosa così verremo cacciati come profanatori di feste”
“Piscio nel labirinto?”
“E se non riusciamo più a uscire?”

Il cameriere ci ha indicato un altro bagno in fondo alle scale. 30 gradini in marmo. Un’infinità per mio padre, che è senza gamba e con l’altra fasciata.
Ci abbiamo messo un quarto d’ora. E gli ultimi scalini li abbiamo fatti rotolandoci.

“Bene. Ora non costringermi ad entrare al cesso con te perché non voglio rimanere traumatizzato. Riesci a fare tutto da solo?”
“Sì. Però tu aspettami qui”
“Controllo solo se sono arrivati gli esami del sangue dello zio della mamma, che ha alzato un po’ il gomito e so che soffre di cuore”

Mentre mi guardavo allo specchio e controllavo che non avessi peli nel naso sentivo conati di vomito uscire da un altro bagno.
Sarà qualche ragazzino che non ha digerito i gamberi. Invece era il cugino di non so quale grado di mia madre.

“Tutto bene?”
“Sì tranquillo. Ho solo vomitato”
“Dillo anche tu che non ti sono piaciuti i ravioli affogati in quella salsa gialla”
“No! Ho avuto un tumore allo stomaco e alla prostata e non mi sono sentito bene. Ma ora ho rimesso e va un po’ meglio”

Coooooooosaaaaa!!!!
Non posso farlo uscire di qui, se gli viene un’emorragia cerebrale? Aspetta, fammi sentire il polso, misurati la pressione, prendi questo vasodilatatore, intanto che ci sei fatti un risciacquo con il colluttorio e datti una rinfrescatina al viso.
Non dirlo a nessuno che sei stato male, sennò verremo sepolti vivi vicino allo stagno con le oche e il cigno spennato!

Nel frattempo avevo anche bacchettato due invitati che si erano appartati per limonare.

“Non lo sapete che vi può venire la mononucleosi, scellerati che non siete altro! Andate subito a disinfettarvi”

Dopo venti minuti mio padre aveva finito di fare due gocce.

“Tutto bene con la vescica?”
“Veramente me l’hanno tolta”
“Ecco perché il manzo sapeva un po’ di mutanda”

Cazzo non me n’ero accorto! Aspetta che vado subito a uccidere un daino nel parco e te ne faccio una nuova con la pelle del suo scroto.

“Hai qualche principio di ischemia?”
“Già fatta”
“Cataratta?”
“Ne ho fatta solo una”
“Le carotidi funzionano?”
“Me le hanno sturate due anni fa”
“Infezione alle vie urinarie?”
“Curate!”

Ottimo. Possiamo tornare alla festa.

cerbiatto matrimonio
Quando siamo arrivati nella sala discoteca c’era una valla di lacrime.
Merda! Scommetto che qualche vecchia si è soffocata con i confetti misto frutta che sono grossi come datteri e fanno presto ad incastrarsi nella faringe.
Mia madre piangeva come quando Remì ha perso la scimmietta.

“C’era la nonna!”
“Ma è morta vent’anni fa!!”

Chi è il coglione che ha chiamato la sensitiva?

“Cretino nello schermo!”

Maledette le piccole perdite di mio padre. Ci siamo persi il collage con tutte le foto di mia cugina e suo marito.

“Ma c’ero anche io mamma?”
“Mica era un film horror!”
“Screanzata tettona!”

I matrimoni si travestono da feste. Eppure se potessero parlare non sarebbero così gentili con noi. Ci metterebbero davanti all’inesorabile tempo che passa e ci domanderebbero chi sono i grandi assenti.
Le foto di gruppo inquadrano sempre meno persone e la promessa più frequente non viene mai mantenuta: “Vediamoci qualche volta”.
I fantasmi ritornano durante le nozze. Si manifestano sotto sembianze di regali, diventano un sms che non ti aspettavi, sono un like su facebook di un parente che non hai invitato, si reincarnano in cerbiatti che si avvicinano a una sposa innocente e incantevole.
Puoi chiedere loro di andarsene, ma non lo fanno perché hanno qualcosa in sospeso con la tua anima.

“Comunque la nonna era qui oggi”
“E c’era la marmotta che confezionava la cioccolata”
“Veramente?”

Non capisce mai le mie battute!

Cosa avrei chiesto però se fosse apparsa nello specchio del gabinetto?
Sei sicura di essere passata oltre? Perché a me non sembra. Sei ancora gelosa di tuo marito? La rabbia dei tuoi figli è direttamente proporzionale ai tuoi silenzi?
Perché sorridevi sempre nelle foto, nonostante il fardello che ti portavi dietro? Perché sgridavi sempre me quando la colpa era degli altri nipoti?
Se non fossi emigrata sarei nato in una città più grande, magari in quella dove crescono quei pomodori grossi e rossi.
Mi dici quale strada devo prendere al ritorno? Va bene l’aria condizionata sul 2 oppure la metto sul 3?
Grazie comunque di aver fatto andare bene questo matrimonio, sai tua figlia ci teneva tanto, l’altra non è stata invitata, uno mi ha minacciato tra virgolette e l’altro aveva dei pantaloni beige.
Poi il cerbiatto è andato via e a mio padre è salita la febbre a 39.

“Facciamo così ti appoggio qui sotto l’albero così non ti vede nessuno, nel caso non tornassi, datti pace, diventerai concime per la quercia”

Ah! Dimenticavo gli sposi hanno destinato il budget per le bombinere all’Unicef. Fanculo, anche quest’anno mi toccherà comprare dai cinesi il regalo per la riffa di Natale.
(Per la foto di gruppo invece cliccate QUI)

Il Portinaio

A volte l’anima che più ci ama sceglie deliberatamente di nascere come nostro nemico, proprio per aiutarci a smaltire il nostro karma.
Rendendo la nostra vita un inferno ci porta ad avvicinarci alla spiritualità, ad imparare la compassione. A volte un’opportunità si presenta sotto forma di disastro. A volte la nostra crescita passa attraverso il dolore e l’agitazione.
(Sri Sri Ravi Shankar)

pikarar


LA BELLA ADDORMENTATA VOL.3

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Il biglietto per accedere all’eremo di Santo Spirito a Majella costa 5 Euro. Una guida appassionata vi porterà nei luoghi dove dimorò Celestino V il Papa dimissionario. Il suo pontificato durò pochissimi mesi, ma lasciò una grande impronta spirituale in tutto il mondo.
Persino Ratsinger è innamorato di questo benedettino eremita, che non faceva altro che pregare e farsi i fattacci suoi per le montagne dell’Abruzzo.
Il Vescovo di Sulmona Angelo Spina, scoperta questa passione di Ratsy ha voluto omaggiarlo deturpando la cattedrale di San Panfilo con questo dipinto:

Cattedrale di Sulmona
E’ come se nella Cappella Sistina disegnassero Papa Francesco insieme a che ne so…Peppa Pig? Calimero? Siamo matti?
Questa Cattedrale ha mille anni!
E non contento l’egocentrico vescovo ha voluto anche un suo ritratto all’interno della chiesa a fianco dei suoi miti.  (notate Kanye West e Naomi Campbell vicino a Padre Pio).  Mi sa che questo punta direttamente al Vaticano. Attento Bergoglio che ti fa le scarpe.

papa
Queste “bellissime” opere sono state dipinte dall’artista Rodolfo Papa, ci tengo a sottolinearlo, mica che poi si offende e rischio querele o peggio scomuniche che sarebbe il dolore più grande per mia madre.
In Abruzzo puoi bere uno dei vini più buoni d’Italia, incontrare un orso e sciare guardando il mare.
A Pescara trovi anche carrelli della spesa legati a pali della luce.

pescara
Forse li usano per fare corse clandestine nei supermercati. 😛
A Ortona, durante la processione della Madonna, ho visto il sindaco accompagnato da un personaggio bizzarro.
Ho cercato in tutti i modi di scoprire chi fosse e alla fine, con la mia amica giapponese, abbiamo dedotto che:

1) E’ il vice sindaco corso in tutta fretta dalla spiaggia perchè si era dimenticato della funzione religiosa
2) E’ il vincitore di Mister Maglietta dentro i pantaloncini 2016
3) Ma come ti vesti??????

Ortona
Per guadagnare più soldi i parrucchieri di Francavilla usano mettere cartelloni in mezzo alla strada con pubblicità alquanto discutibili.

parrucchiere
Caro Massimo se hai avuto anni di esperienza in Tv perchè ti hanno cacciato? Ma soprattutto chi pettinavi?
A Canosa Sannita invece si cerca di promuovere il tradimento e lo scambismo con mezzi ormai superati: i giornaletti degli annunci per adulti.

canosa
Qesta foto è stata fatta in una delle vie principali. Canosa si vanta del fatto che i bambini giocano per strada, ma se dovessero vedere questa “comunicazione” editoriale mi sa che ci finiscono sulla strada. 😛
Per tutto il Chietino sono attaccati adesivi di un certo Gianni Liani che denuncia di essere stato picchiato selvaggiamente dai carabinieri. L’accusa è di spaccio e il ragazzo si difende sui social urlando la sua innocenza.

francavilla2francavilla

Pare sia una guerra che dura da anni a suon di querele, denunce e soprattutto video caricati sul canale di Gianni. Speriamo che si risolva al più presto e che giustizia sia fatta a prescindere dal colpevole, sennò rischiamo di vedere intasato Youtube.
Infine vi segnalo il luogo più spirituale che ho visitato: Il Santuario di San Gabriele. Avamposto cattolico sotto il Gran Sasso dove orde di fedeli arrivano in massa per venerare il giovane appartenuto alla Congregazione della Passione di Gesù Cristo.

E qualcuno ha voluto fare di più. Dedicargli un musical. Potete trovarlo in Dvd nello shop di fianco alla basilica.

L’Abruzzo è la bella addormentata d’Italia. Sono partito senza darle il bacio del risveglio, ma ho lasciato lì una giapponese per destarla dal suo lungo torpore. Senza bacio però,  sennò diventa una messa in scena lesbo. 😛
Ringrazio le mie guide personali: Gabriele, Beatrice, Antonella, Aya e Danilo. (per gli altri post QUI e QUA)

Il Portinaio


Nowhere to run, nowhere to hide
From the look of love, from the eyes of pride
Nowhere to go, no place to run
From the look of love, now I’ve come undone (M.C.)

 

IL TRENO DEI DESIDERI (2° classe)

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L’anno scorso sono andato all’lHobby Model Expo di Novegro, fiera del trenino e affini nel ridente paesello che sorge di fianco alla pista dell’aeroporto di Linate.
A questo giro mi sono aggregato a degli amici appassionati e collezionisti, facendo finta di essere un’ossessionato del vagone.
Per arrivare in loco ho deciso di prendere i mezzi, perchè ho un’anima green e voglio vivere in una città pulita.

“Mi presti l’auto? Devo aiutare mia madre a fare il trasloco”
“Veramente mi servirebbe per andare in un posto lontanissimo”
“Ma è una questione di vita e di morte. Ti regalo dei paciocchini usati”
“Va bene. Ma come ci vado in Fiera?”
“Con il tram”
“Non so come si prendono”

Dio mi fulmini per la mia ignoranza in materia di mezzi di superficie.
Alla fermata un gentile vecchietto d’altri tempi mi avvicina con aria guardinga.

“Sei italiano?”
“No! Sono cinese”
“E’ qui che passa il torpedone 90”
“????”

Dopo aver guardato su google il significato di torpedone ho risposto cortesemente.

“La mia risposta è affermativa signore dall’aria vissuta. Qui passa la 90”
“Che bei baffi che porti, li aveva mio padre a inizi 900”
“Io sono la reincarnazione di suo padre”
“Cosa?”
“Niente! Era una battuta”

La 90 è il tram più famoso di Milano.
Puoi trovarci ogni etnia. Donne islamiche con il velo, cinesi che guardano sul cellulare massaggiatrici maliziose, africani travestiti da rapper o rapper travestiti da Beyoncè. Gli italiani si lamentano spesso per l’odore di umanità.
Mentre ero seduto di fianco al finestrino a farmi i fatti miei due anziani  si lamentavano del fatto che nessuno lasciasse loro il posto.

“Che maleducati. Dovrebbero alzarsi tutti. Prima gli italiani”

Io ho sorriso.

“Vuole sedersi signora?”
“No. Non posso lasciare i sacchi della spesa incustoditi”
“E’ sicura?”
“Non si può più vivere qui”
“Allora siccome sono italiano posso rimanere seduto?”

E vaffanculo vecchia razzista!

Dopo 7 fermate ho visto:

1) un attempato volare per terra e finire in mezzo alle gambe di un’ ecuadoregna
2) un ragazzino che ballava danze caraibiche
3) tre teenager che parlavano dei problemi d’identità sessuale che hanno le band musicali moderne
4) Un ragazzina che mostrava le foto che aveva fatto insieme ai The Kolors, gruppo vincitore di Amici 2015

Ahimè in Corso 22 Marzo ho dovuto cambiare tram. Peccato perchè stavo prendendo quello strano odore di cumino che pare tenga lontano tafani e zanzare.

Il tram 73 porta direttamente all’aeroporto e poi continua il suo giro nei paeselli limitrofi. Tra le sue fermate c’è anche la Fiera di Novegro, ma per colpa della mia vergogna sono sceso agli Arrivi dell’aeroporto. Ho iniziato a vagare in mezzo a silos, parcheggi dei taxy, benzinai e tangenziali. Sembravo un cinese.
Dico questo perchè una volta sull’A4 ho visto un orientale che camminava con una bicicletta scassata sulla corsia di emergenza.
Ora lo so che finirò perduto fra le campagne in balia di malintenzionados e mostri famelici.

Sono arrivato all’ingresso del Model Expo dopo 23 minuti, con muschi e licheni sotto le ascelle, il logo di Batman di sudore sulla schiena e la pelle secca per lo smog.
Il biglietto costa 12 Euro. 2 in più dell‘anno scorso e senza manco la consumazione! Che merde!
I miei amici mi aspettavano a uno stand di un noto marchio di trenini. Ci ho messo mezz’ora per trovarlo. E’ tutto uguale qui dentro!
Ho fatto subito una gaffe con gli amici degli amici.

“Treno anche tu?” (sicuramente volevano domandarmi se fossi appassionato di ferrovie e affini)
“No, sono venuto in pullman. Una faticaccia sto tutto madido di sudore e di scarichi di cherosene”

Non mi hanno più cagato per tutta la giornata. In effetti qui dentro l’argomento è uno solo. Non puoi osare chiedere “Come stai?” perchè non gliene fotte a nessuno.
Qui devi contrattare il prezzo, fare PR con i collezionisti, accaparrarti il pezzo più ambito, conoscere i prezzi di ogni vagone ed essere a conoscenza di tutte le nuove uscite.
E ora che faccio?
Di solito giro per gli stand a fotografare di nascosto oggetti bizzarri. Anche a questo giro è andata bene.
Ho trovato una matta che vendeva delle Barbie e sono uscito pazzo davanti a questa:

barbie-con-vibratore
Tra gli accessori le ciabatte infradito monochrome, la maschera di Big Babol e cetrioli, una comoda ciocca fucsia per serate trasgressive e quel coso che non capivo cosa fosse. E’ un vibratore vero?
La moda dei droni sembra non attecchire più di tanto, io non ne ho mai visto uno volare. Ma nelle fiere ci sono almeno 3 o 4 stand che li vendono. Ci sono di tutte le dimensioni. E per non fare torto a nessuno ecco il modello per bambine:

elsa-drone
Elsa di Frozen tarocca legata a 4 eliche. Sembra una povera principessa sotto tortura.

“Dacci i gioielli nobile troietta, il popolo ha fame”
“Noooooo vi prego!!!”
“Presto boia lega le sue braccia alle eliche e facciamola volare nel burrone del diavolo”
“Maledetti poveri! Non è colpa mia se sono nata ricca”

In fiera bisogna stare attenti anche a camminare. Perchè ogni tanto spunta qualche nostalgico delle guerre con il suo carrarmato pret a porter.
Qui sotto potete vedere l’addetto alle pulizie che lasciava passare un cingolato color crema mentre scopava.
La sua faccia ve la descrivo io: “Ma sti poveri pirla invece di stare qui a giocare con i trenini non possono andare a casa a scopare?”

fiera-novegro
A un certo punto ho visto un uomo di mezza età con uno scatolone in mano. Era circondato da un sacco di persone. Tutti guardavano dentro la scatola commossi.

“Permesso permesso…state regalando gattini orfani?”

No. Erano vagoni pronti per essere fotografati come modelle durante uno shooting.
I miei amici mi hanno ignorato e letteralmente dimenticato davanti allo stand che vendeva trulli fai da te.

plastico-trulli
Meglio sparire.
Sono corso nel padiglione dedicato ai plastici, che è uno degli hobby più belli che esistano.
Si possono ricreare interi quartieri e mondi con trenini che non fanno mai ritardo. Un’utopia.
Credo sia il sogno di tutti i collezionisti avere una stanza dove costruire montagne, binari, città e gallerie. Ci sono negozi specializzati in questo. Vendono qualsiasi cosa persino i bagnanti da mettere sulla sabbia con tanto di asciugamano e sdraio.
Il premio genio dell’anno è andato al plastico con tanto di prostitute che battevano sotto un ponte.

plastico-trenini-prostitute
Io però stavo cercando il sorcio morto.
I miei amici mi hanno raccontanto che uno degli standisti ha trovato un topo mummifficato dentro uno dei moduli che servono per costruire i plastici. E siccome non voleva buttare via il lavoro di anni ha preferito ricreare degli scavi archeologici con tanto di Alberto Angela & C + cadavere del povero ratto. Questo si merita l’oscar!

plastico-trenino-topo-morto
Tutto orgoglioso sono corso con la foto dai miei amichetti, ma loro erano troppo indaffarati a parlare di motrici e non mi hanno degnato di uno sguardo.
Un ragazzo si è avvicinato e mi ha chiesto: “Che scala collezioni?”
“Io ho dei treni delle Micromachines”

Si è aperta una voraggine e sono stato risucchiato nel limbo degli ignoranti.
Ora vivo in un mondo parallelo e vengo ucciso ogni giorni così:


Il Portinaio

Per la prima classe cliccate QUI

L’IMBARAZZO TELEVISIVO

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Sono stato via qualche giorno per lavoro e al mio ritorno scopro che:

  • La gente continua a guardare il Grande Fratello
  • Mia mamma è pazza del telefilm Rimbocchiamoci le maniche
  • La Brigliadori è una cosplayer

eleonora-brigliadori-pazza

Siamo attaccati alla Tv come se fosse un respiratore.
E’ argomento di discussioni al bar, indigna le persone, ti fa guadagnare un sacco di soldi e usata in modo terapeutico concilia il sonno.
Io ahimè non la guardo quasi mai, sono fuori dai giochi. Il mio blog è cercato con parole chiave assurde e ogni tanto qualcuno mi suggerisce “Perchè non parli di Pechino Express? Perchè non guardi la tv? “
Perchè sono povero!
La mia televisione era quella che tenevano i miei genitori in cucina prima di essere operati alla cataratta. Si lamentavano sempre che non riuscivano a vedere i colori nitidi.
Ho cercato di convincerli a guardarla in bianco e nero, come negli anni 60. E poi di andare anche al fiume a lavare i panni e di costruire un pollaio in giardino, ma la mia idea di ritornare indietro nel tempo non ha attecchito. Risultato: hanno parcheggiato la tv in garage. Ma siccome io non ce l’avevo sono andato a raccattarla e l’ho messa nel mio piccolo salottino.
Quegli infami dei miei però non mi avevano avvertito che era veramente rotta.
Il telecomando funziona solo dal 4 al 9, i programmi saltano e ogni tanto si spegne da sola come se fosse impossessata da qualche poltergeist.
Quindi per vedere alcuni programmi mi tocca andare dai vicini, che mi hanno già soprannominato invadente meridionale, ma loro hanno una 55 pollici in 3d che ti vedi pure Maria De FIlippi uscire dallo schermo e andare in cucina a fare il caffè.
Non posso sempre approfittare di loro. Già mi sopportano quando li obbligo a subire San Remo e X Factor, non posso certo obbligarli a guardare trasmissioni come il Grande Fratello Vip e Chi l’ha visto?.
Così alcune info le prendo da Twitter, che in tendenza  ha spesso hashtag legate al mondo televisivo.
In questi giorni non si fa altro che parlare degli inquilini della casa di Mediaset. Pure il Corriere e Repubblica fanno a gara a mettere video nelle colonnine di destra, quelle di solito dedicate ai gattini e agli atterraggi di fortuna degli aerei. Dev’esserci qualche accordo economico perchè non mi spiego questa loro ossessione nel mostare Valeria Marini struccata e Pamela Prati in preda a crisi di panico.
I protagonisti del GFV sono dei morti di fama e questo l’avevamo capito tutti, ahimè nessuno di loro ha una staccio di laurea, un percordo di studi decoroso, manco un corso di cucito.
E siccome la tv è lo specchio del paese eccoci serviti.
Si è urlato allo scandalo per le esternazioni sessiste e omofobe di Clemente Russo.
Grazie a Bettarini abbiamo scoperto che la Parodi è cornuta e che a lui piace giudicare le donne con cui va a letto, manco fosse un agente di attrici hard.
Quando ero piccolo a scuola subivo sempre atti di bullisimo da un paio di compagni che avevano due cognomi e che erano di origine lombarde. Mi prendevano in giro per le mie origine meridionali. Io facevo di tutto per avere delle fattezze ariane. Mi rasavo i capelli, non mi abbronzavo, mi strappavo tutti i peli dalla faccia, ma ricordavo più un “terrone con l’ittero”.
Tutto questo per colpa di Bossi, che in quegli anni imperversava in tv con le sue campagne contro i “terun”.
Non abbiamo fatto dei gran passi.
Io mi sono accettato per come sono, coi miei colori ambrati e le barbe magrebine, ma ai più deboli cosa succederà?
Chi difenderà le donne dai Bettarini di quartiere? Chi vendicherà le offese subite da quel Bosco che io non conosco? (scusate la rima)
Non c’è punizione. Questi personaggi animeranno i salotti di Barbara D’Urso per qualche mese, poi forse finiranno a presentare feste paesane di Miss periferia, inaugureranno Centri Commerciali in Brianza e se saranno fortunati potranno aprirsi con i risparmi di una vita un localino che fallirà entro un anno per poi rientrare in tv a piangersi addoosso.
Se cambiamo canale non avranno più potere, se non gli diamo Like non subiremo più la loro presenza.
Questo è il nostro castigo e un mio piccolo consiglio.

Il Portinaio

Qui uno dei messaggi privati che si sta beccando Eleonora Brigliadori dopo il servizio fatto dalle Iene. Va bene che è pazza e dovrebbe essere rinchiusa in un centro d’igiene mentale, ma qui stiamo degenerando con minacce e insulti volgari. Ma d’altronde se lo fanno al Grande Fratello Vip…

eleonora-brigliadori

“e paghiamo per sentirci
uguali a qualcuno che non ci assomiglia mai” (Otto Ohm)

PROTEZIONE DIVINA

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Peccato abbiano tolto il murales di Maupal che raffigurava il Papa che giocava a tris con i simboli della pace, lo trovavo ben fatto, divertente e con dietro una bellissima idea.
Si vede che qualcuno si è offeso, ma bizzarro come si siano mossi subito per ripulire l’opera che ha tanto indignato i bigotti. Io è 10 anni che sotto casa mia leggo “Porco D 😛 O” sul muro vicino alla parrucchiera e nessuno fa niente per rimuoverlo.

Maupal
Ma il Karma è una puttana.
Un’artista locale della città di Sudbury in Canada ha deciso di restaurare una statua della natività che aveva subito un atto vandalico.
Questo il risultato:

Heather Wise
Sembra un mix tra un Visitor e Meggie dei Simpson.
Il danno è stato fatto da tale Heather Wise, che vanta studi in scuole d’arte e tecniche di scultura sopraffina.
Mia mamma dice che non bisogna giocare con i santi e che bisogna volere bene a Gesù.
Questa sua fede è esplosa da quando mio padre si è ammalato.
Così tutti i sabati va a messa con le sue amiche. Partono alle 17.15, passeggiata in centro, caffè al bar, pettegolezzi random e gara di canto durante la funzione religiosa.
Finito il sacrificio eucaristico” 😛 si fermano sul sagrato a sparlare degli outifit dei presenti, poi guardano 4 vetrine, si lamentano che ci sono troppi extracominutari e tornano a casa massimo per le sette.
Tutte le volte mia madre porta a casa una busta con fotocopie di mistiche preghiere, statue e libri sui santi. Non c’è pace in casa nostra, dove ti giri c’è un’immagine divina che ti guarda.
Sotto il materasso del letto dei miei genitori, dal lato di mio padre, c’è il santino di Padre Pio, perchè in teoria potrebbe fargli ricrescere la gamba.
Sul frigo una sola calamita: quella di Papa Francesco.
In camera mia c’è la statua trasparente della Madonna con l’acqua santa, un crocifisso di legno degli anni 80, la foto di mia nonna e della presentatrice Avon morte ormai da anni.
Dio la presentatrice Avon!!!! Io ho provato a farla sparire, ma quella torna sempre.

“Mamma perchè dobbiamo tenere la foto di una sconosciuta in casa? Va bene la nonna…”
“Era una mia amica”
“Ma se ti chiamava solo per venderti le creme scadenti”
“Non è vero, ero amica di sua figlia. Quando eravamo piccole cantavamo nel coro della chiesa”
“Poi vi siete perse per 40 anni e chissà perchè ti ha ricontattato…”
“Perchè non mi ha mai dimenticato”
“No! Per venderti quelle cremine del cazzo”
“Sei senza cuore”
“E tu hai la pelle secca! Non hanno mai funzionato quei prodotti!” 😛

Mia mamma ha persino un’amica suora che ogni tanto le regala fascicoli e gadget ecclesiastici.
Ma è evidente che la suora sta svuotando la casa o peggio la cantina.
Sono invaso da casette natalizie decorative, statue di mediocre fattura della Madonna di Fatima, set di rosari fluorescenti che tutti insieme potrebbero illuminare la pista di un aeroporto.
Ogni mobile di casa mia è protetto da qualche martire, i rametti di ulivo hanno invaso l’ingresso di casa trasformandosi in erbaccia infestante e nessun miracolo è ancora accaduto.
Ma secondo mia mamma la fede ha protetto la casa dai ladri, dalla morte e dalla sfortuna.
Allora perchè l’arte moderna non può diventare veicolo di questo credo?

Il Portinaio

 

I MORTI NON PARLANO

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Scusate se sono altalenante sul blog.
Non è che ho troppe robe da fare, sono solo pigro.
Prometto di mettermi un po’ di pepe al culo e di scrivere di più. 😛
E’ che non mi piace parlare di pettegolezzi, Grandi Fratelli o cagate del genere. Io vorrei solo ciarlare sulla mia famiglia. E cosa faccio quando cerco ispirazione? Vado dai miei genitori.
Mia mamma mi ha portato al cimitero.
Ha comprato delle rose gialle all’Esselunga da mettere sulla tomba dei nonni, poi quando le ho fatto notare che aveva speso solo 9 euro si è sentita in colpa ed è andata dalla fiorista cagando fuori 40 Euro per dei fiori di merda.
Ho annuito dicendole che erano carini, speriamo in una gelata così muoiono subito e ritorniamo ai fiori finti. 😛
Andare al cimitero è per me sempre uno strazio, lo trovo anche anacronistico.
Bisognerebbe fare come la mia amica Giuliana che ha tenuto suo padre in casa…tranquilli l’ha fatto prima cremare e chiuso in una elegante urna sigillata.
I cimiteri ormai sono un luogo pieni di umidità, coi gatti randagi che scagazzano e delle statue tristi che invece di ricordarti che potrebbe esserci un paradiso ti sottolineano la sofferenza che patirai quando qualcuno passerà a miglior vita.
E’ evidente che vige il motto #mainagioia.
I miei nonni sono sotterrati in un cimitero della provincia di Varese, noto per aver avuto problemi di degrado e soprattutto perché una volta il custode aveva rinchiuso delle persone che si erano fermate a pregare un po’ di più.

Qui ci sono anche due miei zii, un’amica di mia mamma e un suo conoscente.
Mia mamma, tutte le volte, mi descrive la dinamica delle loro morti, la cartella clinica e la fine che hanno fatto i loro parenti e anche quanto pagano di canone per le lampadine votive.

“Vedi…lui è morto mentre laovorava”
“Poverino…”
“E’ morto schiacciato dentro il suo camion tra atroci sofferenze”
“Altri particolari?”
“E’ stato sommerso da travi di acciaio e mattoni, morto sul colpo. Era giovanissimo. Sua madre è impazzita, mi ricordo come se fosse ieri”
“Cosa abbiamo mangiato ieri?”
“Non me lo ricordo!”

Mia mamma è orgogliosa perché la sua amica Daniela, morta giovanissima per una grave malattia, nella foto della tomba indossa un abito che le aveva prestato

“Te la ricordi?”
“No, mamma”
“Dai, suo marito l’aveva tradita con la moglie di suo fratello”
“Non ho capito”
“Li hanno beccati mentre andavano in Motel?”
“Ma chi?”
“La moglie del fratello di suo marito e il marito”
“C’è un marito di troppo”
“Ok! Andiamo a vedere altre tombe?”

Io non ho ancora capito chi va a trovare i miei nonni. Ci sono dei fiori finti, che sono una buona scusa.
Mia zia dice che entra con l’auto perchè fa fatica a camminare con il bastone, gli altri miei zii non ne parlano mai, mia madre dice che ci va di nascosto.

“Ma perchè di nascosto?”
“Perchè non voglio farlo sapere a nessuno”
“E cosa fai? Scavalchi il cancello?”
“No, entro quando è aperto”
“Allora non vieni di nascosto”
“Vengo da sola”
“E’ diverso”
“Volevo dire che preferirei venire con i miei fratelli”
“Magari quando farete la pace”
“Io non ho litigato con nessuno”
“Ahahahahahahahahahahhaahahahah”

Mia madre è dispercettiva, pensa di vivere ancora nella famiglia cuore. E per dispetto mi ha fatto pulire le lapidi dei miei nonni, si è portata persino lo sgrassatore al profumo di sapone di marsiglia, il Vetril per le foto e uno Scottex intero.

“Vuoi anche aprire la bara e metterci due Arbre Magique?”
“Pulisci!! Così impari a prendermi per il culo!”
“Giuro che lo scrivo sul blog!”
“Fai il cazzo che vuoi tu e il tuo bloB”
“Si dice Blog! E’ sette anni che ti correggo!”

Mia zia ricca, che ha il marito sepolto nel cimitero dei ricchi, quello dove c’è Gianfrano Ferrè e i parenti di Domenico Gabbana, invece fa cambiare le piante tutte le settimane, lucida tutto il sepolcro con prodotti Nuncas e ogni tanto organizza pure dei corsi di pianto programmato.

Io ho provato a spiegare a mia mamma che i morti andrebbero ricordati con feste o cene, ma nella mia famiglia quando uno scompare crea solo forti tensioni o problemi con l’eredità.

Prima di uscire dal cimitero abbiamo trovato il fratello di mia nonna, che ora è sordo felice.
Non vi dico quando si è messo a parlare con mia madre, che sta diventando sorda pure lei.
Urlavano come delle aquile.
Ora tutti sanno che la figlia della compagna del prozio si è separata, che se ne fotte dei figli e che va spesso a ballare.
Ma i morti non sentono. Magari potessero.

Il Portinaio

TROPICANA

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Trump l’abbiamo digerito, la cotonata Hilary è tornata a casa e Madonna è rimasta a bocca asciutta.
Il giorno delle elezioni americane a casa mia è successo il delirio.
Mio padre non era molto contento del risultato, mia madre neppure, nonostante abbia ricordato loro che avevano votato Berlusconi! 😛
Abbiamo mangiato il bollito senza salsa verde perché mia mamma non vuole sporcare il Minipimer, poi caffè e Costume e Società su Rai due.
Mio padre è andato subito a letto perchè diceva che avevo freddo mentre la MotherFucker puliva la cucina con i suoi nuovi prodotti Nuncas.
Oggi erano più silenziosi del solito. In famiglia non è successo niente, nessuno ha litigato con nessuno, manco un funerale o un matrimonio a cui partecipare. Minchia che boring!
A un certo ho sentito un urlo venire dalla camera dei miei genitori. Di solito è mio papà che vuole:

  • Un fazzoletto
  • La protesi
  • Il Diabolik da leggere

Però la voce era diversa. Quasi strozzata.

Ho aperto lentamente, sperando di non trovarmi qualche repubblicano dell’Ohio.
Era mio papà che stava soffocando, nel frattempo rimetteva e mi faceva segno di portargli il pappagallo per pisciare.
Super agitazione!
Io con tranquillità ho preso il telefono e ho chiamato l’ambulanza, mia madre saltava come un grillo dicendo “Non capisco niente”
Io intanto le ricordavo che aveva sempre votato Berlusconi.

“Ricordati di passare il battitappeto prima che arrivi la crocerossa”
“Tuo marito lo lascio vomitare per terra o preferisci che passi lo Swiffer?”
“Fai prima i vetri”
“Ok! Ma se muore la camicia è stirata?”

Alla parole morte si sono ripigliati tutti.
Quando sono arrivati i volontari mio padre sorrideva e mia madre cercava di preparare un piccolo aperitivo.

“Signora a cosa è allergico suo marito?”
“Non me lo ricordo! Nel frattempo assaggi la mia carbonara, mentre cerco il foglio delle allergie”

Dopo una lunga ricerca fra scartoffie e copie di Novella 2000 abbiamo trovato la cartella con le intolleranze medicinali di mio papà e abbiamo scoperto che:

allergia-medicinali
“Mamma il papà è allergico a te!”
“Cosa dici cretino”
“Leggi bene!”

Dopo aver seminato il dubbio ho accompagnato mio padre fino all’ambulanza e ho lasciato mia madre in preda ai sensi di colpa.
La canzone Tropicana del Gruppo Italiano parla di un sogno tragico: un’eruzione di un vulcano che devasta la città di San Josè, ma con una melodia divertente, perchè nella catastrofe c’è sempre una via di fuga o un momento per sorridere. Almeno per me.
Mia mamma porta avanti il suo ruolo di moglie devota. E’ la nostra “Candy Candy” curvy. Mio padre è un Highlander, muore e risorge a ogni ischemia, infarto, infezione o cancro che lo aggredisca.
I miei parenti li trattano come una barzelletta, perchè credono che il loro sia un piccolo teatrino per farsi commiserare.
Parlare di malattia è fastidioso, ma dopo una certa età diventa argomento comune, insieme alla metereologia e alla pensione troppo bassa.
E’ per questo che ho insegnato a mia madre a dire “Va tutto bene“, a volte con scarsi risultati.
Ognuno ha le sue ossessioni, ma quelle degli altri sono quelle che ci spaventano e per difenderci le critichiamo.
L’errore della mia famiglia è quello di urlarsi addosso, senza mai ascoltare. Non c’è compassione, ma solo brevi armistizi, conditi da pettegolezzi e da ricordi surreali che non hanno più memoria e che stanno diventando polvere.
Io li sto raccogliendo tutti, vago fra mine vaganti, paranoici guerriglieri e ricattabili consanguinei, ma solo per uno scopo narrativo.
Il consiglio che vi do è di imparare a conoscersi, leggere, risolvere il grattacapo prima che diventi peste bubbonica e di non offendersi mai.
Per il resto vi lascio alle prossime puntate. Trump per me significa sfortuna, per un mio parente invece è un figo pazzesco che dice cose sensate e renderà grande gli Stati Uniti.
Fortunatamente non è il mio presidente, ma soprattutto un mio parente! 😛

Il Portinaio

P.S. La foto in copertina è di Jeremy Liebman ©

 

COMPAGNO DI STANZA

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Che sbattimento.
Mancano pochi giorni al referendum e io non so ancora cosa votare. Sì, No, Forse o meglio Perchè?
Nel frattempo faccio da stagista infermiere a mia madre.
Eh già…perché mio padre ne avrà per un po’ in ospedale. Si è fatto venire un attacco cardiaco di quelli da cinema in più ha un’osteomielite al piede. Se continua così entro due anni potrà diventare un simpatico comodino. 😛
Il suo compagno di stanza è un povero anziano novantenne che non riesce a mangiare e nemmeno a parlare, ma scoreggia come un ossesso. Quando entri in stanza sembra di stare alle solfatare di Pozzuoli.
Ad assistere il moribondo petomane c’è suo fratello con la moglie, due pettegoli dell’alto milanese che parlano in dialetto stretto. Io li guardo e annuisco, ma è evidente che non capisco una mazza. Mia madre siccome è cresciuta nei cortili e lavorava in un negozio di scarpe riesce a comprendere qualsiasi idioma lombardo.

“Parè ‘n gatt che l’ha mangià i lüsert”

“Mamma che cosa ha detto?”
“Che il fratello è molto magro”
“E cosa c’entrano le lucertole?”
“Forse è ghiotto di rettili”

“Pudè segnass cul gumbet”

“E adesso?”
“Dice che è protetto dal Signore”

“Tirà föra i castegn del fögh cun la scianfa del gatt”

“Ora dice che suo fratello ha ucciso il gatto usandolo come mestolo per tirare fuori le castagne dal camino”
“Guarda che è un modo di dire!”

Il signore milanese ci ha obbligato ad affacciarci tutti dalla finestra per guardare il suo ex giardiniere, che sfortunatamente era in ospedale.
Qui sotto il dialogo surreale con mia madre.

“Quello era il mio giardiniere, poi è finito in un brutto giro di droghe”
“Si drogava?”
“No, spacciava”
“E quindi è in ospedale per curarsi?”
“No, è morta la madre”
“Che dispiacere”
“No, di tumore”

Io non sapevo se intervenire chiamando l’infermiera o premere il pulsante dell’allarme incendio.

“Poi è stato arrestato ed è rimasto in carcere per un po’ “
“Che dispiacere”
“No, spacciava”
“Adesso lo hanno rilasciato?”
“Sì, ma ha preso l’Aids!”
“Lo inculavano in carcere?”
“Sì, lo inculavano in carcere”

Poi si sono messi a urlare sempre più forte.

“E dove lo facevano?”
“Nelle docce!”

Alla fine ci ha salvato il vecchio in fin di vita con delle flautolenze da paura che hanno storidito mia madre e quell’altro coglione.
Se volete venire a trovare mio padre portatevi delle mascherine e anche dei tappi per le orecchie.

Il Portinaio


REAZIONE A CATENA

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Ogni volta che ricoverano mio padre succedono reazioni a catena bizzarre che io e mia madre dobbiamo subire.
La sua cartella clinica assomiglia a quella di Alex Murphy. Chi è Alex Murphy? Quel poliziotto trivellato di colpi e mazzate che alla fine si traforma in Robocop. Vi piace la citazione? 😛
Lo hanno spostato dal Pronto Soccorso al reparto Medicina D’Urgenza con un passaggio alle Malattine infettive. Il suo nuovo compagno di stanza è un logorroico ipocondriaco di Torre Annunziata. Ci ha ucciso psicologicamente.

“Tu sei il figlio?”
“Sì”
“Quanti anni hai?”
“39”
“Ne dimostri meno”
“Grazie”

Maledetto il giorno che gli ho dato confidenza.

“Io sono nato sotto il Vesuvio, poi mi sono trasferito a Pompei e infine a Torre Annunziata. Mi sono sposato e ho avuto due figli. Mio cognato mi ha convinto a venire al Nord, ma non ho ancora trovato lavoro”

Sangue dal naso.

“Mio figlio lavorava come impiegato in un ospedale, poi ha deciso di andare in un’agenzia di pubblcità. Ha fatto anche il cameriere, il fattorino e volantinaggio. Vuoi che ti faccio vedere dove lavora?”
“No!”
“Guarda questa è la sua pagina Facebook, se vuoi puoi chiedergli l’amicizia”
“Ma non lo conosco”
“Glielo dico io che mi conosci”
“Ma che c’entra?????”

Mia mamma invece di salvarmi in queste situazioni, preferisce defilarsi facendo finta di leggere cose impegnate come: Chi, Visto, Dippiù e Diva&Donna.

“Sono ricoverato perchè mi si è gonfiata una mano e ora mi hanno trovato la pressione alta e problemi al cuore. Mi hanno messo un cerotto, che però non so come si usa”
“Ma è un cerotto, basta metterlo e toglierlo”
“Anche quando faccio la doccia?”
“Beh non lo so”
“E dove lo compro?”
“Provi dal macellaio!”

Io e mia madre, piuttosto che andare a trovare mio padre negli ultimi giorni di ricovero abbiamo preferito andare all’Oviesse a vedere la nuova collezione Jean Paul Gautier, che fa un po’ schifo al cazzo, ma meglio morire in mezzo a tessuti sintetici che sorbirsi quel ciarliero prolisso pessimista vesuviano.

I miei parenti sono venuti a trovare mio padre a giorni alterni, forse l’hanno fatto apposta per non incontrarsi.

Questa la loro reazione quando hanno saputo del suo ricovero:

“Ciao zia ricca, hanno ricoverato il papà”


“Ci sei? Ma cosa stai facendo?”


“Ciao cugina, hanno ricoverato il papà”


“Ok! Se vuoi passare a trovarlo gli orari di visita sono dalle 14 alle 15 e dalle 17 alle 19”


“Vedo che ti sei già vestita a lutto”

Meglio chiamare i parenti più sobri.

“Zio hanno ricoverato il papà”


“Altro zio, hanno ricoverato il papà, se vuoi venire in ospedale a trovarlo attento che nel parcheggio ci sono un sacco di auto e potresti…”


“Zia adorata, hanno ricoverato il papà, hai presente? Il marito di tua sorella, cognato dei tuoi fratelli”


“Cuginetta vuoi venire a trovare lo zietto ricoverato nell’ospedaletto?”


Mio papà è uscito l’altro ieri, ma il suo calvario non è finito. Dovrà essere operato a Bergamo e poi ad Abbiategrasso. Manco Frankenstein ha così tante cicatrici.

Drin drin

“Buongiorno lei il signor Alessandro XXXX?”
“No! Sono il figlio e il cognome è sbagliato”
“Mi scusi. C’è suo padre?”
“Sta dormendo, ha avuto un’ischemia al cuore, soffre di ostiomelite, ha la pressione alle stelle, è mezzo cieco da un occhio e gli hanno amputato la gamba destra”
“Mi spiace”
“La gamba gliel’hanno tagliata 16 anni fa. Adesso ha solo problemi con la vescica, la memoria e nonostante tutte queste patologie fuma di nascosto”
“Il fumo fa male”
“Ma va?”
“Volevo invitarvi all’evento che si terrà vicino a Milano per il prossimo referendum”
“Lei è il comitato del…?”
“No”
“E chiama per conto di…?”
“Berlusconi”

…silenzio

“C’è ancora signor Alessandro?”
“Le ho detto che sono il figlio!!!!”
“Mi scusi”
“Quindi?”
“Siccome sarà una festa a invito volevamo accertarci della vostra presenza”
“E chi c’è a questa festa?”
“Il governatore della Liguria”
“In Lombardia?”
“Sì”
“Porta il pesto?”

…silenzio

“Forse verrà anche il Cavaliere, ma è pieno di appuntamenti in televisione”
“Mica fa la soubrette!”

…silenzio e click!

Per chiudere in bellezza è arrivato il prete a benedire la casa proprio all’ora di cena. Ti conosco mascherina.

“Che profumino signora, cosa sta cucinando?”
“Il ragù”
“Che buono…”
“Ne vuole un po’?”
“Solo due vasetti in cambio una bella grazia e due santini a protezione della casa”

Scroccone di merda!

Il Portinaio

L’illustrazione di copertina è di Marija Tiurina

NATALE NON ESISTE

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Le mie giornate natalizie credo di averle raccontate ampiamente su questo blog.
Credo anche che in tutte le famiglie il 25 Dicembre sia più o meno uguale.
Quest’anno potrei passare 6 “Natali” diversi, forse 5,  visto che il fratello di mia madre mi odia a morte (per QUESTO post).
Ma alla fine faccio sempre la stessa cosa.
La mia famiglia ha litigato dopo la morte del nonno, ognuno passa le feste per i fatti suoi.
Se avete voglia di farvi venire un cerchio alla testa e il sangue dal naso, continuate a leggere, almeno il prossimo anno prenoterete un bel bigletto per Antigua piuttosto che rimanere qui  a festeggiare con i parenti.
Mia mamma, sua sorella i suoi due fratelli hanno un rapporto molto labile.
I miei zii detestano mio padre, quindi lo evitano come la peste e siccome è anche malato non vedono l’ora che schiatti nel sonno.
Mia madre oscilla fra: “io non ho fatto niente” a “porco dighel ora tiro una bestemmia che li faccio saltare tutti quanti”.
Mia zia non parla con nessuno.
Quindi questi amabili personaggi passano 4 natali diversi.
Mia mamma lo fa con me e suo marito, spesso io ci aggiungo qualche amichetto e dei giapponesi di passaggio. Così tutto diventa più semplice, perchè il copione è sempre identico: si mangia per 30, si beve il caffè e poi si ammira con curiosità l’album di matrimonio dei miei genitori.

“Questa ero io quando mi sono sposata, ero arrabbiatissima perchè la parrucchiera mi aveva fatto dei capelli di merda”
“Ma no!!! Stava benissimo” (frase di circostanza)
“Questa è mia zia…è morta”
“Poverina”
“Questo è mio cognato…è morto”
“Poverino”
“Questa è mia sorella…è ancora viva”
“????”

Poi si guarda tutti insieme Bernadette alla tv e io mi addormento con la bava alla bocca sul pouf, come un cane randagio, mentre i miei amici sono vittima di tutti i ricordi di mia madre.
Quando la situazione si fa “hot”, ovvero mio padre inizia a raccontare tutte le sue scappatelle, io intervengo a gamba tesa e apro la Veneziana che mio zio regala a mia madre ogni anno, quella senza canditi.

Mia zia passa il Natale con i suoi figli, credo.
Quest’anno mi ha invitato per Santo Stefano, quando l’ho detto a mia madre, si è aperta una voragine nel pavimento e sono usciti i demoni di tutte le religioni del mondo che mi hanno torturato con oggetti sessuali d’altri tempi.

“Chi è la tua famiglia?”
“Hai sbagliato la domanda”
“No!”
“Dovresti dire cos’è la tua famiglia?”

Il fratello maggiore di mia madre dovrebbe passare il Natale con la con-suocera, il cognato e dei suoi amici. Il fratello minore idem con patate.
Eppure quando festeggiavamo insieme (negli anni 90) era tutto diverso. E’ vero c’erano i nonni a fare da collante, ma mai avrei pensato che sarebbero arrivati a detestarsi così tanto.
Non vi racconto i motivi perchè mi servirebbero 30 post per spiegare dinamiche e perversioni che non hanno più memoria.
Io rispetto la loro decisione, che mi salva da tombole noiose, gare di scala 40 lunghe 5 ore e i famosi ravioli in brodo della sera.

Mia cugina neo sposa ogni tanto mi diceva: (visto che anche lei non mi parla più per colpa di QUESTO post)

“Mi manca il Natale quando eravamo tutti insieme che si rideva e scherzava siccome che dovrei”
“Va bene che siamo meridionali, ma parlare un italiano corretto?”
“Ti ricordi? Quando scherzavamo e giovacamo a mercante in fiera?”
“No”
“Come no?”
“Io mi ricordo solo -Stai zitta – Non capisci un cazzo – Vaffanculo”
“E quando giocavamo insieme?”
“Me lo ricordo! Poi il cuginetto snob ti dava della povera perchè non avevi la playstation”

La famiglia di mio padre ahimè è stata decimata. E’ rimasta solo mia zia, che però vive al Sud e non abbiamo modo di passare il Natale con lei, per la solita scusa “E se poi il papà si sente male?”

“Mamma guarda che gli ospedali in meridone non sono poi così messi male”
“E se poi non hanno il defibrillatore?”
“Lo buttiamo in qualche bosco, al massimo penseranno che sia morto per un regolamento di conti”

Gli unici parenti “paterni” che vedo ogni tanto sono due miei cugini e la moglie di mio zio defunto, ma loro non vogliono passare le feste con noi perchè detestano la famiglia di mia madre.
E’ un circolo vizioso.
Lo spirito della festività e il motto del “siamo tutti più buoni”, si perdono fra veleni e ricordi senza senso.
Natale improvvisamente non esiste più, c’è solo una piccola reminiscenza che dura il tempo di una telefonata, di un film palloso o di un regalo riciclato.
Se il Natale è uno stato d’animo, allora i miei parenti sono messi male.

Il Portinaio

Per ricordarvi quello dell’anno scorso cliccate QUI e dopo QUA.
QUI invece la mia vigilia e QUO il Menù di Natale

 

NATALE NON ESISTE Vol.2

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Natale sono le lucette per la strada, le lettere dei bambini e Mariah Carey imprigionata nei suoi abiti rossi e succinti che la fanno assomigliare a un insaccato piccante calabrese.

mariah carey all i wanto for christmas is you 2016
Natale sono le repliche notturne, pomeridiane e mattutine di Fantaghirò, che ha un finale non proprio da fiaba.
Tutta colpa di quell’ingrato di Kim Rossi Stuart che non aveva più voluto vestire i panni del principe Romualdo e così gli sceneggiatori fecero innamorare la mascolina Fantaghirò di  Aries, pirata da 4 soldi conosciuto in un mondo parallelo. Ma il povero Romualdo non aveva tutti i torti, quella si era già fatta lo stregone Tarabas e Ridge di Beautiful.


Natale è il delirio del pranzo, colesterolo e mal di stomaco come contorno.
Mia mamma quest’anno ha deciso di cucinare: lasagna al ragù, bollito misto, tortelli in brodo, paella di carne, paella di pesce, antipasti misti, polipo con le patate, patè di fegato, gamberetti in salsa rosa, peperoncini ripieni di tonno.

“Scusa da quando sai cucinare la paella?”
“Da quando ha aperto la gastronomia spagnola”
“Ah! Ecco!”
“E’ buonissima. E poi così non sporchi neanche una padella”
“Ma non puoi prenderne una?”
“A tuo padre piace la carne e a me il pesce”
“Comunque ti ricordo che saremo in quattro, forse cinque”
“Allora devo fare anche gli gnocchi al forno, la frittata di maccheroni e l’arrosto con le mele”

Quando festeggiavamo Natale con i nonni e tutti i parenti, di solito ognuno portava qualcosa, poi volavano i “porchi” per chi aveva speso di più. Sembrava una gara gastronomica.
A fine pranzo se sparecchiavi, qualcuno ti assaliva urlando:  “Stai tranquillo, faccio io”.
Se non sparecchiavi, qualcuno bisbigliava: “Hai visto? Non fa un cazzo! Arriva e metti i piedi sotto il tavolo”.
Se osavi lavare i piatti: “Riposati, poi non sei capace, lasci tutto l’unto sulle padelle”.
Se non li lavavi: “Si vede che avrà appena messo lo smalto”.

La parte del peggiore del Natale è quella che va fra le 14:30 e le 15:30. Tutti cercano un divano dove morire di sonno, altri dormono sul tavolo, alcuni vanno persino a riposare in auto. E’ il momento in cui puoi manipolare la tombola o le carte del Mercante in fiera.
Lo scarto dei regali dovrebbe essere abolito.
Io di solito li apro da solo, così nessuno vede il mio sguardo schifato.
Tra i peggiori annovero un libro sul meglio del Gran Premio 1987/1988, un porta penne a forma di ferro da stiro, un gabinetto posacenere e il cd del meglio di Michael Bolton.
Tre anni fa mia cugina mi ha regalato una sciarpa, ma siccome non aveva tempo di incartarmela, ha preferito lasciarla nel sacchetto di plastica di Ingrosso Chan Xu Amore, con tanto di scontrino e resto.
Costo della sciarpa: 3,60 Euro.
Resto: 1,40 Euro.
Totale: 5 Euro.

Natale sta arrivando! 😛

Il Portinaio

presepe hipster
Gadget dell’ultimo momento: la Nativity Hipster a soli 129,99 Dollari. QUI se avete il coraggio di comprarla. 🙂

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I CINQUE PECCATI DI ROMA

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A capodanno sono andato a Roma.
Il mio amico ha deciso di lasciare casa e di trasferirsi in un una zona più tranquilla.
Quindi urge approfittarne.
Perchè abita a Campo de Fiori. Una delle sette meraviglie dell’Universo.
A parte il bordello dei turisti, il casino che fanno gli operatori ecologici, i clacson delle auto, i pianti dei bambini, le urla degli ambulanti, il trambusto del supermercato sotto casa, lo schiamazzo della gelateria, la confusione dell’altra gelateria…volete che continuo? 😛
A questo giro ho voluto evitare un po’ il centro, perchè nel periodo natalizio è completamente invaso da turisti impazziti che preferiscono farsi i selfie con il Papa Finto piuttosto che alzare il naso e ammirare i gioielli architettonici che offre la capitale.

papa-roma
Non ho visto neanche San Pietro e mia mamma è uscita pazza perchè non le ho comprato il rosario di Papa Francesco.

Drin drin

“Ciao mamma”
“Hai il sesto senso come me”
“Perchè?”
“Sapevi che ero io al telefono”
“Veramente mi appare il tuo nome sul display”
“Mmm quel cellulare è stregato!!! Dove sei adesso?”
“A Castro Pretorio”
“E dov’è? In Calabria?”

Roma non si discute. E’ veramente la città più bella del mondo.
Quindi piantiamola di paragonarla a Milano o ad altri paesi. Roma gioca in un altro campionato. Forse Pinarella Di Cervia potrebbe contenderle lo scudetto, ma ahimè non ha tante riserve in panchina.
A Roma in ogni bar che entri c’è una persona che vuole cambiare la città. Buone le intenzioni, poche le attenzioni.
E come in ogni città italiana ovviamente la colpa è di qualcun altro.
Primo problema il traffico, vera piaga sociale.
Appena uno si ferma con la macchina per far scendere la nonnina, che magari aveva accompagnato a far la spesa, perchè voleva fare una buona azione, inizia un concerto di clacson e di parolacce creative.
Poi se non trovi parcheggio si passa alla bestemmia.
In fondo quando si trova un posto per l’auto bisogna tenerselo stretto a costo di modificare la viabilità.

parcheggio-roma
Secondo problema: la spazzatura.
A me piace Roma, perchè è piena di ristorantini tipici e friggitorie.
Mi piace mangiare i supplì e i fiori di zucca. Poi da bravo ragazzo butto la carta unta nel cestino.
Ma c’è qualcuno che deve avere avuto un dilemma serio.
Perchè la carta la butti nel bidone della carta, il vetro in quello del vetro e l’umido nell’organico.
Ma le zampe di gallina dove le metti?

galline-roma
E non date la colpa ai cinesi. Questa foto l’ho fatta in centro!!!!
Il terzo problema di Roma sono i graffiti.
La Basilica di San Clemente è nota per essere un piccolo gioiello incastonato fra il Colosseo e San Giovanni.
E’ l’ultima dimora di S. Costantino Cirillo, ideatore dell’alfabeto e della scrittura paleoslave.

san-clemente
A lui va riconosciuto questo copyright: il cazzo sui muri.

cazzo
A lui si ispirano i maestri del vetro di Murano.
E lo omaggiano persino i negozianti in franchising che espongono in vetrina diavoli con erezioni ben visibili.

cazzo-murano
Non provate a fare quello che penso, potreste tagliarvi la lingua! 😛

garbatella
Il quarto peccato di Roma è il rumore.
San Lorenzo è uno dei miei quartieri preferiti, misto tossico pop. Gli abitanti però si lamentano.

san-lorenzo-roma
Andate a mangiare al Pastificio San Lorenzo, nel complesso del Pastificio Cerere, vera rarità architettonica del nostro paese.
Ma ahimè per ogni gioia ti viene data anche un po’ di amarezza.
Il quinto problema di Roma è la politica.
Nei pressi di Piazza di Navona c’è un bel negozietto, gestito da orientali, che vende ogni sorta di souvenir.
Potete trovare utensili di design per la casa, gadget inutili, porta ombrelli e personaggini hipster con baffetti che salutano con il braccio destro o grossi omoni prognati con la faccia contrita.

hitler-mussolini-roma
Se avete in programma una gita nella città eterna, ricordatevi di visitare la Centrale Montemartini e il Maxxi, perdetevi alla Garbatella e bevete ‘Na cosetta al Pigneto.
Ma soprattutto andate qui:


Buon anno in ritardo!

Il Portinaio

QUI una storia d’amore sotto i cieli di Roma.
QUA una vacanza romana qualsiasi.
QUO il mio ricordo più bello.

COME SOPRAVVIVERE A UNA LOGORROICA DURANTE UN CASTING

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In teoria non puoi sopravvivere a un logorroico. A meno che non muoia di sonno o d’infarto.
Anyway. Il mio amico Ivan mi ha chiamato l’altro ieri per propormi un lavoretto.

“Carissimo Portinaio ci sarebbe un casting da fare per uno spot”
“Ma io mi vergogno”
“Pagano bene”
“E’ lo spot dell’Imodium?”
“Pirla! Ti giro la mail…”

Non si dovrebbero pubblicare mail private e dati sensibili, ma io cercherò di essere delicato nel mio narrare, senza offendere e denigrare nessuno.

Mi sono presentato a questo casting dopo aver letto questo:

“Tutti caratteri personaggi divertenti/originali/ di fascino e tendenza che sappiano muoversi/ballare bene provenienti da esperienze di danza/musical/recitazione. Il tipo di movimento è il neoswing.”

Deve averla scritta un Gremlin.

Esperienze di danza.
Io non ho nessuna esperienza di danza, ma mia cugina è un’insegnante provetta e ha fatto parte del casting di Drive in. (Me lo ripete tutte le volte)

Esperienze nel Musical.
La mia prof di musica delle scuole medie aveva scritto un musical. Non trovando nessun finanziatore ci aveva obbligato a metterlo in scena al posto della recita di Natale. Credo che il preside l’abbia licenziata dopo la Befana, perchè non l’ho più vista.

Esperienze attoriali.
Ho fatto l’angioletto nel presepe vivente della scuola materna nel Natale del 1981.
Ancora se ne parla. Perchè un bambino con il suo vestito di cartapesta aveva preso fuoco.

“Ci servono un trombettista corpulento (ciccione) dei rochers, donne di colore corpulente, massaie (anche corpulente), dei ballerini e una Dj”

Qui gatta cicova. Vogliono “rochers” scritto sbagliato, donne con un girovita importante e dei ballerini. Secondo me è la nuova pubblicità del Kilokal Donna. 😛

Io sono stato scelto per fare il metallaro. 😛

Mi sono presentato con venti minuti di anticipo. C’erano già sei persone davanti a me.

“Sei qui per il provino?”
“No! Veramente ero uscito per bere il caffè, poi mi sono detto, ma perchè non prendere due metropolitane all’ora di punta e passeggiare per quindici minuti al freddo e al gelo?”
“Io sono qui per fare il secondo provino. Ho già girato alcune scene dello spot, mi sono divertita molto. Il coreografo era quello di Amici…come si chiama?”
“Topo Gigio”
“Abbiamo ballato come i matti. Io ero vestita con un pantalone di pelle, un giobbotto rosso e gli stivali da pioggia…un freddo…eravamo in 100. Ci hanno convocati alle sette del mattino…un freddo. Però a mezzogiorno avevamo già finito e allora mi hanno chiesto se volevamo ritornare. Così mi sono studiata il balletto. Tu hai studiato il balletto? Vuoi guardare il video insieme a me? Hai ascoltato la canzone? Per che ruolo fai il provino?”

Io così.


Dopo aver eluso la prolissa logorroica mi sono seduto per ammirare l’umanità di vario genere in cerca dei famosi 15 minuti di notorietà.
C’era il sosia spiccicato di Barry Gibb, il cantante dei Bee Gees, tutto vestito di pelle, con le mani piene di anellazzi, capelli piastrati, occhiali da sole e quella voglia di emergere, mischiata all’odore di sudore.
Poi è arrivato il motociclista sovrappeso, con tanto di chiodo borchiato, pancera in leather contenitiva e naso rosso.
Un branco di ballerini minorenni continuavano a disturbare i miei pensieri.
Non puoi rivolgerlgi la parola che iniziano subito a danzare, alzare le gambe fino alle tempie, muovere le braccia, saltare. Cristo! Vi ho solo chiesto d0v’era il bagno.

Io così:


Due signore hanno iniziato a battibeccare sull’ordine di arrivo. Meno male un po’ di cat fight, così mi passa l’ansia da prestazione.
L’ansia!!!!! Ho mio dio – scritto in minuscolo – ho l’ansia!!!
Io non so ballare e qui tutti si stanno riscaldando. Zompettano felici e si fanno i selfie.
Neanche mia madre ha saputo aiutarmi.

“Madre lo sai che domani devo fare un provino per uno spot dove si balla”
“Che cosa?”
“Devo ballare lo swing!”
“Io sono bravissima…guarda!”

Forse meglio chiamare mia cugina ballerina.

“Non è che hai voglia di insegnarmi lo swing in meno di cinque minuti?”
“Certo!

Vabbè improvviserò.

Una cosa che ho notato è che i ragazzini e le ragazzine non soffrono il freddo.
Vanno in giro mezzi nudi, con la panza di fuori e non provano nemmeno un brivido. E poi sono magrissimi. Ci sfido avranno una diarrea cronica.
Sono sicuro, questo è il casting per l’Imodium!
La più sexy del gruppo ballerini è vestita che neanche mia cugina nel periodo “la do la do”. Fuseaux di pizzo che lasciano intravedere giusto la mutanda nera e stivali neri alti fino a metà coscia con tacco a spillo.
Forse Berlusconi ha riaperto la pole dance ad Arcore!!
Metà dei provinati sembrano usciti da una fiera del fumetto.
La logorroica ahimè è in agguato. Appena ho incrociato il suo sguardo mi ha legato alla sedia con un filo da pesca d’altura.

“Sai che io faccio provini dal 2007?”
“Ma dai?”
“Sì, arrotondo lo stipendio”
“E che lavoro fai?”
“La casalinga”
“E allora cosa arrotondi?”

La prossima volta mi presento per lo spot dell’Amplifon.

“Vuoi ascoltare la canzone?”

E mi passa i suoi auricolari sporchi di cerume.

“Tranquilla, non vorrei agitarmi più del solito”
“Sei agitato? Io no!”
“Perchè sei abituata”
“Settimana scorsa ho recitato in un ruolo importante per una trasmissione”

…silenzio

“Vuoi sapere cosa ho fatto?”
“Fremo”
“Ho fatto la morta ammazzata chiusa in un bagagliaio e poi gettata in un bosco”

Il Portinaio

Venerdì chiameranno i selezionati. Incrociate le dita per me.

L’AMORE E LA VIOLENZA (Recensione alquanto bizzarra del disco dei Baustelle)

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E’ uscito il nuovo album dei Baustelle e tutti improvvisamente parlano dei Baustelle.
Ne parlano bene. Come un viaggio a Copacabana.
Ne parlano male.
Con un livore che non vedevo dai tempi della diatriba fra le signore della musica Marcella Bella e la Rettore.
I Baustelle dividono l’opinione pubblica, come il fegato alla veneziana.
E io non posso perdermi questa occasione, ma siccome non voglio fare la figura del ciarlatano che non capisce di musica, la recensione del disco la faccio fare a mia madre.
Non me ne vogliano i loro fans.

Per chi non conosce mia mamma: è alta un metro e cinquantotto centimetri,  ama perdutamente Gianni Morandi, crede che Biagio Antonacci un giorno avrà un rapporto sessuale con lei e colleziona prodotti per le pulizie.

“Madre dovresti ascoltare il disco di questo gruppo e dirmi cosa ne pensi”
“Sono tuoi amici?”
“No!”
“Sono i Matia Bazar?”
“Ma no!!! Sono i Baustelle”
“Mai sentiti”
“Ma come? Cantavi sempre una loro canzone qualche anno fa”
“Non ricordo”
“Spremi le meningi”
“Ho solo i mandarini”

Mia mamma è diventata sorda da un anno a questa parte.

  1. LOVE“Che spavento! Ma che cos’è?”
    “Credo sia un incipit”
    “Ma non cantano?”
    “Dura pochissimo”
    “Sembra l’inizio di un film ambientato in Sicilia”
    “In che senso?”
    “Sei davanti alla televisione! Puoi spostarti? C’è Raz Degan a Verissimo. Lo sai che va all’Isola dei Famosi?”
    “Ma devi ascoltare il disco!”
    “Ma se questi non cantano, che cazzo devo ascoltare?”
    “Chi sono gli altri concorrenti dell’Isola?” 😛

    2. IL VANGELO DI GIOVANNI

    “Questa canzone è molto bella. Sembra di stare nel 1950”
    “Ma tu avevi 3 anni nel 1950”
    “Io mi ricordo quando sono venuta al nord, avevo due anni”
    “Vabbè”
    “Mi ricordo che ci trattavano male perché eravamo meridionali”
    “Non parliamo dei tuoi traumi infantili. Dimmi della canzone”
    “Non è che ci capisco molto. Non puoi farmi ascoltare – Banane e lamponi di Gianni Morandi?”
    “O ascolti il cd o vai subito a lavare i panni al fiume!”
    “Parla del Papa, mi piace molto…anzi no parla dei cani. Lo sai che i cani mi fanno schifo!”
    “Guarda che ti porto tutte le mie camicie da stirare”
    “E va bene parlo. Mi ricorda quel siciliano che quando canta non si capisce niente”
    “Malgioglio?”

    3. AMANDA LEAR

    “Questa canzone è molto bella. Non capisco di cosa parla…fammi concentrare”

    Il tempo di andare in bagno e si era addormentata.

    “Scusami. Lo sai che ho ancora i postumi della febbre. Cosa stavo dicendo?”
    “Stavi provando a indovinare il titolo della canzone”
    “Parla del lato B…sarà culo”

    4. BETTY

    “Lui ha una bella voce. Ma fa il cantante?”
    “No. Credo abbia una piccola gastronomia a Vimodrone”
    “Questa canzone è un po’ tetra. Dice putrefazione. Chissà la puzza.”

    5. EUROFESTIVAL

    “Questa canzone mi piace. Ma chi è che canta? Prima era un maschio. Sono i Ricchi e Poveri?”
    “Ti è tornata la febbre?”
    “Però sono bravi questi Baustation”
    “Baustelle”
    “Sono bravi questi BaustellA”
    “Con la E”
    “BEstellA”
    “Io ci rinuncio”
    “Senti pirla, lo so che mi stai facendo fare questa cosa solo per umiliarmi sul tuo BloB”
    “Con la G”
    “E piantala di correggermi!”

    6. BASSO E BATTERIA

    “Mi ricorda una canzone…aspetta c’è l’ho sulla punta della lingua”

    Dopo 35 minuti.

    “Sandokan la tigre di MoNplacENS”
    “Facciamo che ti ricorda solo Sandokan”

    7. LA MUSICA SINFONICA

    “E’ tornata a cantare la brunetta dei Ricchi e Poveri”
    “Non è lei!!!”
    “Sembra Rondò Veneziano. Mi piace. Posso ballarla?”


    “Ti sei fatta male?”

    8. LEPIDOPTERA

    “Questa canzone è bella. Lui ha una voce profonda, ma non capisco perché dice che quando finirà la guerra andrà a far l’amore in Inghilterra. Fa freddo, piove sempre e hanno la moquette. Gli inglesi sono un po’ – vuncioni – non è meglio Vasto? Fa più caldo e poi c’è il mare”

    9. LA VITA

    “Fa molta confusione”
    “Non mi sembra. E’ una canzone bellissima. E’ la mia preferita”
    “Con la M”
    “Cosa?”
    “Fa molta confusione”
    “Lo so che non è il tuo genere musicale, ma sforzati. Non possiamo sempre ascoltare Radio Italia”
    “Spostati dalla Tv!”

    eredita

    10. CONTINENTAL STOMP

    “Si sono dimenticati di cantare”

    11. L’ERA DELL’ACQUARIO

    “Questa canzone ha l’allegria degli anni 70”
    “Quale sarebbe l’allegria d quegli anni?”
    “Si andava a ballare”
    “E poi?”
    “Una nostra parente si drogava”
    “Continua m’interessa questo argomento!”

    12. RAGAZZINA

    “Devi andare a fare la spesa perché io e tuo padre siamo influenzati”
    “Ma devi finire la recensione del disco”
    “Senti! Non ho tempo da perdere, devo cucinare, finire di vedere l’Eredità con Fabrizio Frizzi. Ora prendi la lista e corri all’Esselunga. E usa la mia tessera per caricare i punti Fidaty, che lo so che fai il furbetto e li metti sulla tua”

    Il Portinaio

    Ti ha lasciato un figlio, Foster Wallace, tre maglioni
    e queste cazzo di parole senza senso dentro le canzoni,
    ma tu devi resistere, imparare bene a non aver paura (Basso e Batteria – Baustelle)

    l'amore e la violenza

 

I SONDAGGI DI LIBERO

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La prima cosa che faccio appena sveglio è “la minzione della mattina” 😛
Poi, visto che sono vittima anche io della tecnologia leggo i giornali on line seduto sul gabinetto, ma solo perchè i detersivi sono lontani dal water. E si sa non c’è cosa più bella che imparare gli ingredienti del Vernel! 😛
Dopo aver fatto la rassegna stampa seria, passo a quella di cattivo gusto su Libero, non il portale, ma il quotidiano, vero covo di ciarlatani che ogni tanto (raramente) mi fanno sorridere.
Tra le rubriche più trash vi segnalo i loro sondaggi, che servono solo per aizzare le masse e tirare fuori il peggio dalla gente.

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Secondo me dovevano mandarle all’Isola e poi abbandonarle definitivamente, ovviamente con una confezione di alghe dimagranti 😛

 

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Ancora morto! 😛

 

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Ma lui ha finito la scuola dell’obbligo?

 
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Ieri mia mamma mi ha inseguito sul terrazzo con il battipanni perchè ha scoperto che le ho buttato un campioncino del profumo J’adore di Dior. Sembrava una matta. Quindi sono a favore della deportazione per chi usa questo strumento di tortura.

 

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Cotta cottissima innamorata pazza di quello là 🙂

 
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La drag queen!
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No, preferirei Topo Gigio.

 

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Vedrai quando le arriverà la cartella di Equitalia! 😛

 

 

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Se il protagonista è Adinolfi direi proprio di sì!
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Certo. Proprio ieri ho ricevuto un messaggio vocale di mia cugina dove parla male di mia zia. Lo conservo per eventuali ricatti futuri. 🙂

Il Portinaio


SANREMO 2017 Seconda serata (sempre con qualche problema intestinale)

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Il mio webmaster mi obbliga tutti gli anni a scrivere almeno due post su Sanremo, dice che così faccio più ingressi e magari fra dieci anni riuscirò a diventare un influencer e a pagarlo profumatamente.
Stasera ho fatto tardi e ho dovuto pure cucinare da solo come una carogna. Volete sapere cosa ho mangiato? Così, per fare conversazione e allungare un po’ il brodo di questo post.
Ho mangiato vegano, cioè ho mangiato quello che avevo nel frigorifero.
 Ho bollito i broccoli e ci ho messo sopra un po’ di salsa teriyaki, riscaldato un avanzo di lenticchie e infine mescolato un po’ di riso basmati con carote e cipolle caramellate.
Adesso, mentre c’è un mago che allieta il pubblico dell’Ariston, il mio intestino inizia a brontolare.
 Sarò scemo. 
Forse è il Festival che mi fa venire il meteorismo?

La prima “Big” in gara è Bianca Atzei.
Pare che tutti gli addetti ai lavori non la sopportino, perché è una paracula ed è la cocca del patron di 102.5 (la radio) che la ficca ovunque.
Quindi da oggi attenti, perché potreste ritrovarvela nelle istruzioni dell’Ikea.
Canzone: 3
Look: Vai a Sanremo? Allora ti prestiamo un abito, ricordati di riportarlo lavato.

Marco Masini si è trasformato in Oscar Giannino. 
Vabbè condomini, ve lo dico. Io sono pieno di aria nella pancia!
Canzone: 3
Look: Gianluca Vacchi mi regali i tuoi abiti smessi?

Il duo Conti De Filippi invita Totti per cercare di divertire il pubblico. Sembrano degli animatori di un ospizio.

Nesli e Alice Paba altro duo improbabile. Qui si passa dalla casa di cura al centro rianimazione.
Canzone: 4
Look: Ma oggi è venerdì 13?

Sergio Sylvestre il vincitore di Amici, quello alto tre metri, che quando cammina inclina l’asse terrestre, porta all’Ariston una canzone scritta da Giorgia, nota per essere un’ impeccabile interprete, ma non una bravissima autrice. Diciamola tutta scrive de merda.
Canzone: 4 + solo perché non capivo le parole e questa cosa mi divertiva
Look: Wrestler messicano

Finalmente appare Gigi D’Alessio, il cantante con lo stesso debito pubblico della Cambogia.
Vi prego fatelo vincere perché non sopporterei l’idea di vederlo fare shopping all’Oviesse con la Tatangelo.
Canzone: 2
Look: Prima di salire sul palco faccio il taglio della cravatta come ai matrimoni, così raccimolo un po’ di soldi per pagare le cambiali a Valeria Marini

Michele Bravi pare sia diventato uno youtuber famoso. Ecco, perché non ritorna nel computer?
Canzone: 5
Look: Sono andato stamattina a donare il sangue

La pubblicità della Tim, sponsor del Festival, è invadente peggio dei testimoni di Geova il sabato mattina.
Ora posso confessarlo, due settimane fa ho fatto il casting per questo spot, ma ahimè la produzione non mi ha voluto.
Cioè non ha voluto nessuno. Tempo buttato via.
QUI il post.


Tranquilli non dovevo ballare, ma fare solo lo scemo vestito da rockettaro.
Mi raccomando da domani cambiate operatore! 😛

Paola Turci è indiscutibile. Bisogna pur fare il tifo per qualcuno.
Canzone: 6
Look: Patty Smith dopo essersi lavata i capelli

Ora un po’ di pubblicità
Vi ricordo che Rovagnati aprirà il suo primo Bistrot a Milano. Ospite Paola Iezzi, fra salumi e tante bollicine.

paola e chiara
Nel frattempo la sorella ha cambiato professione, da cantante è diventata attrice.

chiara iezzi attrice
Il fansclub di Scialpi deluso ancora dall’esclusione dell’anno scorso del loro idolo twitta robe a caso.

scialpi

Moralmente integra potrei crederci, ma fisicamente?
Salvini invece fa ironia del cazzo sul Festival. Toglietegli la chiavetta della Vodafone!
salvini

Francesco Gabbani è l’unico che da un po’ di pepe a questa serata. Meno male.
La canzone è uguale a quella dell’anno scorso. Ma va bene così.
Cosa posso raccontare? Volete sapere come stanno i miei parenti?
Mia cugina ha fatto il tagliando alle tette, mia zia mi ha detto: (a Natale) “Ci vediamo presto così ti do il regalo” e i fratelli di mia madre stanno organizzando un esclusivo party per il suo 70° compleanno. Poi fa niente se la prendono per il culo.
Canzone: 7
Look: Il maglione arancio non si abbina con niente

Cantare dopo Giorgia è come bere candeggina. Addio Michele Zarrillo.
Canzone: 3
Look: Geometra del catasto

Chiara Galiazzo canta alle 23:50, quando metà del popolo italiano dorme.
Canzone: 4
Look: Maleficent alla veneta

Raige e Giulia Luzzi, questi sconosciuti. O sto invecchiando io o il mondo della musica è impazzito.
Gianni e Marcella Bella erano più punk!
Canzone: 3
Look: Passavamo alla Caritas

A rischio eliminazione Alice Paba con quell’altro, Bianca Atzei e gli anonimi che hanno cantato per ultimo.
Io vado a prendermi del carbone vegetale.
Grazie per avermi letto e come dice il mio webmaster “spamma e fatti cliccare perchè devo comprarmi l’auto nuova”

Il Portinaio

orietta berti

SE SANREMO FOSSE UN HORROR (Terza serata)

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Non ho più una vita sociale. Tutte le sere sono obbligato a guardare il Festival. Me l’ha detto il mio webmaster: “Scrivi che diventerai una webstar e io potrò permettermi i nuovi infissi per le finestre” Ahimè sono arrivato in ritardo per colpa del traffico e mi sono perso l’esibizione dei giovani. Ma stasera ho mangiato leggero e quindi nessun problema di meteorismo.
Appena ho acceso la tv ho visto il Coro dell’Antoniano. Pensavo di aver sbagliato trasmissione.
Mio Dio! Dei piccoli demoni scansafatiche. In più vestiti di nero. Iettatori!


Gli autori per rendere più piacevole l’esebizione hanno deciso di buttare sulla platea dell’Ariston dei preservativi.

sanremo cover
La serata è dedicata alle cover, dove i partecipanti presenteranno la loro canzone del cuore. Speriamo in una gioia.
La prima è Chiara Galiazzo.
Canzone: Diamante
Voto: 7
Look: Funeral party
Reazione:


Ermal Meta
non accenna nemmeno un sorriso. E che cazzo! Avevo detto almeno una gioia!!!
Canzone: Amara terra mia
Voto: 6 Look: Tortora morta stecchita sulle strisce pedonali
Reazione:


Lodovica Comello
spara alto, canta Mina, però come se fosse a Gardaland.
Canzone: Le mille bolle blu
Voto: 7 Look: Minnie sotto acido
Reazione:


Albano con Pregherò ci ricorda che lassù nessuno ci ascolta. E’ anni che lo supplichiamo di farlo smettere.
Voto: 4
Look: Vasectomia canaglia
Reazione:


Fiorella Mannoia allieta tutti con Sempre e per sempre di De Gregori. La Parodi in prima fila si è addormentata di sasso con la bocca aperta.
Voto: 5
Look: una tavola da surf.
Reazione:


Alessio Bernabei.
Una volta l’ho incontrato sotto casa mia, temevo diventasse il mio nuovo vicino di casa. Il giorno dopo è andata peggio, perchè al bar c’era Dan Harrow con un agente immobiliare.
Canzone: Adesso credi
Voto: 3
Look: Avete completi lucidi che non facciano sudare le ascelle?
Reazione:


Paola Turci è bellissima. La sua – Un’emozione da poco –  è splendida.
Oh mio Dio! Mi piace un cantante di Sanremo!!!!!!
Devo fare qualcosa: meglio pugnalarsi i timpani con i cottonfioc o metterci delle gocce di ammoniaca?
Voto: 8
Look: Lesbochic
Reazione:

Mentre Mika canta tutto il suo repertorio devo fare un’errata corrige.
Stamattina ho ricevuto una mail carina dall’Ufficio Stampa di Rovagnati. Mi hanno ringraziato per averli citati nel post di ieri. (QUI se volete rileggere)
Ma hanno voluto anche sottolineare che il Bistrot che è stato aperto a Milano è il secondo e non il primo.

“RingraziandoVi per l’attenzione, restiamo a disposizione per ogni altra eventuale informazione e in attesa di un Vostro riscontro per la correzione dell’articolo. Cordialmente”

Io speravo mi chiedessero di passare per una serata “prosciutto e pagnotte tutta la notte” e invece…nulla. Manco una confezione scaduta di salame, un autografo di Paola Iezzi o un portachiavi a forma di speck. #mainagioia

Gigi D’Alessio con L’immensità sottolinea quanto è vasto il suo debito con Valeria Marini ed Equitalia.
Voto: 5
Look: Non venderlo su Ebay
Reazione:


Francesco Gabbani nonostante i suoi maglioncini misto d’angora, è l’unico che fa ballare il pubblico pagante. Visto che la prima fila non fa altro che mettersi in posa.
Canzone: Susanna
Voto: 7
Look: Li ho comprati in offerta
Reazione:


La serata della cover è la più lunga del Festival. Rischiamo di fare le due di notte. Andiamo veloce.
Marco Masini interpreta Sig. Tenente di Faletti. Una canzone entrata nel mito.
Però gà abbiamo le tasse da pagare, Salvini, Roma in balia del M5S, Barbara D’Urso, disoccupazione e la gonorrea. Qualcosa di più divertente? Non ti chiedo tanto…Crilù di Heather Parisi?
Voto: 6
Look: Hipster all’Outlet
Reazione:

Michele Zarrilo prova a far sua Se tu non torni di Miguel Bosè. Questa la reazione del cantante iberico:


Voto: 5
Look: Impiegato delle poste dopo 8 ore di lavoro

Anche Elodie cavalca il #mainagioia.
Canzone:  Quando finisce un amore. (La platea si tocca i maroni)
Voto: 5
Look: Ma la tinta scarica sul cuscino?
Reazione:


Chi è che si occupa di invitare i personaggi famosi a Sanremo? Gli autori o c’è un team creato apposta? Mi spiegate la presenza della figlia di Delon e della nipote di Belmondò? Erano a Nizza a fare un colloquio per Carrefour?

La canzone preferita di Samuel è Ho difeso il mio amore. Anche lui ha avuto un’infanzia difficile.
Voto: 4
Look: Mi serve una giacca per un funerale, però che abbia degli inserti glitter, vorrei farmi notare dalla salma
Reazione:

Sergio Sylvestre si fa accompagnare dai vincitori di X factor, gli sconosciuti Soul System. Insieme hanno scelto Vorrei la pelle nera. Avanguardia pura (cit.)
Voto: 5
Look: Abbiamo il ritmo nel sangue
Reazione:


Fabrizio Moro, sarò brevissimo.
Canzone: La leva calcistica della classe 68
Voto: 6
Look: Morto che parla
Reazione:


Michele Bravi
Canzone: La stagione dell’amore
Voto: 7
Look: Becchino cotonato
Reazione:
E’ mezzanotte è un quarto e devono ancora cantare in sei. Ve l’avevo detto che era un horror questo Festival.

Il Portinaio

Eliminati Nesli e Alice Paba insieme a Reige e Giulia Luzi. Attenzione potrebbero diventare i Nuovi Abba!
La foto di apertura è per gentile concessione di AlbertoCastagnaTumblr. (che poi sinceramente non gliel’ho chiesta 😛 )

SE SANREMO FOSSE GIAPPONESE Quarta serata

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Stasera bisogna essere veloci perchè cantano quasi tutti e come al solito farò notte. Ieri sono andato a letto alle 3 e non vi dico le occhiaie. Sanremo dovrebbe mandarmi come omaggio delle confezioni formato famiglia di creme Clinians.
Vabbè non stiamo a ciurlare nel manico e incominciamo lo spettacolo. (Come al solito mi sono perso la categoria giovani perchè stavo sistemando la collezione di figurine dei Cucciolotti 2017 😛

Ron.
Presenza scenica: se faccio l’imitazione di Yves Saint Laurent sembro troppo effemminato?
Canzone: Rosso andropausa
Reazione:

Chiara Galiazzo.
Presenza scenica: gentile commessa può vendermi quell’abito chic culur trasù di ciuc?  (traduzione: color vomito degli ubriachi)
Canzone: Fegato alla veneziana
Reazione:

Samuel.
Presenza scenica: spazzacamino
Canzone: Cam camini, cam camini spazza camin allegro e felice pensieri non ho.
Reazione:

Albano.
Presenza scenica: Лучше петь на русском языке (provate a tradurlo con Google Translate)
Canzone: Ehi Katiuscia hai fatto tu la piscia? Sì, Dimitri ne ho fatta sette litri
Reazione:

Ermal Meta.
Presenza scenica: anche io vorrei una giacca dello stesso colore del vestito di Chiara Galiazzo.
Canzone: Tristezza per favore vai via
Reazione:

Michele Bravi.
Presenza scenica: presto una trasfusione all’Ariston.
Canzone: Dammi una lametta che mi taglio le vene
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Fiorella Mannoia.

Presenza scenica: sembra che canti per i non udenti.
Canzone: Meno male che non ci sentiamo! 😛
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Clementino.

Presenza scenica: Perchè non ci estinguiamo?
Canzone: Domani smetto
Reazione:


Lodovica Comello.

Presenza scenica: Ariel cotta al vapore.
Canzone: Sono una donna, non sono una santa
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Gigi D’Alessio.

Presenza scenica: i nuovi poveri.
Canzone: Core mio, core mio  la speranza non costa niente
Reazione:

Paola Turci.
Presenza scenica: stasera in bianco (che sto male di stomaco)
Canzone: Bifidus actiregularis
Reazione:

Marco Masini.
Presenza scenica: Carlo Pignatelli  presso Barberino Design Outlet. Da Bologna: A1 tratto Bologna – Firenze (tramite variante di Valico), uscita Barberino di Mugello.
Canzone: Marco se n’è andato e non ritorna più
Reazione:

Vince nella sezione giovani Lele. La versione maschile della Pausini 1993.
Gli auguriamo una carriera promettente.
Presenza scenica: aspetto che la centrifuga finisca e scendo.
Canzone: La solitudine
Reazione:

Francesco Gabbani.
Presenza scenica: cosplayer alle prime armi.
Canzone: Quella dell’anno scorso
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Michele Zarrillo.
Presenza scenica: giro su Rete4.
Canzone: Sigla del Tg4
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Bianca Atzei.
Presenza scenica: una valle di lacrime.
Canzone: Tristezza perfavore vai via
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Sergio Sylvestre.
Presenza scenica: Me so magnato Alba Parietti.
Canzone: Ma non ho digerito le sue labbra
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Elodie.
Presenza scenica: ho litigato con il parrucchiere e la stylist.
Canzone: Io vorrei essere la moda
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Fabrizio Moro.
Presenza scenica: Niente fiori, solo opere di bene.
Canzone: Dio è morto e anch’io non sto tanto bene
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Giusy Ferreri.
Presenza scenica: Massaggiatrice cinese leopardata
Canzone: Alla consolle Mimmo Marelli
Reazione:


Alessio Bernabei.
Presenza scenica:
Pr in Viale Ceccarini
Canzone:
Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte
Reazione:

 

 

Giusy Ferreri, Albano, Ron e Gigi D’Alessio sono stati eliminati.
Reazione:

 

Il Portinaio

La foto in copertina potete acquistarla QUI

ANNUNCI, CARTELLI E UN PO’ DI EDUCAZIONE CIVICA

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E raccoglietela ‘sta cacca dei cani. Cosa vi costa?
Il marciapiede sotto casa mia sembra un campo minato, in più puoi riconoscere le marche delle scarpe dalle impronte lasciate in giro.
E posso dirvi che le Geox vanno ancora forte! 😛
cartelli divertenti
Prima di scendere con il vostro Fido per la passaggiata mattutina, ricordate di deodorarvi le ascelle. E’ una questione di rispetto per voi stessi e per gli altri, soprattutto nei luoghi pubblici.
Lo diceva il manuale di “seduzione infermieristica” della mia amica Camilla: “L’igiene personale è alla base di ogni persona educata”.

annunci condominio
E se siete sposati, prima ancora di lavarvi e di prendere i sacchettini per la popò, non dimenticatevi la fede in tasca. Potreste perderla.

annunci matrimonio
E tutti sappiamo quanto siano noiosi i filmini e le foto dei matrimoni! 😛
Tendenzialmente la popolazione è divisa fra caritatevoli e avari, razzisti e tolleranti, populisti e radical chic.
Nel caso vi venisse voglia di dare 2 euro a un poverello, prima guardatevi intorno.

cartelli
L’avrà scritto Salvini!
Insieme a questo:

attenti al cane
Date sempre un occhio agli annunci mortuari mentre il vostro cane defeca, potrebbe essere morto un vostro amico.

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Se poi il cane si sente solo, comprare un gattino potrebbe essere la giusta soluzione. Ogni tanto si trovano delle offerte interessanti.

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Infine un annuncio di lavoro per gli amici sardi.
A Sestu, in provincia di Cagliari,  si cerca una spazzolatrice di conigli vivi, che abbia finito la scuola dell’obbligo. Massima serietà e ottimo stipendio.

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Il Portinaio (per una società migliore) 😛

CASTING (come sopravvivere a dei mafiosi)

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E’ ufficiale. Ho un agente.
Nel senso che ci provo ad avere un agente.

“Ciao Porti hai voglia di fare un altro provino?”
“L’ultima volta ho fatto una figura di merda e mia mamma aveva già messo i manifesti pensando fossi diventato una celebrità”
“Tranquillo, non devi ballare”
“Cantare?”
“Nemmeno”
“Non per fare il venale, ma quanto pagano a questo giro?”
“Tantissimo! In più andrai all’estero. E forse ti regaleranno anche un Mio Mini Pony da pettinare”
“Spero quello vintage!”
“Assolutamente”
“Allora accetto!”

Mi fai su con un niente. 😛

Il cliente è un’azienda di telefonia slovena.
Stanno cercando tre personaggi che rappresentino lo stereotipo del mafioso italiano.

“Scusa amico agente, ma io ti sembro un mafioso?”
“Beh con quei baffi!”
“I miei baffi sono da tricheco gentile, mica da delinquentello di periferia”
“Ricordati i mio mini pony”

Questa la mail che ho ricevuto:
Cercasi uomo molto serio età 45/65 anni. Magari con faccia cattiva.
E questo non sono io!

Cercasi uomo 40/60 anni con look molto italiano e che ricordi un mafioso.
Ora non so cos’abbiano in mente quelli della produzione, ma che cosa vuol dire “look molto italiano?” Camicia bianca e mandolino? Le felpe di Salvini con i nomi delle città?

Cercasi uomo di carattere età 20/60 anni magro o grasso, naso importante e “look molto carattere”
Questa l’ha scritta uno sloveno.

Comunque stiamo prendendo una deriva alquanto bizzarra. Io mi sbatto per cercare di non sbagliare i congiuntivi, di rendere il tutto leggibile e semplice e poi la gente, sia sui social che via mail o sms, scrive peggio di un bambino di prima elementare…e allora vale tutto!
Se devo fare il mafioso che mafioso sia. Potrò dire finalmente “Se dovrei”, “Ho andato” oppure “Scendo il cane”.

L’orario di ritrovo è alle 10:30.
Memore dell’altra volta mi sono presentato con 20 minuti di anticipo, così sarò sicuramente il primo.
Stokazzo!
C’erano già venti persone. E in 3 minuti sono arrivate altre trenta.
Nella mail dell’agenzia veniva sottolineato:

Andare al casting vestiti come credibili boss o scagnozzi mafiosi.
Tipico cliché del mafioso italiano. Ispirarsi al “Padrino”
E’ un casting per l’80% estetico quindi non andare in maglietta, tutta o jeans strappati moderni.

Sembrava un ritrovo di agenti della Tecnocasa.
Io invece che ho l’anima del Cosplayer ho tirato fuori dal mio cassetto l’abito perfetto.

Mi sono ispirato a Robert De Niro, ma sembravo Renato Cecilia.

la mafia mi fa un baffo

Qualcuno deve aver letto male le direttive della mail, perché va bene che è la Fashion Week a Milano, ma agghindarsi come un hipster impazzito griffato Vivienne Westwood non ti da più chance.

Poi ci sono quelli che ci credono, che sperano vivamente di essere ingaggiati e poi magari riconosciuti da un regista e finire direttamente al Festival del cinema horror di Ravenna.

“Io è il quarantesimo provino che faccio”
“Bene. Sono contento”
“Tu quanti provini hai fatto?”
“Questo è il secondo. Sono abbastanza timido, non amo queste cose, preferisco stare a casa pettinare i mio mini pony”
“Guarda che hai un orecchino sul naso, se ti presenti così rischi di perdere il posto”
“E tu hai uno spinacio fra i denti, se continui così finirai a fare lo spot di Vitaldent”

Infine ci sono quelli che stanno sul chi va là, che ti scrutano per vedere se sei un potenziale nemico, poi vanno in bagno e si cambiano centinaia di volte.

“Ciao lo sai che durante il casting devi fare vedere le mani?”
“No. Ho un vago ricordo dell’ultimo. Però grazie per il consiglio”
“Meno male che ho tolto lo smalto”
“?????????????”

Mi sa che questo ha confuso Boss mafioso con vedova di mafia.

Per questo spot bisogna dire tre battute.
Questa è più o meno la sceneggiatura:

Tavolo da gioco. Ci sono dei mafiosi seduti al tavolo.
Il Boss domanda: “C’è una talpa a questo tavolo”
Il braccio destro scruta i presenti e guarda insistentemente uno che risponde: “Perché mi guardi?”
Braccio destro: “Se non sei tu allora chi è?”
E il Boss urla: “Portatelo via”

Semplice.
Io siccome sono ancora giovane e prestante mi hanno dato la parte del Braccio destro.
Al signore smilzo, che crede di essere Totò Riina, ma ricorda piuttosto Michele Misseri, toccherà interpretare il Boss.
Ciak! Si gira.

“C’è una talpa a questo tavolo”

Bene, tocca me.
Forza fai lo sguardo truce. Ammicca alla telecamera.

“Non ammiccare alla telecamera!”

Uff! Fai lo sguardo truce e basta!
Ora apri la bocca e fai uscire quella cazzo di battuta come se fossi un Buscetta qualsiasi: “Se non sei tu allora chi è?”

Sono stato bravissimo!!!!! 🙂
Se non mi danno la parte li denuncio al Codacons, che non so cosa sia, ma va bene così.
Ora tocca al Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”

No…no…hai sbagliato battuta, testina di quiz.
La regista l’ha guardato come se fosse uno scarafaggio da schiacciare.
Ripetiamo.

Scena 2. Ciak! Si gira!
Io come al solito impeccabile.
Ora tocca di nuovo al Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”

Allora sei cretino dove ti cresce la forfora. Devi dire: “Portatelo via!!!”

Scena 3. Ciak! Si gira.
Mi hanno dato l’ Oscar, anzi hanno chiamato Leonardo Di Caprio e gli hanno detto: “Uè scemo pagliaccio riportaci il premio che dobbiamo consegnarlo a un bravo ragazzo che si sta sbattendo da due ore vestito per l’80% sintetico”.
Ecco il Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”

Questo è un coglione! Devo fare qualcosa.
Preso da un ego gigantesco sono entrato a gamba tesa.

“Signora regista lo portate via voi o devo sparargli sulla noce di capocollo?”

Il Portinaio

Nel caso non dovessero prendermi potrei consigliare alla produzione Francesco Facchinetti, che pare abbia voglia di cambiare mestiere e soprattutto avere 15 minuti di celebrità.

francesco facchinetti
L’illustrazione in apertura è stata realizzata da Kawa-V. QUI il suo Deviantart.

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